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Piccoli Salvini nella Lega Augusta, scoppia la guerra dei capitani

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   20:49

AUGUSTA – Puccio Forestiere sarebbe un candidato sindaco ideale per il centrodestra di Augusta”. E’ “furbo” Massimo Casertano, quando i giornalisti gli chiedono delle comunali 2020. Tirando in ballo l’ex deputato di An, cerca di stoppare gli insistenti rumors sulle sue aspirazioni a Palazzo. Cresciute a dismisura dopo che le urne hanno confermato il trend Lega. Il presidente del locale circolo leghista ha convocato i cronisti la mattina del 29 maggio, nella sede di via Umberto. Ufficialmente per l’analisi del voto alle europee. Ma sostanzialmente per sovrapporre la sua faccia a un risultato, che ha diplomato “Salvini Premier” secondo partito in città.

Solo Casertano e fedelissimi alla conferenza stampa.

Stavolta però, sede e tavolo presidenziale non sono affollati come nelle precedenti occasioni. “E’ un giorno lavorativo, e una conferenza serale sarebbe stata incompatibile con gli orari della carta stampata”, dice. Con una spiegazione da giornalista pubblicista, che ha un passato da corrispondente al Giornale di Sicilia. Replica che aggira, ma non scioglie, un nodo politico in grado di trasformarsi in un cappio per la sua leadership. Perché indiscrezioni smentite da Casertano, ma confermate da fonti interne, raccontano di forti malumori per la sua gestione “personalistica”.

Dirigenti ostili invitati alle 3,52 di notte e via whatsapp.

Insofferente verso una parte importante della dirigenza che cerca d’imbrigliarne le ambizioni, il presidente dei padani nostrani se li è tolti dalla foto di gruppo con un trucchetto. Comunicandogli della conferenza stampa con neanche 7 ore di preavviso, inviandogli un laconico whatsapp alle 3,52 del mattino. Così in quella stanza manca Saro Salmeri, considerato il regista politico della Lega nuovo corso. E’ assente Concetto Cannavà, con un passato da assessore e un discreto bacino elettorale. Non c’è nemmeno l’ex grillino Nilo Settipani, che se non si fosse dimesso due anni fa adesso rappresenterebbe la Lega in consiglio comunale.

Saro Salmeri e Nilo Settipani in una foto di gruppo con Salvini.
(in copertina, la conferenza stampa di Massimo Casertano senza i dirigenti ostili)

Dubbi sul presidente? “Misuriamoci in congresso”.

C’è però Gianfranco Mignosa. Che sottolinea come “il concetto di dirigenza è abbastanza ampio, perchè qui conta il lavoro di squadra”. E’ l’uomo di punta espresso da Adesso Augusta, la lista civica che di fatto costituisce la guardia pretoriana di Casertano. Che da lì è partito per scalare la Lega insieme Salmeri, e sempre lì può barricarsi da chi cerca di scalzarlo. “Si può fare un congresso e misurarsi in quella sede naturale”, avverte con nonchalance il presidente del circolo. D’altronde il suo movimento “ha già 180 adesioni”.

Smentita una corsa a sindaco: prima il percorso comune.

Su queste tessere “civiche”, e sul traino del simbolo Lega, conta per la nomination del centrodestra. Ma queste aspirazioni sono al momento espresse solo nei tanti faccia a faccia di questi giorni. In conferenza stampa indossa i panni del politico navigato. Perciò parla della “necessità di un’aggregazione forte e coesa”. Evidenzia che bisogna lavorarci con “maturità e senso di responsabilità”. E che si tratta di “un percorso da costruire scevro da personalismi”.

La prelazione “interessata” di Fratelli d’Italia.

In soldoni, invita a “un tavolo per costruire un progetto alternativo e discontinuo”. I primi chiamati a sedercisi sono i naturali alleati di Fratelli d’Italia, omaggiati del furbesco endorsement pro Forestiere senior. L’onorevole penalista probabilmente avrà dato il benestare al suo ex consigliere comunale e addetto stampa. Magari col retro-pensiero che un probabile vicolo cieco per Casertano poteva aprire le porte a un Forestiere junior. E cioè a quel Pietro che nel 2015 era vicesindaco designato di Niky Paci, nello sfortunato ballottaggio contro l’astro nascente Cettina Di Pietro, grillina proveniente proprio da quello studio legale e dai giovani del PdL.

