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Fratelli d’italia, Inzolia: centrodestra ad Augusta siamo solo noi

AUGUSTA – Senza Fratelli d’italia non c’è alcun centro-destra ad Augusta. Lo sostiene il coordinatore cittadino Enzo Inzolia, in una nota riguardante “un chiacchiericcio da ultimo raccolto dalla stampa, circa l’esistenza di un ‘centrodestra‘ più o meno al governo” della città. Il quale “addirittura si starebbe rendendo protagonista di uno di quei fenomeni politici che gli studiosi dell’Etna definirebbero parossismi“, perché sostiene l’amministrazione civica Peppe Di Mare insieme a consiglieri vicini alle tematiche del centrosinistra. Il comunicato diffuso il 10 luglio a nome dello storico circolo “Venturini“, nato come sezione del Movimento sociale italiano ed ereditato da tutte le successive trasformazioni post-missine, di fatto apre il confronto politico per le regionali 2022. Inaugurandolo con uno scontro frontale verso la Lega, in piena ricostruzione neo-centrista dopo i nuovi assetti dirigenziali. Senza tuttavia risparmiare nemmeno i vecchi “camerati” di successo, arrivati a conquistare il Palazzo lasciando per strada le nostalgie novecentesche. 

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Bocciata la super-Lega di Vinciullo-Salmeri:”Sono di centro”.

a sinistra, Enzo Vinciullo con consiglieri e dirigenti di Noi per augusta.
copertina, Giorgia Meloni fra Enzo Inzolia (alla sua sinistra) e Pietro Forestiere.

Il recente rafforzamento della quota di maggioranza consiliare a orientamento leghista, comprensiva della saldatura con Cantiere popolare che l’ha strappata via dai banchi d’opposizione, ha evidentemente fatto scattare l’allarme nel partito augustano di Giorgia Meloni. Che nei sondaggi nazionali vola, mentre in città si trova sempre più ai margini, pagando la rinuncia alla lista nelle comunali di ottobre e l’assenza di riferimenti in consiglio. Il documento del Venturini cerca di recuperare spazio politico, in un momento in cui sono in corso le grandi manovre per le liste all’Ars. Fdi accusa l’attivismo della Lega, che dopo l’arrivo di Enzo Vinciullo alla segreteria provinciale e di Saro Salmeri a quella comunale, ha impresso una svolta nettamente centrista. “In effetti li possiamo considerare un partito di centro“, conferma Inzolia, per rafforzare la tesi che senza i meloniani manca il “doc” all’alleanza moderata in via di sperimentazione a Palazzo San Biagio. Il comunicato critica “la specificazione ‘di centrodestra‘ attribuita a un gruppo, più o meno ‘super’ ma certamente molto variegato, recentemente formatosi che starebbe dando arrembante assalto alle poltrone assessoriali“.

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L’ex sezione Msi fa le pagelle “di centrodestra” e rivendica il doc.

Enzo Inzolia

Il riferimento è ai 5 consiglieri di un’aggregazione composta dai vecchi vinciulliani di Attivamente, dai neo-leghisti di Noi per augusta, e dal guliniano passato al partito di Saverio Romano. Autori, spiegano gli stessi in un comunicato, di “una azione fatta in sinergia e a supporto dell’amministrazione Di Mare, che intende gettare le basi per un progetto politico che possa guardare anche oltre i confini della nostra città“. Un gruppo che sul punto di allargarsi a un sesto consigliere, anch’egli proveniente dall’opposizione guidata dall’ex sindaco Pippo Gulino. Inzolia scrive che quel progetto “sicuramente lascia perplessi dato che, allo stato dell’arte, qualcosa che ad Augusta assomigli anche vagamente a un ‘centrodestra‘ semplicemente non esiste: non sfugge che per poter parlare di ‘centrodestra’ occorra – nell’amministrazione o nella composizione del consiglio – la necessaria presenza di una Destra“. E’ un concetto un po’ tirato per i capelli, sotto il profilo politologico, ma ci sta che Fdi cerchi di ritagliarsi un ruolo diverso dalla Cenerentola. Attribuendosi status per la continuità “di appartenenza, di idee, di comportamenti consequenziali”. E ritirando la “patente” della coerenza destrorsa tanto all’ex missino Marco Stella, diventato presidente del consiglio comunale; quanto al sindaco del civismo trasversale, cresciuto con Azione giovani.

