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Adsp, lo strabismo del ministro Giovannini sui porti “a 5 Stelle”

AUGUSTA – Dopo un parere negativo sul presidente prescelto, il ministro Enrico Giovannini riapre la manifestazione d’interesse per l’Autorità di sistema portuale. Ma si tratta di quella del Mare Adriatico centrale, dove un solo “no” arrivato dalla commissione senatoriale è bastato a far ripartire l’intera procedura. Nonostante fosse già arrivata l’intesa dalle Regioni Abruzzo e Marche, nonché il via libera dalla competente commissione alla Camera. Il caso della presidenza contesa per i porti di AnconaFalconaraPescaraPesaroOrtona-San Benedetto del Tronto, è persino finito il 7 luglio al question time nell’aula di Montecitorio. Accendendo indirettamente i riflettori pure sull’Adsp di Augusta-Catania, dove invece l’immobilismo ministeriale sta facendo diventare Punta Cugno come un porto delle nebbie. Retto da un commissario che era stato promosso presidente senza il consenso del territorio, e che ora si trova a dirigere la Port authority siciliana con un comitato di gestione già scaduto e non ancora rinnovato. Un doppio binario governativo, in Sicilia e in Centro Italia, che getta la luce obliqua della politica romana sul più importante scalo marittimo nel Mediterraneo meridionale.

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Presidenza Garofalo in calo nei palazzi romani, rumors su un “grillino” da Civitavecchia.

Secondo i rumors rimbalzati dalla Capitale, le sirene delle segreterie nazionali starebbero spingendo Giovannini verso un’altra presidenza pescata fuori dall’Isola. Il messinese Vincenzo Garofalo era una soluzione gradita tanto al governatore Nello Musumeci, quanto ai sindaci delle città portuali interessate. Ma la coloritura centrodestra del candidato e dei relativi sponsor, proprio alla vigilia delle regionali 2022, starebbe impattando con le necessità del Pd di tenere in piedi l’asse coi 5 Stelle. Proprio i grillini, che fanno ancora gruppo parlamentare unico nonostante i mal di pancia dei neo contiani, avrebbero puntato i piedi. Dopo aver subito lo stop ad Alberto Chiovelli – dirigente del ministero Infrastrutture presentato come espressione dei democratici, ma estremamente gradito alla deputazione 5S locale – i pentastellati avrebbero individuato nel Lazio il loro candidato ideale. Secondo quanto circolato in ambienti portuali, si tratterebbe di un funzionario in servizio alla Adsp di Civitavecchia, la cui governance da tempo è riserva di caccia del Movimento. I corridoi ministeriali, per non turbare troppi equilibri nel governo, sembrano perciò orientati a paracadutare di nuovo un presidente estraneo alla realtà siciliana.

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Adsp Augusta-Catania, con presidenza “pentastellata” cambia la segreteria generale.

Tavolo fra Confindustria Siracusa e Adsp: a destra, Alberto Chiovelli col segretario Attilio Montalto

Se si concretizzeranno le indiscrezioni sulla presidenza nel Mare di Sicilia orientale col bollino delle 5 Stelle, la segreteria generale Adsp dovrebbe a sua volta seguire un rinnovamento. In modo che la governance dell’Autorità portuale non sia sbilanciata verso un’unica coloritura politica. Forse è proprio la necessità di trovare la giusta accoppiata presidente-segretario, a far tardare il ministro sulla Port authority di Augusta-Catania. Fatto sta però che l’interrogazione parlamentare a risposta immediata per i porti centro-adriatici,presentata da Francesco Lollobrigida, ha messo in luce lo strabismo governativo sulla gestione delle Autorità portualiGiovannini ha infatti risposto al deputato Fdi di aver “ritenuto opportuno di soprassedere e di avviare un nuovo procedimento, in considerazione delle valutazioni divergenti effettuate dai due rami del Parlamento sulla proposta di nomina”, riguardante l’ingegnere Matteo AfricanoIl ministro ha spiegato di aver riaperto la manifestazione di interesse per l’Adriatico centrale, “in una logica di massima trasparenza e condivisione dei processi decisionali afferenti alla nomina dei Presidenti“. Nell’attesa di trovare nuovi candidati per Ancona, il 5 luglio aveva intanto dato incarico di commissario il comandante della Guardia costiera italiana, Giovanni Pettorino

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Centro-Adriatico: un ammiraglio e nuova selezione candidati. Sicilia, tutto fermo.

Il presidente proposto in prima battuta era stato bocciato al Senato, per un percorso nel settore ritenuto troppo leggero. La necessaria esperienza in traffici marittimi era infatti principalmente riconducibile al comitato di gestione nell’Autorità portuale di Civitavecchia. Del quale era componente per conto del Comune di Roma, su designazione della sindaca grillina Virginia Raggi. Per le amministrazioni regionali marchigiana e abruzzese, né questo curriculum light né l’odore 5 Stelle che si portava dietro era stato un problema, sebbene entrambi i governatori siano in orbita Fdi. Lo è stato invece per qualche senatore Pd, che in commissione ha caldeggiato la bocciatura. Giovannini fatto subito marcia indietro, prendendosi in diretta tv l’accusa di “cialtroneria” da parte dell’onorevole Lollobrigida. Probabilmente irritato più per l’inedita operazione politica saltata in aria, piuttosto che per l’impasse nella governance Adsp. Considerato che l’imperturbabile ministro si è subito attivato per una nuova selezione dei candidati, e nel frattempo ha inviato come reggente l’ammiraglio che comanda le Capitanerie di porto. In Sicilia invece se la sta prendendo molto comoda, lasciando da mesi la gestione commissariale in mano a figure di ben diverso profilo, che fra l’altro non possono nemmeno contare sul supporto-contrappeso dello scaduto comitato di gestione. Però a nessun parlamentare eletto nei collegi isolani è venuto in mente di portare in aula le nebbie di Punta Cugno, e forse anche per questo ci sarà un perché.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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