Casertano s’intesta il successo elettorale in città ma esce ammaccato dalla fronda interna.

Nel nuovo centrodestra rispunta Morello: con l’Udc.

Tutti gli interessati smentiscono nettamente queste ricostruzioni. Che tuttavia continuano a circolare con insistenza negli ambienti politici contigui. Ufficialmente, comunque, a questo “progetto alternativo e discontinuo” l’attuale portavoce leghista vuole sedersi senza mettere le mani avanti. Perciò si appella all’Udc, sigla riemersa dal limbo della storia politica “grazie a Mimmo Morello“, un altro aspirante sindaco spazzato 4 anni fa dall’onda pentastellata.

Al tavolo necessaria Forza Italia: ma con chi parlare?

Una coalizione di centrodestra come si deve non può fare a meno di Forza Italia. E qui iniziano le dolenti note. “Chi può parlare oggi per conto dei forzisti?”, chiedono subito i cronisti. Casertano si agita un po’ nella sedia, poi indica Paolo Amato“. Dopo che Andrea Timmoneri ha mollato la reggenza del circolo, ed Enzo Canigiula la rappresentanza in consiglio, i berlusconiani sono usciti parecchio ammaccati anche dalle urne augustane.

Liste civiche indispensabili, ma senza Di Mare.

Alle amministrative sarà un’altra storia, rispetto le europee. Peseranno di più le storie personali dei candidati, rispetto la forza dei simboli. Però, se qualcuno vuole almeno una speranza di ballottaggio, deve per forza fare spazio in quel tavolo anche alle liste civiche. Di un’intesa con la federazione #perAugusta, tuttavia, Casertano non vuole sentir parlare. “Chi ha già un candidato sindaco andrà per fatti propri”, chiosa. Riferendosi a quel Peppe Di Mare che il 31 maggio presenterà in pompa magna la sua terza lista a supporto.

Gilda Emanuele, responsabile delle donne leghiste sta al fianco del presidente del circolo.

Apertura anche ai sinistrorsi di Augusta 2020.

Comunque, l’attuale presidente del circolo leghista non pone altre preclusioni.“Nemmeno con Augusta 2020?”, sondano i giornalisti.“Perché no? Si possono trovare le ragioni che uniscono“, risponde Casertano. In quel movimento trasversale, per quanto inclinato verso centrosinistra, da tempo partono segnali per un’ampia coalizione anti-grillina. Da allestire senza steccati preconcetti, che fatalmente porterebbero a un Di Pietro bis. Con un programma del “fare” e una candidatura condivisa, da far emergere dal voto nei gazebo. Perciò, diventa scontato cercare di capire fin dove può spingersi quell’ecumenismo leghista.

Ok leghista alle primarie per un sindaco unitario.

“E sulle primarie per scegliere il sindaco?”, incalzano i cronisti. “Una soluzione ottima”, replica Casertano, facendo sobbalzare i taccuini dalla sorpresa. Perché vedere il nome indicato dal movimento con simpatie dem, sulla stessa scheda del leghista sfegatato, sarebbe davvero assai singolare. Un inedito, che infatti non si vedrà. Marco Niciforo esclude che la sua creatura politica attenta alle vicende del Pd, possa sganciarsi per affiancare il suo logo accanto quello della Lega.

Niciforo si sfila subito da accordi col simbolo Lega.

“Cosa diversa invece è ragionare sui programmi con una lista civica”, spiega il capogruppo consiliare di Augusta 2020. Però è difficile credere che Casertano rinunci al marchio Salvini, dopo tutta la fatica per portare il circolo a raccogliere “un più 5 per cento sulla media provinciale“. Ci potrebbe essere comunque la soluzione primarie, che aggirerebbe l’ostacolo in nome di un’alleanza in grado di superare il 40 per cento e vincere a primo turno alle comunali. Ma il giudizio di Niciforo non lascia alcun margine a questa ipotesi:“Primarie? Messa così, mi pare una minchiata”.

foto postata sul profilo Facebook del leghista augustano durante la campagna per le europee.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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