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Salvare Augusta dalla festa del cemento: consumo di suolo ora vola

AUGUSTA – Da poco più di 35 ettari del 2023 a oltre 56 ettari di consumo netto nel 2024. Un aumento del 60 percento in appena 12 mesi: il territorio comunale continua a mangiare suolo con ritmi esponenziali. Lo certifica il “Geoportale” dell’Ispra, nel report 2025 che fa la radiografia della cementificazione in Italia nell’anno precedente. Stavolta Augusta perde il primato regionale registrato dal rapporto precedente, ora conquistato da Marsala. E viene superata per un soffio anche da Carlentini, comune guidato da un’amministrazione di segno politico opposto a quello augustana. Indice di una tendenza generalizzata ad abbandonare il modello di conservazione dell’ambiente, per tornare a privilegiare ogni forma di investimento, anche quello che trasforma irreversibilmente il paesaggio. “Si continuano a collezionare record ingloriosi”, scrive il coordinamento ambientalista Salvare Augusta, in un comunicato del 27 ottobre dove commenta la perdurante presenza augustana sul “podio dei cementificatori”. Sottolineando che la città guidata dal centrodestra adesso “si piazza al dodicesimo posto della classifica nazionale subito dopo Roma, che la stacca solo di qualche frazione di ettaro”. Pur con “oltre il 20 per cento ormai consumato”, continua il documento, “non si intravvede nessun segno di inversione di tendenza”. Anzi, avvertono le associazioni ecologiste, “ci sono alle porte nuovi piani di lottizzazione, centri commerciali, impianti di trattamento rifiuti, discariche e infrastrutture”. E i cantieri per nuove queste colate di calcestruzzo “non saranno compensati da interventi di rinaturalizzazione del suolo, attualmente pari a zero secondo il report del Sistema nazionale protezione ambiente

Recettività alberghiera nuovo business per l’edilizia, il sindaco: qui mancano posti letto.

sopra. il sindaco Giuseppe Di Mare apre la campagna elettorale 2026.

Il rapporto del Snpa piomba in un momento in cui il “mani libere” per chi vuole fare soldi, è tema centrale della campagna elettorale dell’amministrazione uscente. Il sindaco Giuseppe Di Mare non lo ha nascosto, durante l’affollata kermesse nel luxury resort del Mangia’s. Nel comizio concluso con un messianico “andate e diffondete”, non ha solo sposato la tesi del collega siracusano Francesco Italia, secondo la quale togliendo i vincoli ambientali del Sin ci sarebbero più investimenti per tutti. Ma ha anche assicurato più edilizia turistica per Augusta, “perché mancano posti letto, dato che in certi momenti si è registrato il tutto esaurito”. In una città dove le statistiche parlano di 110 mila vani per 38 mila abitanti e i vendesi appaiono ovunque, è apparsa come la promessa di nuove licenze a costruire, piuttosto che un programma di incentivi per riconvertire le case vuote. D’altronde il nuovo Piano urbanistico generale è ancora in redazione, e la consultazione preliminare di legge con le organizzazioni ambientaliste risale solo allo scorso luglio, anche se il verbale di quell’incontro non è stato ancora pubblicato, a differenza di altri.

Ambientalisti denunciano insabbiamenti: da Regione ancora aspettiamo risultati dell’ispezione.

Il comunicato di Salvare Augusta tocca il tema delicato delle “coperture” istituzionali, su indirizzi politici che contraddicono decenni di legislazione sulla tutela ambientale. “Questi interventi urbanistici ed edilizi sono stati puntualmente denunciati al Dipartimento regionale dell’Urbanistica, con una richiesta d’intervento ispettivo depositata nel febbraio 2024. Da allora si rimane in attesa del risultato delle verifiche disposte dagli uffici regionali. Verifiche che, al netto dei tentativi d’insabbiamento di certa politica, avrebbero dovuto concludersi entro il mese di marzo di quest’anno, come aveva annunciato in commissione Ambiente dell’Ars l’allora dirigente generale, architetto Calogero Beringheli”. Un’ispezione apparentemente rimasta nel limbo, come molte altre denunce, tanto circostanziate quanto senza effetti nei cantieri. “Nel mentre sono in corso i lavori di realizzazione del supermercato Lidl in zona di ‘verde cimiteriale‘, opera sta fagocitando la fascia di rispetto in assenza del previo parere dell’Asp e della necessaria deliberazione del consiglio comunale. Circostanze che sono state rese note anche alla magistratura, tramite un esposto-denuncia depositato nel gennaio di quest’anno”, sottolinea il coordinamento. Un’azione sostenuta anche dall’opposizione consiliare, che ha fatto parlare la maggioranza di strumentalizzazione su atti rimasti indenni anche al vaglio di Procura e Tar

