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Augusta, operazione “mettici la faccia”: si presenta la nuova maggioranza

Ultimo aggiornamento lunedì, 7 Dicembre, 2020   18:50

AUGUSTA – Ufficialmente è classificata come una conferenza stampa nel corso della quale il sindaco presenterà la sua maggioranza consiliare”. Politicamente potrebbe però sintetizzarsi come “operazione mettici la faccia”. Perché la convocazione dei giornalisti nel salotto buono del municipio, alle 18 del 7 dicembre, va oltre la semplice passerella di propaganda per la neofita amministrazione Peppe Di Mare. Si tratta piuttosto di un’accorta operazione politica, diretta a cristallizzare il blocco di governo per il Comune. D’altronde la ammette pure il primo cittadino, “la necessità di presentare alla città ciò che è giocoforza diverso da quanto proposto in campagna elettorale“. Gli apparentamenti con l’avversario Pippo Gulino hanno infatti impedito il premio di maggioranza. Determinando un Consiglio frammentato, dove solo 5 seggi su 24 sono andati al vincitore del ballottaggio. Quel gruppo eterogeneo di 14 consiglieri che ha portato all’elezione di Marco Stella come presidente a Palazzo San Biagio, è stato messo insieme solo all’ultimo momento e con grande difficoltà. Ora perciò si deve cementare, per affrontare la prova impegnativa del primo bilancio. Per scoraggiare ripensamenti in aula, nulla c’è di meglio che un endorsement a favore di telecamera “unitamente alla giunta municipale“. Resta però da vedere se nella vetrina del salone Rocco Chinnici verranno esposti tutti gli articoli in negozio, oppure solo un campione che li rappresenti sotto forma di capigruppo.

Lunedì sarà una “foto” con tutti o solo coi capigruppo?

sopra: per i consiglieri di maggioranza stesso salone dove Di Mare ha giurato con la giunta.
copertina: il sindaco in consiglio durante l’elezione di Stella, esordio dei nuovi arrivi.

Di Mare punta, lunedì, a fare una foto con tutti i consiglieri che dovranno sostenerlo a San Biagio. Ma non è detto che nel fine settimana maturino scelte diverse. Soprattutto fra i nuovi arrivi, alle prese col problema dei gruppi consiliari. Per formarne uno e avere diritto a partecipare alle strategiche riunioni dove si decide l’ordine del giorno in consiglio, bisogna essere minimo in 3. Una quota che hanno raggiunto solo i 5 Stelle, i primi a ufficializzare la guida dell’ex vicesindaca Roberta Suppo. Le 3 liste del sindaco non hanno difficoltà a raggrupparsi, né a farsi rappresentare dal neo-eletto Paolo Trigilio. La stessa scelta di gruppo unico è quella del quintetto di “maggioritari” eletti nelle 3 liste dell’alleanza Massimo Carrubba, dove capogruppo sarà l’ex assessore di lungo corso Roberto Conti. Gli altri movimenti neo-approdati nella maggioranza, Augusta 2020 e Noi per Augusta, possono contare invece solo su una coppia di rappresentanti. In attesa dei tempi tecnici per l’annunciata modifica dello Statuto comunale, che ridurrebbe a 2 l’aliquota d’accesso, per essere presenti in conferenza capigruppo devono rimpolparsi. E a fare da donatori di organi tocca alla federazione uscita vittoriosa alle amministrative.

Salmeri, il gruppo consiliare, e la Lega “tentatrice”.

Sarà lo stesso Stella a fare il terzo per i nuovi alleati di Noi per Augusta, dove il neo-eletto Salvo Serra l’ha spuntata come capogruppo grazie alla sua esperienza nelle contrattazioni come sindacalista Uil. Questa civica fondata dai dissidenti leghisti, fra l’altro, sta animando il dibattito nel centrodestra. Al coordinatore Saro Salmeri non dispiacerebbe una casa politica, specialmente fra quei sovranisti che godono di sondaggi nazionali favorevoli. Ma con Fratelli d’italia finora ci sono state solo serenate, senza nessun appuntamento per concretizzare. Ne potrebbe approfittare la Lega, dove per Massimo Casertano sarebbe arrivato il momento della resa dei conti. L’ambizioso commissario cittadino l’ha trascinata nella sua fallimentare corsa solitaria per la sindacatura, risultata un flop epocale con l’ultimo posto. A qualcuno dei big salviniani in Sicilia adesso piacerebbe vedere il logo dei padani dentro San Biagio, sacrificando l’autocratico dirigente che ha raccolto persino meno voti della lista con i fuorusciti. Tuttavia, aldilà di esplorazioni discrete via telefono, il partito del Po continua ancora a scorrere negli argini abituali.

Gulino nel dilemma fra 2 gruppi o uno solo come Misto.

primo a sinistra, Gulino: ritorno in aula dopo 17 anni, ma per quanto?

In soccorso di Augusta 2020 arriverà invece il promettente neo-eletto Andrea Lombardo. Il “prestito” della federazione vincente consentirebbe a Marco Niciforo di restare ancora alla leadership del movimento dentro San Biagio. Il capogruppo della precedente tornata amministrativa, considerato alter ego dell’anziano Gulino, è stato protagonista di un clamoroso rovesciamento di fronte. Che ha portato Stella alla presidenza e il resto della sua ex coalizione ad abbandonare polemicamente l’aula prima della votazione. Una scelta scomoda, questa di opposizione intransigente. Perché mette a dura prova la tenuta di un gruppo altrettanto eterogeneo quanto la maggioranza, ma privo del collante “stanza dei bottoni”. Il primo nodo sarebbe già arrivato al pettine. I superstiti guliniani sono in 7, hanno perciò numeri e intenzioni per fare 2 gruppi. Da far guidare all’esperta Milena Contento, già dirigente provinciale Pd e assessora di Carrubba. E a Giancarlo Triberio, capogruppo del Centrosinistra durante la dura resistenza alla “dittatura” grillina nel Comune. Solo che la forte marcatura politica dei due rodati consiglieri, non andrebbe giù agli altri esordienti.

Aventiniani, difficile coabitazione fra area Fi ed ex Pd.

Il neo-consigliere guliniano Giuseppe Montalto avrebbe già aderito a Cantiere popolare, formazione dell’ex ministro Saverio Romano orbitante nella galassia intorno Forza italia. Così come esplicitamente berlusconiano è l’altro gulinano Corrado Amato, esordiente a San Biagio. Ha firmato come consigliere comunale Augusta” una lettera dove 8 dirigenti forzisti e due sindaci (il netino Corrado Bonfanti e il melillese Giuseppe Carta) hanno pubblicamente chiesto al senatore Bruno Alicata di ritirare le dimissioni da responsabile provinciale del partito. Anche la neo-consigliera guliniana Mariangela Birritteri è indicata orientata verso quest’area moderata, un tempo protagonista del Pdl. Ma sembra che avere come capogruppo qualcuno marchiato centrosinistra non gli crei particolari ambasce. A differenza di Giuseppe Assenza, che invece non sembrerebbe entusiasta di essere rappresentato da Contento o Triberio. La coalizione ne parlerà comunque nel fine settimana, prendendosi tutti i 15 giorni concessi dallo Statuto per la formazione dei gruppi consiliari. Alla fine potrebbero anche accantonare l’idea dello sdoppiamento. E, pur essendo composto esclusivamente da loro, restare tutti insieme nel gruppo Misto. Denominazione che, a pensarci bene, rifletterebbe proprio lo stato dell’arte. 

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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