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Politica di “coccio”: nel Pd c’è Vita, #perAugusta si tiene Di Mare sindaco

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   14:18

AUGUSTA – Tre anni dopo la scissione di Articolouno, il Partito democratico di Augusta ha un nuovo segretario cittadino. E’ Luca Vita, avvocato di 43 anni, politicamente noto per la sua intensa attività social in “difesa” del Pd nei tempi bui. E soprattutto conosciuto per la sua vicinanza al progetto politico della civica Augusta2020, di cui è stato dirigente fino alla vigilia congressuale. L’elezione alla guida dei democratici è arrivata il 21 giugno, al termine di uno spoglio testa a testa col sociologo sessantenne Enzo Cannavò. Alla fine, stupendolo visibilmente, il vincitore ha prevalso con 54 preferenze contro le 47 del vecchio compagno. La cronaca di un congresso senza dibattiti per il distanziamento, registra anche una scheda bianca. Nonché una sorprendente partecipazione al voto, svoltasi in maniera tradizionale con tanto di urne aperte fino alle 20, che ha visto recarsi al seggio 102 iscritti sui 115 aventi diritto. E proprio questa percentuale “stratosferica” per i tempi che corrono, è la prima cosa che il volto nuovo dei dem sottolinea. La seconda è la necessità di tenere insieme il partito, cercando di non spaccarlo in vista delle amministrative. Perché proprio ora è il momento più duro per la nuova segreteria. Come e, sopratutto, con chi andare alle comunali del 4 ottobre?

Segretario dem: eletto a sorpresa l’uomo di Augusta2020.

Marika Di Marco sovrintende lo scrutino dei candidati Pd.
Copertina, il nuovo segretario cittadino Luca Vita-

“E’ la prima volta che vengo intervistato”, esordisce Vita. Che come tutti gli influencer più combattivi sui social, quando passano dal virtuale al reale mostrano tratti di sorprendente timidezza. Il nuovo segretario non fa eccezioni, e dribbla tutte le domande più scottanti sui nodi che aspettano questa segreteria conquistata sul filo di lana. Appoggiare la sindacatura di Massimo Carrubba, che conta già l’endorsement di Art1 e il sostegno degli altri brand del centrosinistra“Ne discuterò insieme al direttivo“. Sostenere invece la candidatura del redivivo Pippo Gulino, altro ex sindaco del centrosinistra che fu alla fine del secolo, ma oggi molto più trasversale e cavallo di battaglia per Augusta2020“Ne parlerò insieme agli eletti dell’altra mozione, non voglio spaccare il partito proprio appena inizio la segreteria”. La risposte si susseguono in sostanziale copia-incolla anche alle domande se il Pd riuscirà a fare una lista; se eventualmente è disponibile ad avere il proprio simbolo sulla scheda in coppia con qualcun altro, che non arriva nemmeno lui a 24 candidati competitivi; se importerà subito in città il progetto nazionale di riunirsi con Art1 e il resto degli scissionisti; se la riunificazione verrà rimandata a dopo il ballottaggio autunnale.

Il regista Niciforo: Luca rilancerà un partito fuori scena.

“Ripartiamo insieme”, al momento, è solo il nome augurale della mozione che ha portato Vita alla segreteria lasciata da Giancarlo Triberio, quando ha seguito Pippo Zappulla nell’avventura di Art1. Tutto il resto è da discutere, e non sarà un confronto facile. Nemmeno lo sconfitto Cannavò si sbilancia a far trasparire le tensioni inconciliabili che attraversano il Pd“Il partito c’è ed ha risposto”, si limita a dire, guardando il bicchiere mezzo pieno e dribblando i contenuti del braccio di ferro prossimo venturo. I due avversari, alla vigilia, potevano contare ognuno sul 40 per cento dei tesserati col nuovo metodo online. Ago della bilancia erano quindi i franchi tiratori, che si sono comportati come da consolidata tradizione della casa: impallinando nell’urna il candidato che alla vigilia avevano assicurato di appoggiare. Un cambio di rotta che se porta la firma di Marco Niciforo, stratega della candidatura Gulino, è stata scritta con inchiostro simpatico. “Al di la dei convincimenti politici di ognuno, l’elezione di Luca spero sia l’occasione per il rilancio di un partito che è mancato dalla scena cittadina per troppo tempo. Mi auguro che la linea politica sia inclusiva, plurale e aperta a tutti coloro che vorranno dare un contributo alla nostra comunità. Gli rivolgo i più sinceri auguri di tutto il gruppo di Augusta2020 per il prestigioso incarico”, dichiara a caldo il  capogruppo consiliare della civica.

Triberio, Art1: insieme alternativi a centrodestra e 5S.

