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Augusta, ora parla il Pd: appoggia Gulino ma è giallo su chi l’ha deciso

AUGUSTA – “Indicazione di voto in favore di Pippo Gulino, considerando che sia l’unico candidato civico di area moderata“. E fu così che il Partito democratico di Augusta ruppe il suo silenzio elettorale proprio alla vigilia del ballottaggio, appoggiando apertamente il candidato sindaco sostenuto dai plenipotenziari dei Gilet arancioni, di Forza italia e dell’Udc. E’ accaduto il 15 ottobre, con un comunicato diffuso dal segretario cittadino Luca Vita. Dove definisce l’ex sindaco “il solo in grado di garantire alla città una guida esperta e capace, supportata da numerosi consiglieri comunali di comprovata esperienza e capacità politica”. Lo scarno documento di 6 righe in corpo 12, senza intestazione né altro, premette di aver “tenuto conto anche dell’avvenuto apparentamento delle liste Democratici progressisti e Attivamente“. Ma nemmeno Articolouno aveva avuto la forza di arrivare a un appoggio così sperticato, quando la sua lista di riferimento si è apparentata col vincitore del primo turno. In quell’occasione, il riconfermato consigliere Giancarlo Triberio si era limitato a scrivere di “profili politici diversi”, fra il prescelto e lo sfidante Peppe Di Mare

La segreteria dem tace sui lavori del direttivo.

Articolouno parlava di “scelta sofferta di maturità, che alle nostre opinioni personali antepone la necessità rafforzare la presenza del centrosinistra nel prossimo consiglio”. In sostanza ammetteva la brutale logica delle poltrone, necessarie a condizionare la maggioranza di qualsiasi vincitore dal confronto del 18 e 19 ottobre. Quale sia invece la motivazione politica che spinge il Pd all’inatteso endorsement, il comunicato invece non la chiarisce. E non la chiarisce nemmeno il suo segretario cittadino. Richiesto di maggiori dettagli sul dibattito interno, Vita risponde che “sentito il direttivo, non si rilasciano ulteriori dichiarazioni per non ‘personalizzare’ la questione, e che passi come una mia posizione invece che del direttivo”. Questa svolta collettivistica dei dem, però, si colora di giallo. Perché non è stato possibile appurare di quale “direttivo Pd” si tratti.

Riunione via whatsapp: i dubbi della minoranza.

Pippo Gulino.
copertina, Luca Vita.

Con la motivazione dell’emergenza Coronavirus, non c’è stato alcun faccia a faccia tra i 26 dirigenti del circolo augustano. “Posso confermare che abbiamo discusso in chat, e non di presenza, per via del Covid e che la decisione è del direttivo”, ammette Vita. Solo che un gruppo whatsapp è cosa diversa da una riunione regolarmente convocata. E così accade che resta il mistero su chi abbia votato un documento così singolare, sotto molti aspetti. Perché “arruola” la minoranza interna, cioè quasi la metà dei componenti, in una posizione pubblica che li mette in difficoltà. Secondo quanto è stato possibile ricostruire da indiscrezioni, si tratterebbe piuttosto di un testo proposto dalla componente che già aveva propri candidati nella coalizione Gulino. Mentre gran parte di quella schierata con Massimo Carrubba, non avrebbe votato nulla del genere. Nonostante gli apparentamenti “tecnici” della loro lista con l’ex sindaco degli anni Novanta.

Critiche all’ex sindaco: 5 Stelle sconfessano Marturana.

Su chi e come abbia forzato la mano all’esordiente segreteria dem, approfittando della sua scarsa dimestichezza con i meccanismi del partito, ci sono solo voci difficili da controllare. Così come è difficile controllare l’origine della spaccatura che sta travagliando i grillini, proprio su Gulino. Una tranchant diretta facebook di Sarah Marturana, ha provocato una ovvia levata di scudi da parte dei sostenitori del front runner al ballottaggio. Meno ovvio è stato il duro post in cui Augusta 5 Stelle “invita tutti, specialmente coloro i quali hanno ricoperto ruoli di responsabilità, ad avere rispetto delle decisioni democraticamente prese dal Meet-up, e a non trarre vantaggio dalla visibilità ottenuta grazie ai ruoli che hanno ricoperto”. Un riferimento apparso fin troppo palese alla presidente del consiglio, tanto che quel suo video è poi sparito. E’ invece rimasta, fin troppo evidente, la condivisione del documento di “condanna” da parte della sindaca Cettina Di Pietro. E la chiara presa di posizione del senatore di riferimento.

Pisani e Di Pietro contro grillini non allineati al silenzio.

Post senatore Pisani del 15 ottobre.

