Piazza Mattarella, apertura-evento: ma c’è pure la Procura europea ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto domenica, 29 Giugno, 2025 07:30 AUGUSTA – “Andrebbero ripensate le nostre città, negli ultimi anni 40 gradi da queste parti sono sempre stati toccati, e in alcuni casi anche superati”. Sembrano quasi un fake generate dall’Ai, le parole pronunciate da Giuseppe Di Mare il 12 giugno scorso, durante il collegamento a Tg1 Mattina. Perché due settimane dopo, lo stesso sindaco che in diretta Rai parlava di “situazione difficile su cui dovremmo interrogarci e agire con determinazione”, inaugura la nuova piazza Mattarella scorticata dagli alberi che la ombreggiavano. Un’isola verde nel cuore della Borgata smantellata con la pala meccanica, sostituita con uno spiazzo assolato corredato da qualche esile alberello, pensato più per ospitare sagre e concerti piuttosto che per creare mitigamento climatico. Non a caso il taglio del nastro si è svolto nella tarda serata, quando l’ombra dei palazzi già avvolgeva un’opera milionaria finanziata dal Pnrr. Dopo le forti polemiche del coordinamento Salvare Augusta, l’amministrazione di centrodestra ha trasformato la conclusione dei lavori in un evento collaterale dell’estate augustana. Con tanto di arie d’opera e spettacolari giochi di luce, tutto diffuso in live streaming, per quella che la politica d’opposizione ha letto come un’esibizione plateale di “intangibilità“. Perché su quella riqualificazione con fondi Ue destinati a contrastare il riscaldamento globale, risultano ancora aperte ben due inchieste penali. Oltre a quella in mano al pm di Siracusa, infatti, da fonti ambientaliste ora si apprende che c’è un fascicolo pure alla Procura europea. Alla quale si è rivolta Legambiente Sicilia, dopo che il perito nominato dal magistrato siracusano ha confermato in pieno i rilievi, a suo tempo avanzati dalla relazione allegata all’esposto. PER APPROFONDIRE: Augusta, parte inchiesta sui lavori in piazza Mattarella coi fondi Pnrr Un professore universitario come perito del pm di Siracusa: gli alberi non andavano abbattuti. Ficus abbattuti con le pale meccaniche.copertina, l’evento inaugurale della piazza rinnovata. Dopo la denuncia presentata dalle associazioni ecologiste, sostenuta in consiglio da Pd e 5s, a giugno dello scorso anno il sostituto Stefano Priolo incarica un docente universitario per fare luce sulla vicenda. E il professore Pietro Minissale, associato di Botanica presso il dipartimento Scienze biologiche all’università di Catania, non ci mette molto a valutare. In 18 giorni deposita una perizia che smentisce le tesi sostenute dall’amministrazione. Chi ha potuto leggere le carte, racconta come il perito della Procura di Siracusa faccia subito rilevare che la relazione agronomica doveva essere protocollata al Comune prima che si avviasse il cantiere, e non dopo le contestazioni partite appena i primi alberi sono stati abbattuti. E’ la violazione di una prassi lapalissiana già per un normale appalto di riqualificazione del verde pubblico, che diventa stringente e inderogabile se in mezzo ci sono i soldi del Pnrr. Un’approssimazione inusuale. Forse c’entra il fatto che la giunta aveva approvato un primo progetto nel maggio 2021, da finanziare in house o con stanziamenti di una Regione Siciliana di manica particolarmente larga, specialmente con le città sponsorizzate dai deputati regionali più disinvolti. Ma poi la “fattibilità tecnico-economica” è stata modificata in modo da accedere ai fondi europei, e a marzo 2023 riceve una nuova approvazione-lampo. PER APPROFONDIRE: Augusta, qui la vita è breve pure per gli alberi: presidio contro i tagli Il progetto citava specie inesistenti e toglieva ficus adattati per piantare querce di montagna. Piazza Mattarella prima della riqualificazione (foto tratta dal progetto). L’abbondanza dei soldi Ue per il green deal, però, deve aver abbagliato troppo gli amministratori. Anche se ancora non potevano sapere che l’appalto da 3 milioni sarebbe stato vinto da una ditta di Augusta, nella intuibile smania di gonfiare una spesa pubblica che non