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Adsp Augusta, “nessuna carta su sicurezza sito gnl”

AUGUSTA – Lo scontro sulla governance della Port authority si estende al progetto Gnl. I consiglieri delle commissioni Ambiente e Sviluppo economico di Augusta “invitano l’Autorità portuale a non convocare nessuna ulteriore conferenza dei servizi, se prima tutta la documentazione non sia stata vagliata e analizzata dagli stessi”. Il documento, firmato dai presidenti Paolo Trigilio e Giuseppe Tedesco, è un atto d’accusa verso l’Adsp del Mare di Sicilia orientale. Che alla riunione convocata al municipio il 29 aprile, dove si dovevano approfondire gli aspetti problematici del mini-deposito galleggiante, si è presentata senza la necessaria “documentazione relativa all’argomento oggetto della trattazione”. In particolare, non si è portata dietro quella sulla valutazione dei rischi sia ambientali che di sicurezza, relativi all’ubicazioni dello stesso e lo stato di avanzamento procedurale dei lavori relativi all’iter di realizzazione dell’impianto”. Il comunicato dell’amministrazione, diffuso il giorno dopo, parla garbatamente di “comportamento non conforme al rispetto istituzionale”. Ma dall’Autorità di sistema sarebbe arrivato qualcosa in più di un semplice sgarbo.

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Trigilio e Tedesco: Autorità portuale scappa prima di domande consiglieri.

“Alcuni rappresentanti dell’Autorità portuale hanno comunicato la necessità di abbandonare la riunione solo pochi minuti prima dell’abbandono stesso, non consentendo ai presidenti l’organizzazione degli interventi in maniera maggiormente efficace”, scrivono Trigilio e Tedesco. In sostanza chi era stato appositamente chiamato per dare spiegazioni, se l’è squagliata prima di essere interrogato minuziosamente. Sull’ubicazione del deposito di gas naturale liquefatto, a un tiro di schioppo dalle fiaccole industriali, restano perciò tutti i dubbi avanzati durante la seduta consiliare del 15 febbraio scorso. Che all’unanimità aveva approvato una mozione di indirizzo, relativa alla necessità per il Comune di pronunciarsi dopo un attento esame del progetto. “Duole constatare che nessun passo avanti è stato fatto tra il consiglio comunale e l’Adsp”, polemizzano i presidenti delle commissioni consiliari.

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Restart consulting: inconcepibile che vogliamo rischiare vita cittadini.

sopra, copertina e sotto: rendering del deposito galleggiante (Restart consulting).

Il documento degli amministratori comunali arriva lo stesso giorno in cui la società di progettazione fa sapere che “intende avviare un’azione di confronto e informazione nel territorio, con i cittadini e le istituzioni”. Il comunicato della Restart consulting, afferma che “il dibattito sui media locali e nel territorio necessita di ulteriori approfondimenti; a tale scopo saranno comunicati a breve appuntamenti per tali approfondimenti”. Se l’Autorità di sistema svicola sulle criticità in merito alla sicurezza dell’ubicazione, la “titolare del progetto per la realizzazione del deposito galleggiante intanto lo promuove con l’opinione pubblica. “La nostra coscienza ci impone che non siano concepibili interventi che mettano a rischio la vita dei cittadini”, scrivono Sandro Foca e Gianfranco Sanna. Il titolare del brevetto e il Ceo della Srl con sede a Olbia, sottolineano che “proprio a garanzia di questo esiste un iter autorizzativo in corso; ci sono esperti del settore ed enti pubblici preposti che stanno lavorando a garanzia del territorio tutto”. 

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Ancora nessuna spiegazione su esclusione di deposito fuori rada.

La Restart puntualizza che, “benché il nostro progetto sia in fase progettuale molto avanzata, l’iter è ancora alla prima fase”. Ed elenca nuovamente tutti i punti già illustrati durante il collegamento con l’aula consiliare. Ma ancora una volta non spiega in dettaglio la ragione di attraccare le bunkerine con 4800 metri cubi di Gnl al pontile ex Esso, anziché ancorarle a una piattaforma fuori dalla rada petrolifera. Anzi, dice che “la Sicilia oggi ha necessità urgente di un’installazione di più di un deposito di piccola scala, per poter rifornire tutte le attività economiche che hanno creduto e investito nel Lng, e oggi si trovano a importarlo dalla Spagna via traghetto attraverso il porto di Salerno“. Un riferimento, questo allo scalo campano, che senza volere alimenta ulteriori domande sulla scelta della Adsp di Augusta-Catania. Quando l’Autorità portuale ha fatto marcia indietro sul più vasto progetto dei serbatoi a terra, per sposare la proposta “small scale” delle bettoline-gasiere, a presiederla c’era il salernitano Andrea Annunziata. Il quale si stava già dando da fare per spostarsi alla Port authority di Napoli. Un trasferimento però subordinato al via libera della competente commissione parlamentare.

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Annunziata coi deputati campani pronto a rinnegare “benefici” dal gas.