“Il Movimento ha coerentemente deciso di restare fuori da ogni apparentamento e da ogni qualsivoglia alleanza, sopra o sotto banco. A questa scelta ho dato direttamente il mio contributo, partecipando agli incontri che hanno stabilito tale linea”, scrive Pino Pisani, in un post a sostegno del meet-up. Il parlamentare grillino aggiunge che “in tale ottica, e per rispetto dell’intero Gruppo, intendo decisamente dissociarmi da coloro i quali, anche a fronte di passati incarichi o ruoli all’interno del Movimento, sembrano parteggiare per l’una o l’altra parte, esprimendo il loro pensiero con posizioni forti sui social network”. Non era mai accaduto che sindaca e senatore scendessero direttamente in campo, per scomunicare una grillina della prima ora come Marturana. E forse non solo lei, perché non tutti quelli contagiati dal “governismo” di marca Pd sembrano accettare di stare social-silenti sul ballottaggio. Dove si confrontano un oppositore con tutte le stagioni politiche, qual è stato Di Mare fin dagli esordi in consiglio. E il capostipite di tutte le “amministrazioni precedenti che si sono mangiati un paese”, cavallo di battaglia nei gazebo. Almeno in quelli di ieri, perché in quelli di oggi il destriero da combattimento sembra colpito da amnesia.

La sindaca: oggi fair play, ieri soffiavano su malcontento.

L’ex primario di radiologia Pisani, neanche qualche settimana fa, nei comizi contro Carrubba faceva sottili e ambigui distinguo giuridici fraassoluzione perché il fatto non sussiste e assoluzione perché non costituisce reato, che non sono la stessa cosa”. Ora invece scrive che “mantenere così alti i toni, con accuse di una gravità molto elevata, non giova certo a un sereno voto da parte degli elettori. Le posizioni estreme assunte in questa campagna elettorale portano solo veleno e disgregazione”. La penalista Di Pietro, tornata avvocata full time, condivide con Augusta 5 Stelle la critica a chi ha “soffiato sul malcontento, spesso usando anche foto e informazioni false, e nessuno di questi paladini odierni ha mai speso una parola atta a calmare gli animi o ristabilire un minimo di verità oggettiva”.

Pd, Vita: apprezzo invito 5S ad abbassare toni campagna.

Post Di Pietro e Augusta 5 Stelle,
15 ottobre.

Il rimprovero-nemesi dei grillini, il Pd non lo sente rivolto a sè. “Apprezzo il richiamo ad abbassare i toni della campagna elettorale”, dice il segretario Vita. Parlando di “invito a cui sento di associarmi”, in riferimento alle dichiarazioni Pisani-Di PietroAnche se la sindaca e il meet-up, in verità, concludevano il loro intervento congiunto in tono non esattamente minore. “Quello che vediamo oggi altro non è che il frutto avvelenato, germogliato dalla costante campagna di denigrazione attuata nei nostri confronti. Forse abbiamo sbagliato nel non chiamare alcuni di loro a risponderne di fronte alla legge”. In verità almeno uno lo hanno chiamato, fra l’altro per l’attività di oppositore. Cioè quel Giuseppe Schermi che avevano nominato vicesindaco, prima di cacciarlo a mezzo facebook. Entrato in consiglio dopo le dimissioni di un altro dissidente, Nilo Settipani, si era preso 3 denunce dagli ex compagni di gazebo. Tutte poi archiviate. A differenza di quella che a sua volta aveva presentato lui verso un consigliere grillino, finita con un modesto risarcimento danni poi devoluto a finalità collettive.

Audio Gulino dal Covid center: presto di nuovo insieme.

E’ in questo contesto che, a pochi giorni dal voto, si è andato a infilare il Pd. Forse intorno Gulino si cerca di sperimentare quell’alleanza coi 5S, su cui gli stati maggiori palermitani lavorano in vista delle regionali. Ma il test non ha funzionato in queste amministrative siciliane, dove solo gli elettori di Termini Imerese hanno risposto secondo i desiderata. Probabilmente, invece, il comunicato dei democratici augustani è il semplice frutto di una “genialata” tutta locale. Diretta a puntellare un candidato sindaco arrivato al ballottaggio costretto all’afonia, cui l’ha obbligato il ricovero in ospedale a causa del Covid. Per galvanizzare gli elettori, abbandonati a sé stessi dopo il primo turno, nella serata del 15 è circolato un audio dell’ex sindaco. Poche parole:“Cari amici, ho continuato a lavorare e presto saremo di nuovo insieme. Viva la nostra città”. Un evviva di cui Augusta ha davvero bisogno.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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