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Porto Augusta, Forza italia non cede. Di Mare: rischia azzeramento

AUGUSTA –  “Basta alle operazioni di potere del sindaco, Giuseppe Di Mare, e agli escamotages che stanno mettendo in atto a discapito del nostro porto e della nostra città. Basta con il modus operandi del presidente del consiglio, Marco Stella, che utilizza il consiglio comunale come se fosse casa sua, interpretando il regolamento e lo statuto comunale con faziosità. É ormai chiaro, che l’amministrazione e la sua maggioranza sono entrati in un cortocircuito politico e amministrativo”. Quando l’opposizione consiliare di Augusta ha diffuso in blocco questo duro comunicato contro i due amministratori, sospettati di fare apertamente sponda politica al monopolio palermitano sui servizi portuali a terra per Punta Cugno e nel Petrolchimico, ancora probabilmente non sapevano che da quel “cortocircuito” già partivano le scintille di un incendio capace di bruciare il Palazzo da poco ristrutturato col rimpasto. Nelle stesse ore del 15 settembre infatti, il commissario provinciale forzista Corrado Bonfanti scriveva a Stefano Munafò, dicendosi “onorato e compiaciuto di nominarti consulente del movimento per tutte le tematiche che riguardano le aree industriali e portuali del nostro territorio”. Il segnale chiaro che sul porto, forte del sostegno del deputato regionale Riccardo Gennuso e della senatrice Daniela Ternullo, non farà nessun passo indietro nemmeno se Di Mare rimettesse in discussione l’alleanza.

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Munafò già consulente del sindaco per il depuratore nel pacchetto per l’ingresso Fi in giunta.

La designazione equivale infatti a un segnale inequivocabile verso il primo cittadino, che aveva già nominato l’ex segretario territoriale della Uil siracusana consulente del Comune per la depurazione, proprio nel quadro dell’accordo con Forza italia quando è entrata in giunta. La mossa mette sale in una ferita apertasi con il comunicato della dirigenza berlusconiana, che prendeva fortemente le distanze dal traccheggio sulla questione scoppiata dopo il decreto dell’Autorità portuale. E aggravatasi con la postura assunta dal suo gruppo consiliare durante la seduta col presidente Adsp, Francesco Di Sarcina, che ha visto andare in pezzi la tenuta della coalizione proprio sotto gli occhi degli operatori marittimi. Al punto che negli ambienti bene informati è iniziata a circolare la voce di un minacciato azzeramento degli assessorati, in seguito alla posizione fortemente critica di Fi circa il project financing di una cordata monopolista con capofila la Osp di Palermo, dove le uniche socie augustane sono aziende riconducibili alla vicesindaca Tania Patania.

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“Amministrazione favorisce il monopolio”: minoranza compatta ma senza il renziano Mangano

Corrado Amato

La vicenda sull’affidamento dei servizi portuali a un consorzio composto da una Srl palermitana (già monopolista in tutta la Sicilia occidentale, ndr), due catanesi (piccole cooperative del settore smaltimento rifiuti, ndr) ed altre due appartenenti alla famiglia dell’assessora al Porto, sta assumendo contorni poco chiari e sta mettendo in evidenza l’operato del sindaco, del presidente del consiglio e di parte della maggioranza, volto a curare soltanto gli interessi dei pochi a discapito dell’interesse collettivo della nostra città”. A firmare l’atto di accusa sono l’ex sindaco Pippo Gulino e l’ex assessora di riferimento, Milena Contento, insieme al capogruppo di Nuovo Patto per Augusta, il consigliere Pd Giancarlo Triberio. A cui aggiunge il gruppo consiliare 5 Stelle, con capogruppo l’ex vicesindaca Roberta Suppo e il grillino Uccio Blanco, insieme all’indipendente Ciccio La Ferla da un pezzo fuoriuscito dalla maggioranza. Nel documento compare pure la firma di Federico Palazzotto, eletto coi pentastellati ma poi passato nel Misto quando in aula si è allineato spesso sulle posizioni del consigliere forzista, Corrado Amato. Anche in questo documento, come negli altri sulla vicenda monopolio, non compare l’autografo di Manuel Mangano, coordinatore provinciale di Italia viva che formalmente occupa i banchi della minoranza.

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Stella contestato di conduzione illegittima del consiglio ma il segretario ne aveva validato gli atti.

