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Pasticcio Udc in cda Ias, bocciata pure Contento: stop di Gianni a Gulino?

AUGUSTA – La poltrona nel consiglio di amministrazione Ias non può essere conferita a Milena Contento. Lo ha stabilito il Collegio sindacale della società il 27 aprile, dopo aver vagliato la documentazione relativa alla consigliera comunale di Augusta. L’organo di controllo si era riunito pure il 19 aprile, per la “verifica requisiti amministratori nominati da parte del socio pubblico”, che riguardavano anche l’indicazione del melillese Salvo Sorbello nel cda del depuratore consortile. Per il consigliere di minoranza a Melilli è però arrivato il via libera all’incarico, nonostante sia un dirigente nella stessa Spa di Priolo. La capogruppo dell’opposizione augustana, invece, è incappata nell’applicazione rigorosa del decreto legislativo 39 del 2013. Che all’articolo 7 disciplina la inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale regionale e locale”. Stabilendo che “gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale”, non possono essere assegnati “a coloro che nell’anno precedente siano stati componenti del consiglio di un Comune con popolazione superiore ai 15 mila abitanti della medesima Regione“.

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Confermato Sorbello, dipendente del consortile e consigliere a Melilli.

Pippo Sorbello (foto Fb).
copertina, Milena Contento raccoglie firme per la legge Stazzema.

A salvare la nomina per l’ex assessore regionale Sorbello è invece il comma 3 dello stesso decreto, secondo il quale “le inconferibilità non si applicano ai dipendenti che, all’atto di assunzione della carica politica, erano titolari di incarichi”. Per l’ex sindaco di Melilli semmai ora si apre la questione di mantenere il seggio consiliare, insieme al posto in consiglio di amministrazione. Di lasciare la carica elettiva non ha alcuna intenzione, e ha affidato a un dossier legale il compito di spiegare la legittimità di tenere entrambe le poltrone. Un fascicolo che viene definito “corposo”, considerato che il Comune di cui è amministratore pubblico fa parte allo stesso tempo della compagine societaria del depuratore. Il bel nodo da sciogliere, se l’argomento finisse al centro di un ricorso. Che però, verosimilmente, nessuno pensa di fare visto che le designazioni arrivano dalla politica, e mettersi di traverso non approderebbe a nulla. Un ragionamento del quale anche Contento avrebbe probabilmente beneficiato, se il Collegio sindacale avesse forzato in suo favore l’interpretazione sulla inconferibilità. Questo però non è avvenuto, e ora negli ambienti politici si sollevano molte domande.

La consigliera di Augusta si era giocata un’intera storia politica nel Pd.

La designazione in Ias della consigliera comunale era arrivata dal consorzio Asi, gestito dal commissario nominato dall’assessorato regionale guidato da un Udc. Questo aveva attirato su Contento le critiche feroci del Pd, partito del quale fa parte da sempre. Dopo le violente polemiche arrivate soprattutto dall’area di Enzo Pupillo, la ex vicepresidente provinciale vicina a Bruno Marziano era stata costretta ad autosospendersi pure dal direttivo del circolo cittadino. Un passo che rafforzava l’idea su una nomina nel cda legata ai posizionamenti in vista delle regionali 2022. Elezioni nelle quali viene dato candidato il sindaco priolese Pippo Gianni, uomo forte dei centrodemocratici, per il quale tornare all’Assemblea siciliana è solo un passaggio per ridiventare assessore regionale. La dem augustana è arrivata a Palazzo San Biagio forte di 400 voti alle comunali di ottobre. Nelle quali è stata un elemento di punta della coalizione trasversale allestita da Pippo Gulino. L’ex sindaco ha centrato il ballottaggio con Peppe Di Mare, ma ha fallito il suo terzo mandato. Il nutrito drappello arrivato al seggio grazie al suo apparentamento, si è però squagliato alla prima prova d’aula. Dallo sconfitto si sono praticamente defilati tutti, leader della prima ora e gregari della seconda, tranne la battagliera capogruppo di Insieme per Augusta.

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Poltrona di nuovo sfilata ai guliniani, era già stata negata a Belfiore.