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Sono troppo pro-migranti, “il duo Stella-Di Mare” non passa l’esame.

da sinistra, Marco Stella e Peppe Di Mare festeggiano la vittoria.

“Ci sono state estemporanee manifestazioni, fors’anche con intendimenti non esattamente limpidi, che possono indurre i meno avveduti a disorientamento“, dice ancora la nota del Venturini. Aggiungendo che “per tacitare interessati tentativi di mistificazione è assai facile ricordare le inconciliabili posizioni di Fratelli d’italia, ad esempio in tema di migrazioni, con le iniziative promosse e poste in essere dal duo Stella-Di Mare ben prima della campagna elettorale“. Il documento sottolinea che hanno “potuto costruire un’amministrazione solo con l’apporto determinante di forze politiche, che fanno una bandiera ideologica della cosiddetta accoglienza senza se e senza ma”. Fdi inoltre “non capisce bene come il sindaco riesca ad accettare il sostegno sempre determinante di soggetti che raccolgono in piazza firme per rendere legale l’eutanasia“, in contrasto con quello che immaginano siano i suoi attuali orientamenti ideologici. “Bisogna per forza sospettare che Franza o Spagna, purché si possa mantenere la poltrona a dispetto di qualsivoglia idea o convincimento, politico o religioso che sia?”, chiede causticamente il comunicato dei meloniani. Il paradosso è che Articolouno contesta a Di Mare la stessa “incoerenza” sulla questione immigrazione, ma a termini invertiti. 

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Art1 contesta il contrario: sindaco schiacciato da Lega sull’accoglienza.

da sinistra: Giovanni Ranno con Pippo Zappulla, Giancarlo Triberio, Nino Landro.

“Considerato che la Lega fa sostanzialmente parte dell’attuale maggioranza attraverso un movimento federato, le esternazioni in cui chiedeva di fermare gli sbarchi non essendo disposti a sopportare altri flussi migratori in Sicilia ci inducono a chiedere chiarezza sulla posizione della stessa amministrazione”, scrive Giovanni Ranno in un comunicato del 21 giugno. Il segretario cittadino di Art1 aggiunge che dall’intuibile silenzio del sindaco “dovremmo dedurne che dietro la retorica di circostanza, l’amministrazione non ha una linea unica e coerente che accomuni e impegni tutte le parti politiche che la compongono”. In sostanza, se per Fdi non c’è proprio centrodestra a Palazzo di città (“i protagonisti e reggitori della cosa pubblica megarese, nonché gli interessati soccorritori e manutengoli, si identifichino per ciò che veramente pensano avendo la cortesia di non accampare inesistenti ed impossibili vicinanze o assonanze con la Destra), per i compagni del centrosinistra rimasto all’opposizione di assonanze ce ne sono invece troppe. I due distinti documenti, senza volere, ammettono praticamente il successo dello schema Stella-Di Mare. Che punta tutto sul programma per la città, lasciando fuori dalla Porta spagnola le questioni della politica nazionale. D’altronde non si potrebbe fare altro, considerato che i numeri a San Biagio sono quelli che sono, e bisogna trarne le conseguenze aritmetiche.

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“C’è pure chi fa firmare per l’eutanasia”, la maggioranza arlecchino però funziona.

al centro: il consigliere pro-eutanasia Manuel Mangano durante una manifestazione per l’accoglienza migranti.

