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Mangano coordinatore provinciale Iv: boccia Italia e apre a Di Mare

SIRACUSA – “Non ci piacciono le fughe in avanti”. Manuel Mangano boccia subito l’auto-ricandidatura di Francesco Italia a sindaco di Siracusa. Il consigliere comunale di Augusta è solo da 24 ore alla guida del coordinamento provinciale di Italia viva, insieme ad Alessandra Furnari. Ma ha già le idee chiare su dove il partito di Matteo Renzi vuole andare a parare, nel 2023 prossimo venturo. Soprattutto per le attese amministrative nella città capoluogo, dove il primo cittadino uscente ha appena fatto saltare i nervi ai renziani, suoi alleati naturali almeno sulla carta. Iv tuttavia non lascia indietro le questioni nei Comuni più piccoli, a partire proprio da quello augustano guidato da Giuseppe Di Mare. Al quale offre una apertura di credito “per iniziare a discutere sui temi”, con un occhio interessato al possibile riassetto nella “maggioranza civica”.

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Il consigliere di Augusta in “sinergia” con l’ex sindaco Garozzo per le comunali nel capoluogo.

sopra e copertina, Manuel Mangano.

Mangano è stato premiato dopo la buona prova alle recenti regionali, dove si è piazzato alle spalle del capolista Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla in testa a molte classifiche di gradimento. Al politico di Augusta è stata affidata esplicitamente “la riorganizzazione di Iv” in sinergia con Giancarlo Garozzo, predecessore di Italia al Vermexio, riconfermato nella direzione regionale. “Siamo certi che questa nuova composizione, che può contare su un rapporto di collaborazione già collaudato, potrà dare nuova spinta al partito in tutta la provincia e ci consentirà di affrontare al meglio anche le prossime competizioni elettorali”. Lo scrive il consigliere augustano, in un comunicato firmato con Furnari e diffuso il 17 dicembre, subito dopo la designazione arrivata dai big nazionali Ettore Rosato e Teresa Bellanova. Il documento che annuncia il completamento dell’assetto dirigenziale è scarno, senza alcun accenno alle grandi questioni che agitano i renziani in provincia, soprattutto per le comunali a Siracusa.

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Stop al primo cittadino di Siracusa auto-candidatosi per il bis: fughe in avanti mai state utili.

“I ragionamenti si fanno tutti insieme, le fughe in avanti non sono mai state utili a nessuno”, fa sapere Mangano al sindaco del capoluogo. “In questi anni abbiamo osservato con occhio critico l’operato di Italia, e molti ne hanno sostenuto il progetto, ma poi è venuta fuori una realtà amministrativa che non ci ha reso felici”. Nella insufficienza in pagella pesa certamente il recente scambio al vetriolo con Garozzo, dopo che il primo cittadino “sotto esame” si è intestato la leadership dell’area occupata da Carlo Calenda, mettendoci il cappello per il bis. “La federazione fra Azione e Italia viva non può ritrovarsi solo nel momento elettorale, ma funziona solo se si discute nell’ambito un progetto più ampio, dove le primogeniture non aiutano”.

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Italia viva “pronta a liste civiche e progetti trasversali”, ma senza candidature preconfezionate.

con Cecile Kyenge, ultima a destra, ex ministra per l’Integrazione.

Lo scontro con Italia lascia però i renziani con il cerino in mano. Se il sindaco di Siracusa non fa un passo indietro, almeno pro forma, per Iv resta il dilemma su cosa fare. Mangano non si sbilancia:“Vedremo se andare col simbolo di Iv o con liste civiche, ci sono diversi soggetti politici che si stanno confrontando su progetti trasversali”. Ma quelli che mostrano maggiore attivismo per il Vermexio, hanno tutti una denominazione di origine controllata e garantita “centrodestra“. Di civismo ci sarebbe la facciata, ma non la sostanza politica degli aspiranti sindaci in campo. “Non faremo due pesi e due misure, le fughe in avanti non ci piacciono da alcuno”, afferma il coordinatore provinciale di Italia viva. Smontando la logica conclusione che, per il partito di Renzi, come alternativa al primo cittadino uscente non resterebbe altri che Enzo Vinciullo.

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Alle provinciali “possibile percorso comune con Azione”, ma la priorità ora è il tesseramento.

Le provinciali potrebbero essere un banco di prova, per testare quanto pesa realmente Italia viva dopo il mezzo flop nazionale del Terzo polo. Il centrodestra che guida la Regione ha detto, più volte, di voler reintrodurre subito l’elezione diretta dei consigli provinciali. “Ma è una storia che sento e risento da troppo tempo, per farci un ragionamento che non sia fantapolitica“, dice Mangano. Il quale però ammette che, se l’Assembla siciliana dovesse mantenere la parola data, “con Azione si potrebbe condividere il percorso elettorale”. Tuttavia, puntualizza il coordinatore provinciale di Iv, “per il momento è prematuro: ora pensiamo a far crescere il partito più velocemente possibile”. Sostiene che, per aggregare società civile e fare nuove tessere, “il post-elezioni è il periodo migliore”. Annunciando un crono-programma “per lavorare nei Comuni della provincia, anche quelli più distanti dal capoluogo”. Augusta sembra essere il primo della sua lista, non solo perché ne è consigliere comunale.

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Tagliando in vista nell’amministrazione augustana: renziani “disposti a un tavolo sui temi”.

capogruppo del Centro democratico popolare coi forzisti Corrado Amato e Mariangela Birritteri.

Nell’amministrazione Di Mare tira aria di “tagliando”. Con le regionali ha sterzato verso Fratelli d’italia, destabilizzando gli assetti nella coalizione che la sostiene. Senza il soccorso esterno di Forza italia sarebbe pure andata sotto il numero legale, in qualche delicata seduta di consiglio. Un riassetto sembra nella logica delle cose, e Italia viva non vuole stare alla finestra. “Siamo interessati? Iv è stata sempre disposta a dialogare sui temi“. Mangano in maggioranza già c’era, appena entrato a San Biagio come il più giovane degli eletti. Ma poi è passato bruscamente all’opposizione, dopo pochi mesi di insofferente convivenza, quando si è scontrato con un’impostazione amministrativa imperniata sul “cerchio magico“. Come capogruppo di minoranza non ha fatto sconti, ma ora dichiara “massima disponibilità a lavorare sugli argomenti”. Non cambia il giudizio critico sulla giunta, “però ciò non toglie che si possa iniziare a discutere, con chi è disposto a sedersi attorno un tavolo“.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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