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Pd Augusta, tutti pazzi per Elly: Schlein stravince ancora le primarie

AUGUSTA – Elly Schlein sbanca nuovamente Augusta. Dopo aver dilagato nel primo turno riservato agli iscritti, la candidata alla segreteria nazionale Pd ha stravinto anche le primarie aperte a tutti gli elettori. Sono stati in 313 a votarla nel ballottaggio del 26 febbraio con Stefano Bonaccini, che ha raccolto appena 59 voti. Lo scrutinio svoltosi puntualmente alle 20 nell’aula consiliare di palazzo San Biagio, ha registrato pure una scheda bianca e una annullata con la doppia preferenza. In totale, alle urne si sono recati in 374. Di questi, sono stati 84 quelli che avevano in tasca una tessera del Partito democratico, risparmiandosi i 2 euro richiesti come partecipazione alle spese organizzative. A versare il loro contributo per votare il segretario, si sono presentati pure due consiglieri comunali “fuori quota”: Milena Contento, che nei Democratici ha avuto una lunghissima militanza, prima di lasciarli lo scorso anno in polemica con la dirigenza provinciale; e Roberto Conti, che a differenza della collega consigliera è nella maggioranza che sostiene l’amministrazione definita di Destra-centroproprio dai dem. Scontata invece la presenza di Giancarlo Triberio, capogruppo consiliare d’opposizione in predicato di diventare delegato al congresso nazionale, inserito nella lista Schlein dopo l’exploit registrato il 19 febbraio dalla sua candidata.

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La outsider sbanca, Bonaccini in picchiata: Nicita visita Punta Cugno e rientra subito a Siracusa.

A votare sono stati in maggioranza ultra-quarantenni, mentre nessun sedicenne ha approfittato dell’opportunità offerta dal Pd agli adolescenti. “E’ stata una affluenza in linea col resto della Sicilia“, ha commentato Luca Vita, segretario del circolo cittadino. Alle primarie che avevano incoronato Nicola Zingaretti, gli augustani ufficialmente erano stati oltre 700, anche se al gazebo la conta empirica era stata poco sopra i 400. Erano comunque altri tempi, e regole più elastiche favorivano “interpretazioni” statistiche e mobilitazione di truppe cammellate. Stavolta, secondo gli addetti ai lavori, di infiltrati se ne sono visti pochi. Qualcuno ha scorto solo alcuni spaesati votanti accompagnati da un consigliere di maggioranza. Ma nessuno ha potuto negare se Salvatore Errante avesse casualmente dato loro solo un passaggio. Se il rappresentante di Augusta 2020 non era atteso, nemmeno nei paraggi, cosa diversa era per il commissario provinciale Antonio Nicita. L’ex sottosegretario Raffaele Gentile ne aveva annunciato l’arrivo, subito dopo la visita a Punta Cugno. Ma il senatore vicino alla mozione Bonaccini si è limitato a solidarizzare con la Geo Barents di Medici senza frontiere, sottoposta a fermo amministrativo per aver salvato dei migranti. Poi è subito rientrato al seggio di Siracusa, dove le cose prendevano una inattesa brutta piega per il governatore dell’Emilia.

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Triberio: dopo gli iscritti pure gli elettori certificano la necessità di un cambio nel circolo.

copertina: Luca Vita, Giuseppe Schermi e Stefano Amato.
sopra. il seggio Pd nell’aula consiliare.

Per tenere unita la federazione dilaniata dalle correnti, Nicita aveva scelto un profilo neutro nella campagna per le primarie. Ma dopo il flop di Bonaccini rispetto le attese, e l’impresa della mozione Schlein in comuni importanti come Augusta, dare al Pd una nuova classe dirigente non si presenta compito agevole. Triberio gli ha subito notificato la necessità di un cambio di passo, almeno nel circolo cittadino. Rimarcando il successo della candidata outsider, arrivata all’84 per cento, parla di risultato che “ci consegna grande soddisfazione, ma anche grande responsabilità per rappresentare questa voglia di partecipazione e di rinnovamento“. Se al primo turno poteva essere una questione di posizionamenti interni, alla partecipazione popolare che ha ribadito la percentuale dei tesserati fornisce una precisa chiave di lettura:“Il nuovo apporto chiede discontinuità non più rinviabile”. Il consigliere arrivato da Articolouno mette subito in chiaro che “puntiamo a un radicale cambiamento che si ispiri al rinnovamento e alla compattezza del circolo, per riannodare le fila con elettori, imprese e società civile”. A un Partito democratico silente sulla politica cittadina, al limite della connivenza col centrodestra del Palazzo, chiede un cambio di passo “per ritornare a presidiare e battagliare sulle tematiche abbandonate da tanto tempo, partendo dagli interessi collettivi e non dei cerchi magici.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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