Pippo Gianni (foto Fb).

Quando è arrivata la notizia di Contento all’Ias in quota Udc, per tutti era una conferma che l’asse GulinoGianni sopravviveva alle amministrative. Il sindaco di Priolo è stato un grande sostenitore dell’aspirante sindaco di Augusta, e quella poltrona in cda nella sua “disponibilità” è stato senza dubbio un appeal della coalizione. Archiviate le comunali, per il concorrente all’Ars si è posto il problema di non disperdere il consistente patrimonio di consensi raccolto dallo sconfitto, che persino i suoi sostenitori storici iniziavano velocemente a mollare. Così, appena è arrivata la nomina al consortile di Silvia Belfiore, è stata subito data una chiave di lettura in quella direzione. La commercialista augustana era stata assessora nell’amministrazione guliniana, e sostenitrice del ritorno in politica dell’ex primo cittadino. Ma la sua permanenza nella giunta degli anni Novanta era stata poco sotto il periodo minimo richiesto dalla legge, per diventare titolo necessario a occupare la poltrona nella Spa. Per il Collegio sindacale è stato inevitabile respingere la nomina.

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Dietro lo stop consortile stavolta può esserci una rottura Gianni – Gulino.

Tuttavia nessuno ha dato una lettura politica alla bocciatura di Belfiore. Leggendola piuttosto come una svista, nata dalla faciloneria con cui Gulino ha sempre affrontato le questioni “burocratiche”. In sostanza l’avrebbe segnalata senza verificarne la compatibilità con la normativa, entrata in vigore nel periodo in cui si dedicava solo allo studio radiologico e alla pesca sportiva. Per questo, quando è stato messo in campo il nome della sua capogruppo Contento, tutti hanno considerato la designazione in Ias come cosa fatta. La consigliera si giocava tutto il patrimonio politico di una vita trascorsa ai vertici del Pd, accettando una poltrona con la scritta Udc impressa in stampatello. L’ex sindaco si giocava invece la residua credibilità di leader, in grado di portare a casa almeno un risultato per chi era rimasto nella squadra a pane e acqua dell’opposizione. Cosa è accaduto di dirompente, al punto che Gianni ha prima sponsorizzato una dirigente dem così strategica presso il suo assessore regionale Mimmo Turano, e poi non è stato in grado di salvarle faccia e poltrona? Una domanda per la quale una risposta va cercata proprio nelle manovre in corso sulle regionali.

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Il sindaco di Priolo punta all’Ars, l’alleato augustano pure: ma con la Lega.

Fra la designazione in Ias di Contento e la sua politicamente sconcertante bocciatura, si sono inserite in mezzo le indiscrezioni su una corsa di Gulino all’Ars con la Lega Sicilia. Voci dilagate ad Augusta dopo che alcuni galoppini dell’ex sindaco hanno iniziato a girare fra i sostenitori di vecchia data, per sondarli circa la candidatura in quella lista. Quando la storia è finita sulla stampa insieme all’entusiasmo espresso dal nuovo segretario provinciale leghista, Enzo Vinciullo, qualcosa si deve essere incrinato con Gianni. Anche perché la pronta smentita arrivata dall’interessato è apparsa come un mero gesto di rito, per la vaghezza” dei suoi contenuti. Tuttavia la vera frattura col sindaco di Priolo deve essersi consumata quando ha verificato che i “sondaggi” degli elettori guliniani non si erano affatto interrotti. Anzi, pare che allo scetticismo sul simbolo espresso dai primi contattati, si sia sostituito un abbozzo di ottimismo verso un partito ora al governo dei fondi previsti col Recovery plan. Il quale fra l’altro ha liquidato la vecchia dirigenza para-padana, sostituendola con una più collaudata e dall’approccio simile a Forza italia. In sostanza, i malpensanti insinuano che la devastante retromarcia sul consortile sia frutto del timore di regalare munizioni a un imminente nemico nelle urne. Ma tutto questo, ovviamente, è pura fantasia dietrologica. Almeno fino a quando non usciranno le liste per le regionali.

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La smentita di Gulino sulla sua candidatura alle regionali.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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