McDonald’s Augusta, crowdfunding per appello: Tar dà brutti segnali ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto martedì, 13 Dicembre, 2022 10:58 AUGUSTA – Un’associazione ambientalista può opporsi in giudizio alle scelte urbanistiche dell’amministrazione di Augusta, che determinano “l’edificazione e un irreversibile consumo di suolo” su un’area verde di proprietà comunale? Lo chiede Natura sicula al Consiglio di giustizia amministrativa, nell’appello alla sentenza del Tar di Catania che le nega un “interesse legittimo” a salvare il palmeto di corso Sicilia, destinato a sparire per far spazio a un McDonald’s. Le motivazioni per proseguire la battaglia in secondo grado, sono state presentate il 12 dicembre nel corso di una conferenza a palazzo San Biagio. Dove pure Legambiente e Punta izzo possibile sono scesi in campo, per sostenere il crowdfunding con cui finanziare gli oneri giudiziari. E lanciare l’allarme su “sentenze che hanno un sapore strano”, con “esose condanne alle spese che possono significare la fine dell’attività”. Pronunciamenti che le tre onlus giudicano come “un messaggio deterrente alle altre”. Considerato che in genere “gli oneri giudiziari venivano compensati”, riconoscendo che i loro ricorsi erano mossi dalla difesa di interessi generali, pure quando non erano giudicati fondati. “Una intelleggibile azione di ridurre spazio giudiziario” agli ecologisti, nella quale si è resa protagonista “soprattutto la terza sezione” del tribunale amministrativo catanese. PER APPROFONDIRE: Augusta, no McDonald’s: il Comune la “fa pagare” agli ambientalisti Legambiente e Punta izzo possibile si mobilitano: a Natura sicula l’ennesima la sentenza punitiva. il palmeto di corso Sicilia da sradicare per far posto a un McDonald’s. Per spiegare una mobilitazione che va oltre la vicenda in sé del fast food in un’area a verde pubblico, Legambiente si presenta col dirigente Enzo Parisi e l’avvocato Paolo Tuttoilmondo. A farsi portavoce del comitato Punta izzo possibile c’è Gianmarco Catalano, mentre Natura sicula è rappresentata da presidente Fabio Morreale. Tutti attivisti con una storia alle spalle, e pochi peli sulla lingua. “E’ la seconda sentenza emessa con lo stesso stile, se va avanti così non si potranno più controllare certi progetti”, dice Morreale. Il naturalista si dice “sgomento da un Tar che ci tratta come fossimo delle imprese“. E non è il solo. “Questo ricorso al Cga non lo abbiamo affrontato a cuor leggero, ma non ci potevamo sottrarre a questa scelta”, spiega Tuttoilmondo. La storica associazione che assiste è già stata salassata nel ricorso perso per sul nuovo resort siracusano alla Pillirina. Così come accaduto a Italia nostra per il “bar-astronave” nel cortile del castello Maniace di Siracusa. “La convenzione di Aarhus dice che si devono favorire le associazioni che si occupano di ambiente, e invece si sta facendo retromarcia”, aggiunge l’avvocato ambientalista. Che teme gli effetti a cascata del “non disturbare chi fa”, annunciato da Palazzo Chigi. PER APPROFONDIRE: McDonald’s Augusta, il Tar Catania: ecologisti non possono opporsi Colletta Cga: beneficiario Natura sicula, iban IT13H020081710200030075141, causale “a difesa del palmeto”. Paolo Tuttoilmondo. La colletta si è resa indispensabile dopo che il Comune ha prosciugato gli attivisti, pretendendo subito il pagamento delle spese legali riconosciutegli dal Tar, quando aveva dichiarata “inammissibile” il ricorso contro “Big Mac”. Senza quell’uno-due, Natura sicula probabilmente non si sarebbe sobbarcata altri costi giudiziari, che non si poteva permettere. Ora la raccolta fondi nel conto di Natura sicula, Iban IT13H0200817102000300751418, ha una causale che va oltre quella richiesta “a difesa del palmeto“. C’è pure da difendere la salute alimentare dei ragazzi, come spiega Parisi, dal “cattivo esempio di un’amministrazione che dice di voler ‘regalare’ uno spaccio di junk food al posto di