pesava sul loro bilancio comunale, hanno sottovalutate diverse incongruenze. Le quali, tuttavia, non sono sfuggite al perito. Come quella, ad esempio, che indicava l’esigenza di estirpare specie alloctone invasive quali Ailanthus altissima e Robinia pseudoacacia. Servivano da presupposto alla necessità di riqualificare attingendo al Pnrr, ma il professore Minissale non ha trovato traccia di quelle piante nella zona in esame. Ancora più evidente la singolare classificazione di specie infestante, da svellere senza obbligo di reimpianto, affibbiata ai rigogliosi Ficus microcarpa presenti in piazza Mattarella da mezzo secolo. I progettisti dell’ufficio tecnico si sono aggrappati a una “watch-list” illustrata in un convegno del 2008, ma hanno ignorato la lista ufficiale contenuta nel decreto legislativo in vigore dal 2018. Dove non figurano affatto questi alberi, presenti fin dall’Ottocento in tutti i giardini monumentali della Sicilia. Per restare nei parametri europei, al loro posto avevano indicato in progetto la piantumazione di Quercus cerris. Che è effettivamente considerata autoctona, essendo presente sull’Etna e nei Nebrodi. Ma, come rileva il professore di Botanica, si tratta di una quercia di montagna che cresce sopra i mille metri. E quindi non è proprio cosa da piantare in un centro urbano a livello del mare. PER APPROFONDIRE: Augusta taglia alberi e pianta centri commerciali, ora tocca alla villa Legambiente si rivolge ai giudici Ue, l’amministrazione inaugura esibendo la sua “intangibilità”. Piazza Mattarella dopo la riqualificazione. Quando il professor Minissale fa il sopralluogo, una parte del patrimonio arboreo è sopravvissuta alle ruspe, fermate da un sit in degli ambientalisti. Per non compromettere il cantiere già avviato, il perito giudiziario suggerisce di modificare il progetto e salvare almeno 6 dei Ficus meglio sviluppati. Proponendo soluzioni che nel giro di qualche anno avrebbero notevolmente fatto ampliare le chiome, nell’attesa che i nuovi alberi crescessero al punto di fare almeno un minimo d’ombra, riducendo in parte il prevedibile assolamento cui è condannato lo spiazzo. E’ il 25 giugno 2024 quando l’associato di Botanica firma una relazione che conferma il dossier degli ambientalisti, smontando in toto quello dello studio agronomico di Avola incaricato direttamente dalla ditta. Ma a novembre il cantiere riparte, con un blitz prima dell’alba per sradicare con le ruspe le ultime piante sopravvissute. In consiglio l’opposizione insorge, perché nessuno ha notizia di archiviazione dell’inchiesta penale. La consigliera Pd, Milena Contento, arriva persino a ipotizzare una sorta di “schiaffo alla Procura”. Però i lavori proseguono come se l’incidente di percorso fosse ormai alle spalle per sempre. Così, a dicembre, Legambiente Sicilia si rivolge alla Procura europea. L’esposto è consegnato ai pm di Palermo, delegati dalla sede Eppo in Lussemburgo, competente sui reati collegati ai fondi Pnrr. L’associazione ambientalista denuncia la violazione della Direttiva che li vincola al principio “Do no significant harm“. Cioè, “nessun danno significativo all’ambiente” deve arrivare da progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana, pagati da Bruxelles. Un anno dopo, Di Mare usa l’emittente di Stato per invocare “strumenti eccezionali” per attrezzare la città a difendersi dal grande caldo. E il 27 giugno, nonostante il concomitante concerto dell’estate augustana nella vicina piazza Sacro Cuore, esibisce la rinnovata piazza Mattarella con l’appariscente kermesse “Concerto lirico sinfonico & fontane danzanti“. Intervistato durante l’evento, dal sindaco Fdi arriva una sottolineatura:“Questa non è solo l’inaugurazione di una piazza, stasera stiamo certificando un modello di lavoro”. PER APPROFONDIRE: Pnrr piazza Mattarella, Contento: schiaffo alla Procura le ruspe a inchiesta aperta Augusta di mare: divieti spariti e “valorizzazione” privata della costasabato, 12 Luglio, 2025AUGUSTA – Si accendono le luci, sparisce il divieto, appare la pubblicità progresso. 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