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‘Il Pd non è Contento’, Pupillo contro consigliera Augusta in Ias

AUGUSTA – Nel Partito democratico c’è un problema che si chiama Milena Contento all’Ias, e la direzione provinciale non può restarsene a fischiettare. Si può brutalmente riassumere in questo modo il documento che sette dirigenti dem hanno diffuso il 5 aprile, sul caso del depuratore consortile ubicato a Priolo. Nel cui consiglio di amministrazione la consigliera comunale di Augusta è in predicato di sedere, su indicazione riconducibile ad ambienti Udc del governo regionale di centrodestra“La nomina della componente dell’Assemblea provinciale nonché dirigente del Pd augustano, oltre a creare imbarazzo, pone una domanda alla quale il partito deve dare una risposta vera, credibile e certa”. A scriverlo sono nomi di tutto rispetto, fra i pochi sopravvissuti a Siracusa dopo la scissione di Italia viva. Primo firmatario è il capo-corrente lentinese Enzo Pupillo, responsabile per lo Sviluppo locale nella direzione siciliana. Seguito da Giovanni Giuca, ex sindaco di Rosolini, e dal segretario cittadino di Melilli, Salvo Sbona. A porre la questione al segretario provinciale, Salvatore Adorno, però c’è anche la vicesegretaria augustana fresca di nomina, Francesca Furfaro. La nota critica, diramata proprio nel giorno di Pasquetta, chiude poi con le firme di Giuseppe Demma, Gaetano Cutrufo e Tanino Firenze.

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Pupillo, Giuca, Sbona, Furfaro, Cutrufo, Firenze e Demma chiedono “chiarezza”.

sopra, Enzo Pupillo.
copertina, Milena Contento.

“Il Pd non può essere ambiguo nei confronti degli iscritti, né tantomeno nei confronti dell’opinione pubblica”, spiegano i firmatari del documento contro la compagna “bipartisan”. A Contento chiedono una risposta “in piena responsabilità e assoluta lealtà”, avvertendo che “le giustificazioni devono basarsi su fatti inoppugnabili”. Considerato che “tale incarico esercitato per conto del governo regionale, rende incompatibile la permanenza nel partito con ruoli dirigenziali”. La consigliera comunale, tuttavia, non ha inteso replicare in alcun modo. Anche perché sulla nuova poltrona nel cda pesa ancora una possibile inconferibilità scaturente dal mandato consiliare. Eletta lo scorso ottobre con oltre 400 preferenze in una lista civica, dentro una coalizione dalle larghe intese a sostegno di Pippo Gulino, aveva subito puntualizzato al cronista:“Hanno votato me, non il Pd“. In aula ha mantenuto la stessa linea di distanza formale dal partito, cosa che le ha permesso di diventare capogruppo di Insieme per Augusta, raggruppamento di opposizione dove figura anche il consigliere che è riferimento di Forza italia

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Indipendente in consiglio ma dirigente attiva nel Pd: voleva silurare il segretario Vita.

Nel partito augustano Contento ha comunque mantenuto saldamente un piede dentro. Al punto da fare forti pressioni sul segretario Luca Vita, eletto appena un anno fa dopo una lunghissima vacatio nella segreteria seguita alla scissione di Art1, per spingerlo a presentare le dimissioni. Aveva fortemente contribuito alla sua elezione, insieme ad altre frange dem che ne avevano “inventato” la candidatura outsider. Ma poi le strade coi vecchi compagni di cordata si sono bruscamente divise, quando è fallito l’accordo per essere eletta presidente del consiglio e gli amici del segretario sono entrati nella maggioranza a sostegno del sindaco Peppe Di Mare. Anche senza la dichiarazione di adesione in consiglio, il Pd l’ha comunque considerata un punto di riferimento. Tanto che a febbraio è stata protagonista, insieme al consigliere riferimento di Leu, della raccolta firme in piazza per la legge Stazzema contro la propaganda fascista.

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Adorno nel mirino della minoranza dem: sua dichiarazione aggiunge dubbi e perplessità.

Salvatore Adorno (al centro) presenta la segreteria provinciale Pd.

L’indicazione arrivata a fine marzo “in seno al consiglio di amministrazione dell’Ias. ad opera del governo regionale di centro-destra del presidente Nello Musumeci, per tramite del commissario straordinario all’Asi incaricato dallo stesso Musumeci”, ha scosso il Pd siracusano. Ma evidentemente non tutto allo stesso modo. Pupillo e compagni, infatti, fanno notare che “la dichiarazione del segretario provinciale aggiunge dubbi e perplessità sulla nomina, limitandosi a una mera presa d’atto dell’accaduto e al disconoscimento della paternità”. Adorno, vicino alla corrente di Bruno Marziano dentro la quale si è sempre collocata Contento, si era limitato a “disconoscere” quella nomina in forte odore Udc. Definendola sbrigativamente come “non espressione del Partito democratico. Ma l’opposizione interna ora gli fa notare che “tale dichiarazione non è sufficiente a dare dignità all’azione del partito. Permanendo nei dirigenti e nei militanti un grande imbarazzo, accentuato dal fatto che nessuna iniziativa è stata sinora intrapresa dal segretario provinciale per pervenire a un chiarimento dell’accaduto”.

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Pd Sicilia, il responsabile Enti locali: atti consequenziali evitano interpretazioni malevole.

Pupillo, Giuca, Sbona, Furfaro, Demma, Cutrufo e Firenze aggiungono che “ci aspettiamo dal segretario provinciale, con immediatezza, una forte iniziativa politica, accompagnata da provvedimenti consequenziali, a tutela del decoro del partito e della dignità di tutti noi”. Nel documento di Pasquetta avvertono inoltre Adorno che “occorrono verità e consequenziali atti di chiarezza, per evitare interpretazioni malevole“. Poiché in politica il sospetto è l’anticamera della verità, “un atteggiamento ipocrita toglierebbe ancora più credibilità al nostro partito”. In sostanza, con le elezioni regionali ormai alle porte, avvisano il Pd siracusano che stavolta non è proprio il caso di rifugiarsi nell’usuale pratica dello “scecco nel lenzuolo”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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