“Coordinamento non si candida alle amministrative, ma attivisti e associazioni liberi di farlo”.

sopra, sotto e copertina: i grafici Ispra sul consumo di suolo

Gli ambientalisti non ci stanno a farsi etichettare come longa manus di Pd e 5 Stelle, partiti che secondo Palazzo di città cercano scorciatoie giudiziarie per sopperire all’incapacità di costruire consenso alternativo. “Cogliamo qui l’occasione per informare che il Coordinamento non si candida alle elezioni. Certamente chi dei suoi attivisti lo vuole fare è libero di candidarsi, con lo schieramento che più gli aggrada, ma ciò non coinvolge e non condiziona Salvare Augusta o le singole associazioni che vi aderiscono”, puntualizza il documento. Anche se in quell’area c’è comunque fermento per contribuire alla coalizione da opporre al sindaco uscente, “che da gran tempo accusa pretestuosamente di fare campagna elettorale chi critica le scelte della sua amministrazione in materia ambientale”. Di Mare invece “con sorprendente sicumera e con smisurato anticipo ha aperto la sua, di campagna elettorale, lanciando segnali tanto ingiustificati quanto sconcertanti; forse neppure utili a captare la benevolenza di quegli industriali e speculatori, che nelle norme di tutela vedono solo ostacoli ai loro affari“. Segnali come quello relativo alla “abolizione del Sin, che significherebbe rinunciare alle doverose e obbligatorie bonifiche, a carico dei responsabili delle contaminazioni“.  

Querele e processi opinabili:“Non ci curiamo di chi vuole intimidire e zittire le voci critiche”.

Fra inchieste aperte ma rimaste senza seguito, come quella sull'”albericidio” di piazza Mattarella, perpetrato senza neanche il supporto preliminare di una relazione agronomica. Fra processi che riconoscono come fasulla un’aggressione denunciata dal sindaco, ma poi non c’è ancora riscontro giudiziario alla contro denuncia della vittima Aldo Raina. Fra sentenze che condannano velocemente come diffamatoria, una critica politica pubblicata sui social consigliere Ciccio La Ferla, eletto proprio nelle liste Di Mare. Fra querele pubblicamente ventilate da Palazzo di città a chiunque “passa il segno”, e altre presentate in silenzio da qualche impresario che ha beneficiato di atti amministrativi imperfetti portati alla luce prima di essere sanati, il clima è più pesante per chi accende i riflettori piuttosto che per chi viene strappato dall’ombra. “Non ci curiamo di chi vuole intimidire e zittire le voci critiche. Da qualunque parte provengano, noi continueremo a criticare ciò che non ci piace o non condividiamo, e invece ad applaudire ciò che riteniamo buono e giusto”, avverte il coordinamento. “Ribadiamo quanto già affermato a dicembre: gli Attila, i nuovi e i vecchi vandali devono sapere che tagliare gli alberi per piantare cemento è una politica barbara, che Salvare Augusta e i cittadini consapevoli di questa città continueranno a contrastare democraticamente, a viso aperto”. E tanto per far capire che non è un modo di dire, si è messa nuovamente di traverso al nuovo parcheggio per Brucoli.

Brucoli, Legambiente e Natura sicula: alt su parcheggio che vuole aggirare no Soprintendenza.

il parcheggio di Brucoli.

L’amministrazione vuole attrezzare la frazione turistica con un’area di sosta meno precaria dello sterrato attuale, comprando il terreno rigidamente vincolato dalla Soprintendenza. La quale, visto il tipo di intervento fortemente impattante, ha preavvisato parere contrario. Che tuttavia il Comune vuole aggirare dilatando le norme sul silenzio-assenso, in genere escluso per le autorizzazioni ambientali. Una procedura sulla quale già la Regione ha dovuto fare precipitosa retromarcia, per un nuovo stoccaggio di rifiuti pericolosi al porto. Legambiente e Natura sicula hanno contestato le colate d’asfalto che si vogliono stendere all’ingresso di Brucoli, dove il Piano paesaggistico prevede tutela massima. Ma le loro osservazioni, presentate ad aprile scorso, sono state totalmente ignorate nella determina dirigenziale di inizio ottobre. Ora tocca ai Beni culturali far valere le proprie prerogative, o lasciar correre seguendo il nuovo andazzo della politica regionale sul consumo di suolo. E quando le istituzioni preposte alla tutela oscillano fra cecità e inerzia, al coordinamento Salvare Augusta non resta che l’opinione pubblica. “Già da ora invitiamo tutti i consiglieri, le forze politiche e sindacali, le associazioni e i cittadini a rendersi consapevoli di quanto grave è la perdita di suolo della nostra città, e quali sono le problematiche che ne derivano”.

Autore

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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