un’area verde”. Contraddicendo “il ministero che spende un sacco di soldi in depliant per la dieta mediterranea, e sprecando 40 anni di impegno nelle scuole per educare alla corretta alimentazione”, polemizza l’ambientalista. “Estirpare alberi e specie rare come le palme nane per un McDonald’s, è un brutto esempio di educazione civica“, aggiunge Catalano. Ma questo messaggio educativo sbagliato è solo la parte più piccola del problema fast food nel palmento. Con l’appello al Cga, sottolinea l’attivista, c’è in gioco “il principio che la società civile deve poter contare”. PER APPROFONDIRE: Fast food Augusta, un McDonald’s su un’area verde del Comune Terza sezione di Catania nega il diritto di ricorrere sul fast food:”ribaltata la giurisprudenza”. il fast food che sorgerà al posto dell’area verde. Natura sicula si è vista soccombente al Tar, con una motivazione che restringe alle associazioni ambientaliste il diritto di ricorrere. Riconoscendoglielo solo se le contestazioni riguardano parchi e riserve naturalistiche già esistenti. E’ una radicale inversione di rotta riguardo “la compenetrazione delle problematiche ambientali in quelle urbanistiche“, riconosciuta dal Consiglio di stato sin dal 2012. Portando la Sicilia, che l’Istat ha classificato quarta in Italia per abusivismo, in direzione opposta alla Lombardia. Il Tar di Milano già nel 2013 sentenziava che “la fondamentale attività di tutela degli interessi relativi a beni collettivi e comuni – essenzialmente assicurata proprio dal sistema giurisdizionale amministrativo – risulterebbe gravemente menomata, in conseguenza della preclusione dell’accesso ai rimedi giurisdizionali da parte delle associazioni ambientaliste”. Le quali – facevano presente i giudici lombardi – “in generale molto meglio delle singole persone fisiche, sono in grado di cogliere la dimensione super-individuale degli interessi tutelati, e delle relative lesioni ascrivibili ad atti amministrativi (in ipotesi) illegittimi”. La vicenda del fast food nel palmeto lasciato nell’incuria, è un esempio di quanto ragionano i magistrati milanesi. PER APPROFONDIRE: Augusta cede il verde ma l’affare è per McDonald’s: Natura sicula va al Tar “Cementificare il palmeto si può solo perché nel prg è zona F? Anche la villa comunale lo è”. Enzo Parisi. “Contrariamente a quanto affermato dal Tar Catania, li prg di Augusta non ha sancito alcuna specifica zonizzazione per parchi o giardini pubblici. Basti citare l’emblematico esempio della storica Villa comunale, che lo strumento urbanistico si limita a classificare zona F, non essendo stata prevista una distinta classificazione per il verde pubblico attrezzato. Ne discende che, ai fini della concreta destinazione d’uso quale area di verde pubblico, risultano determinanti le effettive opere di sistemazione o riqualificazione poste in essere dall’amministrazione”. Ragionando per assurdo, in questo modo basterebbe abbandonare un giardinetto pubblico per trasformarlo “legittimamente” in un terreno edificabile. Fra l’altro, per trasformarsi in una specie di “speculatore edilizio” a un’amministrazione basterebbe davvero poco sforzo, se diventasse prassi l’iter contestato da Natura sicula nell’appello. PER APPROFONDIRE: Augusta, una diffida porta in consiglio il McDonald’s dove “tutti fanno tutto” Tribunale non si era pronunciato, contestata di nuovo la giunta: la competenza era del consiglio. Gianmarco Catalano. “Il provvedimento impugnato è stato emanato da un organo, la giunta municipale, che è privo di competenza per la deliberazione di atti di disposizione del patrimonio immobiliare comunale“. Tra i quali “va incluso anche l’atto di cessione del diritto reale di superficie“, alla multinazionale dell’hamburger. Che per 30 anni, a fronte di un canone mensile netto di 3 mila euro, può disporre dell’area come fosse proprietaria. Il via libera alla convenzione lo hanno dato gli assessori. Eppure tanto il Testo unico enti