Semmai il fatto che i due consiglieri simpatizzanti renziani di Augusta coraggiosa aiutino +Europa e Partito socialista per le firme sull’eutanasia legale, senza causare contraccolpi nell’aula consiliare, è la dimostrazione che un progetto civico può reggere nonostante le diversità. Ma se “Palazzo Di Mare” è ancora considerato dai componenti la maggioranza come un condominio dove ognuno può trovarsi a suo agio, lo stesso non sembra dirsi per le “case” abitate dai partiti rimasti all’opposizione. Articolouno vorrebbe un ruolo protagonista nel centrosinistra per le regionali. “E’ del tutto evidente che non si può costituire una coalizione fondata solo sui nomi, aveva scritto il segretario regionale Pippo Zappulla, a inizio giugno. Da allora il famoso Campo largo” con dentro tutti gli oppositori del governatore Nello Musumeci, compresi gli ingombranti 5 Stelle, si è risolto in alcune solitarie fughe in avanti di Pd e Claudio Fava lasciando gli altri alleati a venire dietro. La necessità di mantenere spazio politico almeno in un Comune come Augusta, dove Art1 ha una roccaforte, forse ha spinto Ranno a prendersi una questione con la suocera per fare in modo che la nuora intenda.

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Venturini snobbato da federazione siracusana, nessuno in esecutivo regionale.

l’onorevole Puccio Forestiere, leader storico del circolo Venturini.

Per Fdi le difficoltà di coabitazione sono invece nella stessa casa di famiglia. Alle comunali hanno dovuto incassare il voltafaccia dei loro dirigenti al tavolo regionale, che non hanno difeso la sindacatura proposta del Venturini lasciando via libera all’outsider della Lega. Col risultato che il partito del “senza di noi non c’è centrodestra”, non ha nemmeno presentato una propria lista al consiglio. Lo smacco si è poi ripetuto il mese scorso, quando una nota stampa diffusa dalla loro federazione provinciale ha dato enfasi su quanto “importante il contributo che Siracusa darà all’interno dell’esecutivo regionale con il coordinatore provinciale Giuseppe Napoli, il sindaco di Avola Luca Cannata, il presidente del circolo Atreju Emiliana Carpinteri, il presidente del circolo Aretusa Paolo Cavallaro, ed Alberto Moscuzza“. Della zona nord non c’è nessuno, tantomeno di quel circolo che vanta ininterrotta continuità dal Msi. Inzolia afferma che il mancato candidato sindaco Pietro Forestiere“in quanto dirigente nazionale fa parte di diritto della dirigenza siciliana”. Quindi l’assenza del nome augustano dall’entusiastico documento “è una dimenticanza, riconducibile al fatto che la sua presenza è data per scontata”. 

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Pogliese e il “chiacchiericcio” su secondo circolo Fdi con dote in consiglieri.

Al microfono, Salvo Pogliese durante “l’investitura” di Forestiere a candidato sindaco Fdi.

Sarà forse come sostiene Inzolia, ma un comunicato del genere si dirama urbi et orbi per mettere più roba possibile al sole. In quella nota Napoli si dice “fiero ed orgoglioso della fiducia che Salvo Pogliese e Giovanni Donzelli stanno riconoscendo alla federazione di Siracusa. La crescita di Fdi nella nostra provincia è un vanto ma questo dato straordinario ci spinge a migliorarci, siamo consapevoli dell’impegno che ci aspetta e con l’aiuto di tutta la classe dirigente della provincia siamo fiduciosi che miglioreremo”. Messe così le cose, se “dimenticanza” c’era davvero in quella nota, è comunque indicativa del clima interno. Il coordinatore regionale Pogliese, come sindaco di Catania, ha da poco fatto fronte comune con Di Mare e Musumeci sulla questione presidenza all’Autorità portuale. E secondo qualche indiscrezione “che corre a mezza voce, come usa”, non gli dispiacerebbe raddoppiare i circoli augustani. Magari stavolta con qualcuno che si porti dietro pure qualche consigliere, a prescindere se “possono neppure vantare una pur passeggera adesione” alla filiera Msi. Ma questo, per dirla come Inzolia, è probabilmente solo “un chiacchiericcio che lascia tra il divertito e il perplesso”.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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