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Punta Campanella, quei lavori che dovevano abbattere le barriere architettoniche

Punta Campanella: il restauro dell’area archeologica è stata oggetto di una grave truffa ai danni dello Stato. Ed ora il Wwf Terre del Tirreno si è costituito parte civile nel processo che si svolgerà presso il Tribunale di Torre Annunziata. 

La meravigliosa area naturalistica della Penisola Sorrentina, che sorge nel comune di Massa Lubrense, è un sito di interesse comunitario, nonché “sede” di un’area marina protetta. Un luogo dove anche i ruderi di un’antica villa romana, raccontano della bellezza anche della sua storia, nonché della sua natura. 

I lavori con cingolati presso l’area di Punta Campanella

Eppure quest’area, sottoposta anche a molti vincoli urbanistici, “grazie” ad un progetto di abbattimento delle barriere architettoniche, è stata oggetto di una grave truffa perpetrata ai danni dello Stato – come denunciarono gli uomini dell’ex Corpo Forestale dello Stato – che scoprirono la truffa dello smaltimento dei rifiuti derivanti dal restauro dell’area archeologica, e finanziati dall’Unione Europea. 

A denunciare poi “l’ennesima realizzazione di una strada carrabile” (al posto di un bel sentiero ) è sempre l’associazione ambientalista WWF Terre del Tirreno, con il suo presidente Claudio D’Esposito: “Gli uomini della (ex) Forestale hanno fatto un egregio lavoro e sgamato un grave imbroglio che era sfuggito a tanti  ha commentato d’Esposito – I fatti assumono una gravità ancora maggiore se si considera che la truffa ipotizzata sarebbe stata compiuta grazie ai soldi di un cospicuo finanziamento europeo ottenuti per lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche ma che, di fatto, hanno prodotto solo la realizzazione di una ennesima strada carrabile ai danni di un sito di interesse comunitario (SIC) e di una zona che sarebbe dovuta essere a “protezione speciale” (ZPS) per le rarità botaniche e faunistiche presenti”.

Punta Campanella e il transito di un’auto lungo il sentiero cementificato

Ma il Wwf, insieme ad altre associazioni aveva più volte fatto rilevare – già a inizio cantiere – che quei lavori avrebbero stravolto quel sentiero di via Campanella che costeggiava il mare, nonostante il via libero dalla Soprintendenza e dalla Regione Campania. 

Ora il Wwf si è così costituito parte civile contro un altro scempio che poteva essere evitato.

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