Il blocco dei compagni di banco più presenti in aula e sulla questione, invece accusa apertamente Stella di  “una gestione del consiglio comunale distopica che vede lo stesso presidente del consiglio prevaricare ogni sua prerogativa, non accogliendo le legittime e regolamentari richieste della minoranza”. In realtà, durante la contestata seduta del 12 settembre che ha scatenato la vibrata protesta dell’opposizione, la presidenza dell’assise consiliare è stata confortata dal parere di legittimità espresso a verbale dal segretario generale, Antonio Marano. Osservazioni che gli avversari dell’amministrazione stavolta non hanno condiviso né nel merito e neppure nella sostanza, abbandonando l’aula e facendo cadere il numero legale. “Questa gestione non conforme é associata a un blackout della maggioranza, che tra assenze e posizioni diverse bocciano la mozione d’ordine della minoranza, che chiedeva in consiglio comunale la presenza della deputazione regionale e nazionale, nonché la necessità di avere tutta la documentazione per poter analizzare e discutere questo importante e fondamentale progetto di finanza che potrebbe monopolizzare il nostro porto ed il futuro dei nostri figli per i prossimi 25 anni”.

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Opposizione insorge per la loro mozione bocciata in prima seduta e poi approvata in loro assenza.

Francesco Di Sarcina, Giuseppe Di Mare, Marco Stella

Quella seduta in prima convocazione, dove il “re” del Palazzo si è scoperto nudo dopo una inutile prova di forza che si è trasformata in boomerang, ha poi avuta una coda nella seconda convocazione. “Vorremmo evidenziare che nella giornata del 13 settembre, in consiglio comunale abbiamo assistito (da spettatori) a qualcosa di paradossale. Su proposta ‘verbale’ del consigliere Roberto Conti (riferimento dell’enigmatico sindaco-deputato Peppe Carta, ndr) e con sola maggioranza presente in aula, viene approvata la mozione per effettuare un consiglio con le stesse identiche modalità richieste dalla minoranza ma bocciate il giorno prima”. Una mossa del cavallo da parte dell’amministrazione, perché in realtà Di Sarcina aveva declinato l’invito alla seduta bis. Pare infatti che il presidente dell’Adsp Sicilia orientale sia stato sorpreso dalla tempesta dentro la coalizione Di Mare, dove fra gli stessi alleati continua a montare l’irritazione contro il sindaco, per aver blindato Patania nonostante un conflitto d’interessi che sta affossando il consenso nell’opinione pubblica. Così, dopo il pasticcio del parere prima dato per “acquisito” e poi corretto in  Comitato di gestione solo “informato”, seguito dalle aspre polemiche per gli atti negati ai consiglieri in attesa dell’Avvocatura dello Stato  (però parzialmente anticipati via whatsapp dalla stessa presidenza), la Port authority ha preferito tenersi lontano dallo scontro politico locale. Dichiarando disponibilità al confronto quando si saranno calmate le acque, almeno in casa del sindaco.

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Convegno Pd con Confindustria, sindacati, Unionports e il segretario Adsp in predicato di rinnovo.

Anche perché nella governance è in predicato di rinnovo il mandato al segretario generale Attilio Montalto, che figura fra gli interventi del convegno “Pnrr, zona industriale e transizione ecologica”, organizzato dal Pd il 16 settembre mattina a palazzo San Biagio, con la presenza del senatore Antonio Nicita e del deputato regionale Tiziano Spada. Un incontro dove accanto relatori come Gian Piero Reale, presidente di Confindustria Siracusa, e i segretari provinciali di CgilCisl e Uil(Roberto AlosiVera Carasi e Roberta Siragusa), figura anche il presidente di Unionports, Davide Fazio. Il che la dice lunga sul peso che la questione del monopolio venticinquennale ha dentro la più generale questione del Petrolchimico. Il comunicato dei consiglieri d’opposizione conclude che “a seguito di quanto avvenuto, abbiamo protocollato al Comune ed inviato al prefetto e agli Enti locali della Regione una diffida per quanto accaduto, nei confronti del presidente” StellaUn passo forse privo di effetti reali, ma che sicuramente getta altra benzina sul fuoco che Di Mare cerca di spegnere, convocando per lunedì sera tutti gli operatori portuali al municipio. Li farà incontrare per chiarimenti sul loro futuro imprenditoriale con lo stesso Di Sarcina, dopo un mese che chiedono notizie precise.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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