Le scontate “congratulazioni al neo-segretario comunale del Pd“, sono arrivate anche dal predecessore nell’incarico. “Augurandogli buon lavoro a lui e al tutto nuovo gruppo dirigente, anche a nome di Art1 auspico un proficuo contributo di collaborazione”, dichiara Triberio. Che subito puntualizza i termini del dialogo. “Ribadendo e rafforzando i valori politici e programmatici, insieme al percorso politico intrapreso del centrosinistra augustano, per rafforzare la nostra contrapposizione al centrodestra ed all’attuale amministrazione“. In sostanza, niente intese su coalizioni dove ci sono pezzi importanti del centrodestra berlusconiano. E nemmeno patti di desistenza coi 5 Stelle, con l’obiettivo di tenere le porte aperte per appoggi reciproci al ballottaggio. Il capogruppo del Centrosinistra mette le mani avanti subito, perché sa che per Carrubba il percorso verso la sindacatura ora diventa più accidentato. Se il Pd piazza il simbolo accanto Gulino, agli occhi dell’elettorato potrebbe annacquarsi la percezione di essere l’unica candidatura di area centrosinistra.

Di Mare al sedile della Villa si lancia sindaco “cristiano”.

Peppe Di Mare lancia la sua campagna a sindaco dal sedile “o coccio”.

Con l’avvicinarsi della scadenza elettorale, l’ex sindaco di inizio Millennio deve inoltre fare i conti con l’attivismo di Peppe Di Mare. Il candidato della federazione #perAugusta aveva finora osservato una sorta di tacito patto di non belligeranza. Ma alle urne si vince solo col mors tua vita mea, perciò il quarantenne consigliere ha iniziato a colpire su qualcuno dei punti deboli della precedente amministrazione. Che sarà anche stata ampiamente assolta penalmente dopo lo scioglimento, ma resta ancora sotto il “giudizio” degli elettori per quanto riguarda i risultati amministrativi. La catastrofica gestione del Comune nel quinquennio grillino li ha fatti passare in secondo piano. A portarli alla ribalta ci ha pensato il capogruppo del Misto, dando qualche accenno durante la presentazione ufficiale della sua sindacatura. Mentre il Pd apriva le urne domenicali. l’ex dirigente di Azione giovani ha riunito supporter e giornalisti al sedile “o coccio” dei giardini pubblici di levante. Da tempo si è spostato verso il centrismo, cercando di togliersi il bollo limitante di espressione del centrodestra. Perciò, a margine dei discorsi con vista Xifonio, ha spiegato di “ispirarsi ai valori cristiani“. Già all’ultima edizione di “Ricostruiamola” aveva concluso il discorso di chiusura citando don Luigi Sturzo. Ora ha proseguito, in questo tentativo di accreditarsi come neo-democristiano 2.0. Lasciando al mentore Marco Stella il compito di presidiare l’area di provenienza, con la lista di Cambiaugusta.

“Il primo assessore designato sarà ai progetti europei”.

Proprio sulle liste a sostegno, ci sono le maggiori curiosità degli addetti ai lavori. Di Mare ha confermato che ci sarà la quarta, quella direttamente legata al suo nome “e che conterrà la parola Augusta“. Sulla sua composizione tiene accortamente le carte coperte. Per l’apertura ufficiale della sua campagna elettorale ha puntato tutto sui giovani di Destinazione futuro. Lo hanno circondato a favore di telecamere, a dargli una patente visibile di “novità” rispetto ai concorrenti sindaci già visti e rivisti. Per rafforzare il concetto di essere il nuovo che avanza, ha pure annunciato che “a giorni comunicherò il nome del giovane professionista esperto nella materia, cui affiderò l’assessorato ai progetti europei“. Anche il suo discorso programmatico è stato preceduto da un terzetto-spalla attinto dalla compagine giovanile. Col loro entusiasmo post-adolescenziale e post-laurea, spera di colmare quel gap di ceto politico che lo distanzia dai concorrenti. D’altronde la partita si gioca sul sindaco più che sulle liste a supporto, che aiutano fino a un certo punto. Così come i cosiddetti capi-elettori riescono a incidere sul voto in consiglio, più difficilmente sulla preferenza per il primo cittadino. 

La federazione di Stella rinuncia ad alleanze strategiche.

Il capogruppo di #perAugusta, insomma, se la vuole giocare fino in fondo. La partenza sprint a due mesi e passa dalla presentazione delle liste, gli serve a “bloccare” i candidati e metterli al sicuro dalle prevedibili lusinghe della concorrenza. La presentazione della sua sindacatura davanti la panchina in arenaria della Villa, inoltre, indica la rinuncia a qualsiasi ulteriore manovra per allargare la coalizione ad altre liste. Di Mare ritiene che ormai sia solo tempo perso, ogni tentativo di coinvolgere altre realtà politiche. Insieme a Stella ha tentato per mesi di approfittare dello sbandamento nel centrodestra, impantanato sulle inconciliabili ambizioni di Fratelli d’italia e Lega. Poi il già ampiamente sperimentato Gulino sembra aver convinto chi fa politica puntando su solidi “argomenti”, invece che sulle belle speranze di “novità”. A queste considerazioni, tuttavia, replica scaltramente facendo finta di non comprendere il senso della domanda. “Certo che le porte sono aperte, ma il progetto cui aggregarsi è questo”, dice in politichese. Al bar l’avrebbero tradotto col più esplicito “la minestra è questa”, il che non è proprio il massimo dell’incoraggiamento.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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