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Bombola di gas vicino uno Zippo acceso, il Gnl al porto finisce in procura

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   20:56

AUGUSTA – Chi non risica, non rosica. Solo che stavolta il “rosicare” di pochi operatori portuali nel business del bunkeraggio, rischia di trasformarsi nel catastrofico “risicare” per moltissimi abitanti nella zona industriale. Perché dietro la vicenda del Gnl al porto commerciale di Augusta, c’è proprio l’eterno dilemma fra sviluppo economico e rischio ambientale. E ancora una volta, laddove non arriva la politica impastoiata da mille interessi confliggenti, saranno costretti ad arrivare i giudici. A chiamarli in causa sono state 4 associazione ecologiste. Che il 5 giugno hanno comunicato di aver presentato una denuncia, contro la programmata costruzione a Punta Cugno di un deposito di gas naturale liquefatto.

La propulsione a gas obbligatoria per i mercantili.

Nei programmi dell’Autorità di sistema portuale, quei serbatoi servono ad ammodernare lo scalo marittimo. Attrezzandolo secondo le nuove normative internazionali, che prevedono di alimentare tutto il naviglio mercantile con quel nuovo combustibile. Che è notevolmente più pulito, facendo guadagnare in salute agli abitanti delle città portuali dove vanno ad attraccare, e al riscaldamento globale del pianeta in generale. Ma è pure tremendamente più pericoloso, se la stazione di rifornimento si trova proprio nel cuore del polo petrolchimico più grande d’Europa. Dove le fiaccole che ardono gagliardamente notte e giorno, sono l’equivalente di un accendino Zippo sempre acceso in un distributore dove si fa benzina.

Elevati rischi d’incidente col deposito accanto le torce.

Perché – fanno notare Decontaminazione Sicilia, Stop Veleni, Comitato Bagali-Sabbuci-Baratti e Natura Sicula – basta un nonnulla per scatenare un effetto a catena dalla portata incalcolabile. Basta una pompa che si guasta, un flessibile che si spacca, una flangia che si allenta, una tubatura che si crepa. O persino un frigorifero che si blocca, perché quel gas possa scatenare l’inferno. Per restare tranquillo deve essere mantenuto a 162 gradi sottozero. Sempre. Perché quando arriva a temperatura ambiente, aumenta di volume 600 volte. Molto velocemente.

Una dispersione finirebbe sulle ciminiere sempre accese.

“Prima di diluirsi nell’atmosfera, una fuoruscita viaggia bassa a elevate concentrazioni”, spiega il professore Luigi Solarino. E non occorrono ulteriori spiegazioni scientifiche da questo docente di Chimica industriale, per capire cosa accadrebbe se una raffica di vento spingesse quella nube di gas con le molecole ancora ammassate, verso una delle tante ciminiere accese nelle raffinerie.

Manifestazione d’interesse accolta da 6 aziende.

A dicembre l’Adsp ha pubblicato una manifestazione d’interesse, “alla quale hanno aderito 6 aziende”. Il progetto è stato anche illustrato “lo scorso 14 febbraio presso la sede di Confindustria Siracusa”. Fra l’altro “alla presenza del sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, e del senatore del M5S, Giuseppe Pisani”. L’esposto alla procura fa notare che il deposito di Gnl in mezzo alle torce industriali “non convince molti cittadini, che ritengono doverosi ulteriori approfondimenti”. Nulla dice invece, nemmeno il meno impegnativo comunicato stampa, su come si siano espressi i due “baluardi” della comunità augustana nelle istituzioni.

Pisani però è “favorevole”, Di Pietro “possibilista”.

A rivelare come la pensavano i due super grillini locali, in quell’incontro nella “tana” degli imprenditori siracusani, è stato invece un articolo apparso sul “Quotidiano di Sicilia” il 6 giugno. A firmarlo è lo stesso Solarino, e racconta che Di Pietro è stata “possibilista”. Mentre il parlamentare si è addirittura pronunciatofavorevole, nonostante i pentastellati siano contrari alla realizzazione di impianti analoghi a Cornigliano e Ravenna“. Che i 5 Stelle si oppongano dove non hanno sindaci né “portavoce” a palazzo Madama, può sorprendere solo le anime candide che si affidano alla politica della post-verità.

La singolare omissione sull’ambigua politica del M5s.

Sorprende di più, invece, che il comunicato delle 4 associazioni dell’oltranzismo ecologista nulla dica sulla politica che fa “sponda”. Nemmeno quando arrivano a bussare alle porte della Procura, luogo innaturale per risolvere una questione che i Palazzi del potere possono chiudere in due secondi. Basta pescare a caso una delle tante norme di tutela ambientale che gravano su una zona dichiarata “Sito di interesse nazionale“. Dove si sommano il rischio sismico, quello industriale e quello militare. In una rada che è giornalmente frequentata da decine petroliere e gasiere. E nella quale, secondo le denunce di “Peacelink“, si registra il passaggio di naviglio straniero a propulsione nucleare.

Il senatore grillino ignora il caso Gnl e parla di bonifiche.

La conferenza stampa dove avrebbero potuto spiegare le iniziative per fare cambiare idea agli esponenti del partito che governa la città e la nazione, è stata annullata. Ufficialmente, “per impegni sopravvenuti”. Se non se ne sono giovati i lettori, da questo mancato incontro coi giornalisti, se n’è sicuramente avvantaggiato il senatore pentastellato. Che proprio quando il comunicato anti-Gnl finiva sui giornali, a mezzo Facebook ha fatto sapere che il “il 17 giugno presso il Ministero è convocato un incontro con il seguente ordine del giorno: attività propedeutica all’avvio delle procedure di bonifica della rada di Augusta”.

Gli investimenti portuali l’11 giugno in Assindustria.

La convocazione del ministro Andrea Costa era avvenuta “con Nota del 29 maggio. Pisani, che ringrazia per questo motivo “il Ministro e tutti i funzionari ministeriali che in questi mesi hanno ascoltato le nostre istanze”, ne dà notizia il 6 giugno. La riunione si sarebbe tenuta 11 giorni dopo. Eppure il senatore, pur assicurando che “naturalmente sarà mia cura tenervi aggiornati” su un evento “propedeutico” futuro, nulla dice sulla questione molto più attuale del Gnl. Del quale gli ambientalisti intendono discutere in Assindutria l’11 giugno, nel convegno sugli investimenti portuali.

Gli ecologisti chiedono lo spostamento in mare aperto.

In quella sede rilanceranno la proposta di realizzare il deposito off-shore. Solo che installarlo al largo da quella rada che il ministero grillino intende bonificare sul serio, significa che non ci sarà alcun ritorno economico per la filiera del bunkeraggio portuale. Ed è singolare come il senatore che non si nega ad alcuna processione ambientalista, e recentemente nemmeno religiosa, proprio sul Gnl si scopra così simile “ai governi precedenti”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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