Andrea Annunziata

La relazione con cui Annunziata illustra ai deputati come sarebbe stata la sua Adsp del Mar Tirreno centrale, al punto 8 parla del deposito Gnl porto di Napoli“. Dove era già in corso un programma per realizzare un terminale del gas nella zona di San Giovanni a Teduccio, “sottoposto a una preliminare conferenza dei servizi indetta dal Ministero sviluppo economico, cui ha fatto seguito il decreto Mise 23 giugno 2020 contenente un preliminare parere favorevole all’iniziativa”. Quando l’avvocato salernitano parla di questo argomento, il 17 gennaio 2021, è ancora presidente dell’Autorità portuale siciliana. E ad Augusta, con grande riservatezza, sta portando avanti l’idea di piazzare i serbatoi proprio dentro una rada dove si affacciano raffinerie e un popoloso centro abitato. Eppure scrive che a Napoli, “pur prendendo atto dell’esigenza di garantire fonti di energia alternativa, di cui il Gnl rappresenta certamente un orizzonte di riguardo, è comunque necessario un confronto con il territorio“.

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Ad Augusta progetta ma per Napoli cancella: troppi rischi popolazione.

Il progetto augustano della Restart invece cammina in punta di piedi, tanto che il 20 ottobre dalla presidenza Annunziata viene convocata una conferenza dei servizi, caduta sul Comune come un fulmine a ciel sereno. Augusta solo il giorno prima ha eletto un nuovo sindaco, Peppe Di Mare. E quando la sua assessora Tania Patania partecipa alla riunione del 18 novembre, non c’è a Palazzo di città una sola carta in grado di farle dare un parere con cognizione di causa. L’amministrazione perciò prende tempo, nonostante veda sostanzialmente con favore il Gnl portuale. Solo che il via libera a un’ulteriore installazione classificata a rischio di incidente rilevante“, non può essere dato al buio. Specialmente se deve tenere in conto gli intuibili timori di una popolazione, insediata in una zona dove già convergono i rischi sismico, industriale e militare. Sono le stesse paure che, per criticità diverse, hanno i napoletani. Lo riconosce lo stesso presidente Adsp, che dalla Sicilia vuole tornare in Campania. Infatti nella relazione parlamentare promette il suo impegno “per scongiurare che nuove iniziative possano ulteriormente compromettere la sicurezza dei territori retrostanti, la salute degli abitanti dell’area di Napoli orientale ovvero possano compromettere la funzionalità di investimenti già programmati”.

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In Campania sicurezza centro abitato prevale su vantaggi economici.

Peppe Di Mare e Alberto Chiovelli (foto Fb).

Annunziata riconosce che “le analisi multidisciplinari di impatto con il litorale di San Giovanni a Teduccio devono restare al centro delle valutazioni di ogni possibile iniziativa sull’area orientale di Napoli, rafforzando una collaborazione efficace con la municipalità, l’amministrazione comunale, le forze politiche locali e le parti sociali“. Ad Augusta si sta muovendo in modo radicalmente diverso, ma per spostarsi sotto il Vesuvio ha bisogno che i grillini campani nella commissione parlamentare non si mettano di traverso. Il via libera infatti arriva, così a febbraio l’avvocato salernitano torna a lavorare vicino casa, e a marzo cancella con grande enfasi quel deposito Gnl già avviato al molo di Levante. Mandando al macero in un attimo i faldoni con le analisi sui benefici economici e ambientali, che sostenevano la “necessità” del deposito vicino i popolosi quartieri portuali. In Sicilia viene a sostituirlo Alberto Chiovelli, ma il progetto Restart continua con le stesse argomentazioni che altrove sono state fatte carta straccia dallo stesso presidente-sponsor.

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Confindustria: deposito portuale volano economico fondamentale.

da sinistra: Domenico Tringali, Diego Bivona, Carmelo Di Noto, Attilio Montalto,
Alberto Chiovelli (foto Confindustria).

“E’ indubbio che la sfida imperdibile dei fondi del Recovery plan riguarda il porto di Augusta, per il quale serve un impegno collettivo affinché diventi Hub della Sicilia, in particolare per la realizzazione del deposito di Gnl”, dichiara Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa. Il suo comunicato, diffuso pure questo il 30 aprile, racconta della “visita di cortesia” ricevuta dal nuovo presidente Adsp. Un incontro definito “molto proficuo”, dove ha constatato “la professionalità e l’esperienza” di Chiovelli. Secondo il resoconto, per “meglio rilanciare” lo scalo augustano, serve anche quel deposito di gas naturale liquefatto. E’ contestato dagli ambientalisti, eppure “rappresenta un passo significativo verso la transizione energetica voluta dall’Europa, e che potrà rappresentare un volano economico fondamentale per lo sviluppo delle attività portuali nel Mediterraneo all’interno del corridoio scandinavo”. Su questo, a Napoli, hanno fatto velocemente cambiare idea allo stesso Annunziata. Tanto da fargli dichiarare, secondo quanto riporta Shipping Italy, che “il Gnl è troppo pericoloso in quella zona popolata e altamente inquinata, meglio procedere con le bonifiche dell’area Sin. Ad Augusta però non se n’era reso conto.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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