locali, quanto lo Statuto del Comune, prevedono che “la competenza a deliberare ‘acquisti e alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni’ è attribuita in via esclusiva al consiglio comunale“. D’altronde, “è sufficiente richiamare il pacifico indirizzo” del Consiglio di stato. Che sia nel 2010 che nel 2014, sentenziava come “spetta al consiglio di esprimere gli atti di disposizione del patrimonio immobiliare, compresa l’approvazione della cessione del diritto di superficie di aree di proprietà comunale”. Palazzo di città ha invece preferito le scorciatoie: troppe, secondo Natura sicula. PER APPROFONDIRE: Augusta, minoranza compatta: in aula il McDonald’s che parla “catanese” Area verde concessa direttamente alla multinazionale senza una gara per la migliore offerta. Fabio Morreale. “Il provvedimento è viziato sotto il profilo procedurale, atteso che l’aggiudicazione alla McDonald’s non è avvenuta in esito a una regolare procedura concorsuale pubblica di selezione, ma tramite un affidamento diretto preceduto da un mero avviso esplorativo, che preludeva a futuri bandi che poi non furono indetti”. L’associazione ambientalista ricorda che “una mera consultazione di mercato non ha valore di procedura di gara; lo ha da tempo evidenziato anche l’Anac, sottolineando che tale strumento ‘non costituisce una nuova procedura di aggiudicazione di un contratto pubblico‘. In quanto ‘si limita a verificare la disponibilità del mercato, e individuare la platea dei potenziali concorrenti da invitare alla procedura di affidamento in senso proprio’. Tale provvedimento risulta pertanto arbitrario. Tanto più se si considera che la proposta della Mcdonald’s non poteva nemmeno essere presa in considerazione, essendo stata depositata ben oltre il termine di scadenza fissato dall’avviso esplorativo“. PER APPROFONDIRE: McDonald’s Augusta, diffida ambientalista: verde pubblico non è fast food Difesa-boomerang dell’amministrazione:”termini riaperti ad personam e senza pubblicazione”. rendering del progetto presentato dalla multinazionale americana. Natura sicula fa presente al Cga, come già aveva fatto al Tar che però non si era addentrato nella questione, che l’offerta di McDonald’s “è stata depositata a distanza di oltre 50 giorni dalla scadenza del termine“. E non è finita qui. “La documentazione depositata dal Comune in seno al giudizio di primo grado, ha inoltre rivelato l’avvenuta concessione di una proroga ‘ad personam‘ dei termini di scadenza dell’avviso esplorativo, attraverso un mero scambio di pec tra gli uffici e la società”. Una proroga giudicata “ad esclusivo beneficio” di quest’ultima, che fra l’altro affiderà tutto alla srl catanese gestore di tutti i suoi punti vendita in Sicilia e Calabria. Contestazioni pesanti sulla “violazione dei principi di trasparenza e imparzialità della pubblica amministrazione, avendo omesso di pubblicare un regolare avviso all’albo pretorio, che avrebbe garantito le medesime opportunità di partecipazione ad altri candidati“. Rilievi di “palese illegittimità“, che potrebbero far diventare le eredi delle preistoriche “palme pane“, più indigeste di un Big Mac. PER APPROFONDIRE: Augusta, McDonald’s si mangia la maggioranza: La Ferla annuncia l’uscita Lidl apre il cantiere al cimitero: Salvare Augusta chiama la Procuradi Massimo Ciccarellogiovedì, 9 Gennaio, 2025AUGUSTA – Una “rigenerazione del tessuto urbano esistente”, realizzata piazzando un ipermercato davanti il cimitero monumentale. Approvata dalla giunta senza la presenza del sindaco, Giuseppe Di Mare. Né dell’assessore Pino Carrabino,… Augusta paradiso dei cementifici: settima in Italia per suolo edificatodi Massimo Ciccarellovenerdì, 27 Dicembre, 2024AUGUSTA – “Peppe Di Mare ce l’ha fatta”. Il sindaco Fratelli d’italia, già “campione d’incassi” dalla Regione per sagre e cantanti, entra anche nella hit parade nazionale sul consumo di suolo. 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