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Augusta: sindaco mai colpito da Raina, bufera su Stella testimone

AUGUSTA – C’era, ma non aveva visto né sentito niente. A differenza di quanto aveva dichiarato sui social, sostenendo a gran voce la versione del sindaco di Augusta, circa un’aggressione poi risultata sostanzialmente fasulla ai sensi di legge e agli occhi delle telecamere. Sulla vicenda del cazzotto mai ricevuto da Giuseppe Di Mare durante un diverbio con Aldo Raina, attuale coordinatore cittadino di Sud chiama nord ma all’epoca semplice dissidente dell’amministrazione, nell’occhio del ciclone adesso finisce pure il presidente del consiglio comunale. A tirare Marco Stella dentro una feroce polemica è il comunicato dei consiglieri di opposizione, diffuso il 16 settembre. Il documento arriva alcuni giorni dopo la pubblicazione della sentenza definitiva, che smentisce il primo cittadino su tutta la linea, riguardo i fatti del 26 ottobre 2022 davanti il bar Fichera della villa. La motivazione del tribunale di Siracusa riporta infatti che non solo “non è stato colpito con un pugno alla spalla destra, a differenza di quanto dallo stesso riferito ai sanitari del Pronto soccorso, dove si era recato nel pomeriggio per farsi refertare, dopo che era ritornato a sedersi all’interno del bar”. Ma il dispositivo aggiunge che il suo testimone più importante, dato che ricopriva e ricopre la seconda carica istituzionale della città, ha dichiarato in giudizio di “non aver sentito l’espressione” minacciosa poi denunciata dal sindaco. Cioè quel “sei uno sporco fascista, ti faccio vedere io” col quale diceva di essere stato investito, quando si è fiondato a redarguire il muratore-oppositore mentre smaltiva impropriamente alcuni scarti edili nei cassonetti del locale.

Pd, 5s e Nuovo patto per augusta: menzogne da cariche istituzionali un pericolo per democrazia.

sopra, Aldo Raina durante la presentazione come coordinatore cittadino di Sicilia vera.
copertina, il sindaco Giuseppe Di Mare e il presidente Marco Stella in consiglio comunale..

“Le menzogne di una carica istituzionale mettono in pericolo la democrazia, specialmente se colpiscono un semplice cittadino colpevole di manifestare dissenso”, scrivono i consiglieri di Pd, 5 Stelle e Nuovo patto per augusta. Milena Contento e il capogruppo dem Giancarlo Triberio, insieme ai pentastellati Roberta Suppo e Uccio Blanco, ricordano che “insieme a tantissimi altri avevamo ingenuamente espresso solidarietà e vicinanza” a Di MareOra però intervengono duramente “dopo giorni di sconcertante silenzio, rispetto alle affermazioni pubbliche fatte al tempo dal sindaco e dal presidente del consiglio comunale. Le loro dichiarazioni si rivelano non solo infondate, ma anche gravemente fuorvianti, e preoccupano per la gestione istituzionale e amministrativa del Comune“. I quattro firmatari definiscono “inaccettabile” il comportamento delle “due massime cariche che rappresentano questa città nelle sedi istituzionali“. Innanzitutto perché la denuncia penale, radicalmente smontata nel giudizio che il 10 luglio dell’anno scorso ha assolto Raina con formula piena, è stata presentata “ai danni di un inerme e all’epoca comune cittadino”. Ma dopo che il giudice ha depositato le motivazioni il 7 maggio scorso, vedono quella ricostruzione di comodo, subito diffusa dai sostenitori dell’amministrazione, come “un tentativo di distorcere la realtà per influenzare l’opinione pubblica“.

La propaganda di Palazzo aveva sfruttato l’aggressione fasulla per risalire nei like sui social.

In effetti l’efficiente macchina della propaganda social aveva cavalcato la denunciata aggressione a Di Mare, “rinforzata” con 5 giorni di convalescenza e relativa assenza da Palazzo, per rinverdire coi like una luna di miele elettorale che iniziava a inesorabilmente a declinare man mano che gli atti smentivano le promesse. Il battage mediatico fu abnorme, già rispetto l’entità dei fatti così come raccontati, al punto che ne fece cenno pure il tg nazionale di Sky24. “Spero che con oggi chi di dovere faccia luce su alcuni personaggi squallidi, l’atto vile perpetrato contro il nostro sindaco non può passare inosservato”, si lanciò a scrivere su Facebook l’allora assessore Angelo Pasqua. E quando iniziarono a circolare le indiscrezioni sulle riprese delle telecamere, Stella intervenne sul suo profilo per ribadire la tesi del primo cittadino. “Nella qualità di testimone, per fortuna non unico, aspetto serenamente l’esito e l’evolversi della vicenda giudiziaria, convinto che la verità verrà fuori alla grande”. Il post, apparso tre giorni dopo il fatto, si concludeva con un preveggente “chi semina vento raccoglie tempesta”. Che in effetti due anni dopo è scoppiata, ma sopra la testa dei due vertici istituzionali del Comune. E pure sulla coppia di testimoni indicati dal primo cittadino, nonostante il loro ruolo processuale sia risultato essere di semplici spettatori di un alterco. Due noti professionisti che adesso l’opposizione definisce “due sodali dello stesso, con importanti incarichi ricevuti dall’amministrazione di Fratelli d’italia o su impulso dell’amministrazione di centrodestra“.

Triberio, Suppo, Contento e Blanco: pronti a tutte le azioni necessarie a ristabilire legalità.

Giancarlo Triberio, Roberta Suppo, Milena Contento, Uccio Blanco.

“Chiediamo al sindaco e al presidente del consiglio comunale un’immediata dichiarazione pubblica, rendendo conto alla città e ai cittadini, e un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha abusato della propria posizione per sostenere menzogne e influenzare le istituzioni”. Lo invoca il documento dell’opposizione, dal quale manca stranamente proprio la firma del consigliere di riferimento per Scn, Ciccio La Ferla. Eletto con la coalizione Di Mare e suo grande elettore, non gli ha tuttavia lesinato aspre critiche sui social, dopo essere polemicamente uscito dalla maggioranza quando si è allargata a forza politiche che riteneva “indigeribili”. Un’assenza dal fronte della minoranza che ha alimentato ulteriori congetture sulle reazioni contro gli oppositori, da attendersi da un Palazzo di città ben introdotto nei governi regionale e nazionale con l’avvicinarsi delle comunali 2025. “È nostro dovere garantire le libertà democratiche di ogni singolo cittadino, senza subire pressioni o distorsioni da parte di chi, in posizioni di potere, cerca di manipolare i fatti a proprio favore o arrivare a sopprimere ogni tipo di dissenso“. Lo scrivono Pd, 5s e Nppa, annunciando una imminente conferenza stampa per spiegare cosa intendono quando avvertono che “ci impegniamo a monitorare da vicino la situazione, e a sostenere tutte le azioni necessarie affinché venga ripristinata la fiducia nelle istituzioni e la legalità”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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