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Gnl nel porto, il Pd ai Comuni: serve studio “fuori dagli interessi di parte”

AUGUSTA – Compagni, cambio di rotta: sui serbatoi di Gnl dentro la rada megarese bisogna tornare a discutere, “al di fuori degli interessi di parte”. E occorre farlo “in contraddittorio”, con esperti del settore e docenti universitari, al fine di redigere uno studio indipendente”. Anche se formalmente non è una presa di posizione contro, sicuramente non è nemmeno acquiescenza al progetto la richiesta avanzata dal Pd di tre Comuni alle rispettive amministrazioni municipali. Con un’iniziativa più unica che rara, almeno in questi ultimi anni, i circoli dem di Augusta, Melilli e Priolo hanno sottoscritto un comunicato congiunto. Dove prendono finalmente posizione, su una questione che da due anni registra uno scontro aperto fra il mondo ambientalista e quello della politica. Il documento diffuso il 5 marzo dai segretari Luca Vita, Salvo Sbona e Carmelo Susinni, precisa che sono “consapevoli della necessità di dotare il porto di un deposito di gas naturale liquido, per mantenerne e aumentarne le capacità operative”. Però, per la prima volta si fanno sentire sul problema sicurezza. Ritenendo “necessario acquisire maggiori informazioni utili, per consentire alla popolazione del territorio una consapevole valutazione sulla pericolosità di un tale impianto nel suo concreto contesto operativo”.

Circoli di Augusta, Melilli e Priolo smorzano Marziano.

Il consiglio comunale monotematico sul deposito Gnl.
copertina, l’ubicazione scelta dall’Autorità portuale.

Il documento si distacca dall’entusiasmo espresso dal leader provinciale Bruno Marziano, all’indomani del consiglio comunale monotematico. “Il deposito galleggiante nel porto di Augusta aiuta lo sviluppo e l’insediamento delle Zes“, titolava il suo comunicato. Anche se, cautelativamente, l’ex assessore regionale aggiungeva che “personalmente non sottovaluto le esigenze poste in termini della tutela e dell’ambiente e di sicurezza. E questi scenari devono essere garantiti attraverso il metodo già avviato di confronto istituzionale, senza mettere in discussione la realizzazione dell’impianto ma a determinare la sua realizzazione garantendo tutti questi scenari”. I circoli locali hanno posto la questione più direttamente, seppure a scoppio ritardato rispetto quei lavori consiliari. Dove Italia nostra e Decontaminazione Sicilia proposero un referendum consultivo fra la popolazione, sul quale ogni partito ha fatto a gara per svicolare. Le segreterie Pd dei 3 comuni industriali ora vogliono intestarsi la rappresentanza di quei timori diffusi, che tutta la politica teme di portare alla luce con una consultazione referendaria simile a quella che coinvolse i priolesi sul rigassificatore.

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Documento congiunto per testare un asse interno?

Se non fosse che i protagonisti di quest’ultima iniziativa sul Gnl siano politici sgamati, si potrebbe parlare di ingenuità nel chiedere alle loro amministrazioni di decidere attraverso esperti dalle stesse nominati. I quali non potrebbero che avallarne gli indirizzi già presi, anche se ancora non apertamente rivelati. Semmai il documento congiunto solleva altri interrogativi, dove la problematica ambientale è solo la cornice mentre il quadro riguarda il posizionamento con le rispettive maggioranze. A Melilli si vota l’anno prossimo per le comunali. E il sindaco Peppe Carta sta mostrando una sinergia sempre più stretta col collega di Augusta, Peppe Di Mare, per un Pd che sta all’opposizione in entrambi i comuni. Certamente non piace un asse che restringe gli spazi pure per l’Assemblea siciliana, da rinnovare nel 2022. Tanto che i democratici priolesi, rimasti in buoni rapporti col deputato regionale renziano Giovanni Cafeo, non hanno avuto difficoltà ad accodarsi. All’insegna del tema Gnl, sta forse nascendo nel Pd un’intesa comune nel collegio industriale? L’augustano Vita esclude questa chiave di lettura, riconducendo la sua iniziativa di coinvolgere i vicini al fatto che “un aspetto ambientale così importante non può essere affrontato in solitudine”. Però aggiunge un enigmatico “vediamo cosa accade”, che lascia la porta aperta a discussioni per intese di natura più strettamente politica. Magari a partire dalle possibili elezioni per le redivive Province.

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Vita: gnl primo approccio per convergenze future.

Luca Vita, segretario Psi Augusta.

“La questione deposito di Gnl è un primo approccio, poi vediamo se in futuro troveremo altri punti di convergenza”, dice il segretario Pd di Augusta. Precisando che il documento congiunto con Priolo e Melilli non va inteso come una fuga in avanti, rispetto al marcato entusiasmo esternato da Marziano“Non c’è alcun contrasto con le sue posizioni, lui vede solo un quadro d’insieme più vasto”, dichiara Vita. Insomma fra i democratici non ci sarebbe alcun distinguo interno, specialmente in questi giorni delicatissimi per il partito. “Il documento ha avuto una lunga gestazione, per il coinvolgimento di tre direttivi di circolo”, racconta il dirigente augustano. Ma quando arriva nelle mail dei giornali, gli ambienti dem sono surriscaldati per la rinuncia “irrevocabile” di Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale. La direzione del partito siracusano è quasi per intero in mano ai zingarettiani, e queste dimissioni aprono potenzialmente nuovi scenari negli assetti interni.

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Il perché senza risposta sui depositi in mare aperto.

Se non altro, comunque, il trio dei circoli dem introduce una nota stonata nel coro plaudente della politica sulla collocazione del Gnl a Punta Cugno. Nessuno ha il coraggio di ammettere il proprio benestare, per non urtare l’intuibile diffidenza delle popolazioni. Allora tutti spostano il dibattito sulla “necessità” di un deposito a servizio del porto, sulla quale nemmeno gli ecologisti più accesi hanno mai sollevato obiezioni. Nessuno però vuole focalizzare il punto della questione, che sarebbe il “perché” realizzarlo a due passi dalle fiaccole di una raffineria, invece che in mare aperto. Soffermarsi semplicemente sulla sicurezza serve a poco. Nessun progetto nasce “insicuro”, se non altro perché chi ci mette dei soldi si assicura lo stato dell’arte per evitare di perderli. Solo la sommatoria sfortunata di concause dietro un incidente improbabile, fa scoprire le falle imprevedibili presenti anche nella migliore progettazione. Tanto che i distributori di benzina, pur costruiti con ogni accortezza immaginabile, ormai non vengono più autorizzati dentro i centri abitati.

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Più che esperti in sicurezza forse servono ragionieri.

La società sarda di consulenza che si è vista approvare le cisterne galleggianti dall’Autorità portuale, durante la seduta consiliare ha escluso una collocazione diversa dalla banchina ex Esso. Parlando genericamente di “anti economicità”. Senza però chiarire, numeri alla mano, se l’off shore sarebbe un investimento in perdita, o soltanto meno redditizio per gli investitori privati. Che magari guardano a un core business diverso dal rifornimento dei mercantili, puntando piuttosto a creare un hub per alimentare la futura rete autostradale di Gnl per i mezzi pesanti. Perciò, se davvero i Pd di Augusta, Melilli e Priolo vogliono che le rispettive amministrazioni possano “meglio rappresentare gli interessi delle loro comunità nell’imminente Conferenza di servizi“, più che esperti in sicurezza dovrebbero suggerire navigati ragionieri.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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