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Lega, Vinciullo vs Cafeo: Prima l’italia poi “i deputati che valgono ben poco”

Ultimo aggiornamento martedì, 10 Maggio, 2022   14:42

SIRACUSA – “Fino a indicazione diversa da parte di Matteo Salvini, il commissario provinciale resto io. Se Giovanni Cafeo presenta Prima l’italia senza raccordarsi con me, è solo un’apprezzabile riunione di corrente. Ma quando la Regione distribuisce 10 milioni di euro e ne destina a Siracusa solo 168 mila, è chiaro che i nostri deputati regionali valgono ben poco a Palermo. Per l’Assemblea siciliana andrò in lista se il presidente è Nino Minardo, con qualcun altro dovrò valutare, e rinuncio in partenza con un bis di Nello Musumeci. E comunque, prima di votare per l’Ars si andrà alle urne per le politiche”. Enzo Vinciullo passa al contrattacco, dopo l’invasione di campo del 9 aprile. Quando l’onorevole regionale Luca Sammartino e la senatrice Valeria Sudano, si sono presentati alla convention del segretario della commissione Attività produttive a Palazzo dei Normanni. Una vetrina che il padrone di casa ha allestito nel salone delle Lacrime, sabato pomeriggio, per esporre l’annuncio “cerchiamo nuova classe dirigente”. Ma dalla quale “mancavano significativamente sia il segretario regionale che l’eurodeputata Annalisa Tardino“, nota il grande assente alla riunione. Ha aspettato il mercoledì santo, per ridimensionare la resurrezione degli ex Pd approdati nella Lega dopo un passaggio con Iv. Ora interviene a mettere i puntini riguardo i prossimi appuntamenti elettorali, che senza i vinciulliani diventerebbero in salita per il partito siracusano.

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“Silenzio assordante da chi dovrebbe difendere i diritti della provincia all’Ars”.

sopra e copertina, Enzo Vinciullo

L’offensiva di Vinciullo prende forma in un comunicato del 13 aprile, dove formalmente polemizza con Musumeci. Che “ha provveduto a erogare finanziamenti a pioggia per chiese, parrocchie e Comuni, stanziando 10 milioni di euro”. Ma, “al solito, viene ingiustamente mortificata la provincia di Siracusa“. La quale “ha avuto assegnati solo 3 finanziamenti, su 37 concessi, per l’importo di 168 mila euro”. Una cifra definita “veramente miserevole”, perché rappresenta “l’1,68 per cento del totale, di cui una parte fra l’altro destinata anche alla provincia di Catania“. Eppure al Siracusano “spetta molto di più”, spiega il documento, “per numero di abitanti e soprattutto per tasse riscosse dalla Regione“. In realtà la notizia è un po’ vecchiotta, essendo stanziamenti determinati a marzo dagli uffici e deliberati il 6 aprile dalla giunta. A renderla attuale, è la necessità del commissario provinciale di replicare al protagonismo dei suoi deputati leghisti. Nel dire “grazie presidente per questa ulteriore elemosina”, infatti, l’ex deputato regionale scrive di “silenzio assordante di chi invece dovrebbe alzare la voce e protestare, difendendo i nostri diritti”. Non fa nomi, ma ce n’è abbastanza per chiedere lumi.

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“Dalla Regione solo elemosine, qualcosa non funziona coi nostri deputati”.

Giovanni Cafeo con Valeria Sudano e Luca Sammartino.

“Rispettando la proporzione fra province, a Siracusa spettavano almeno un milione e mezzo di quegli stanziamenti”, dice Vinciullo. Quindi “è chiaro che qualcosa non funziona coi nostri deputati all’Ars“. Compagni di partito compresi? “E’ evidente che non vengono tenuti in considerazione”. Non è un po’ eccessivo, per un solo inciampo? “Questa è la provincia che fornisce in tasse il contributo più alto al bilancio della Regione. Quando hanno mandato in onda uno spot propagandistico, costato 700 mila euro, non vi figura nemmeno un’opera realizzata nel Siracusano. Capisco che pagano lo scotto di essere alla prima legislatura, ma esordienti lo siamo stati tutti. Io ci ho messo poco a capire che essere deputato di maggioranza non significa abbassare la testa”. L’impressione è che brucia ancora quell’affollato raduno alle Lacrime: ma non c’erano state quelle improvvise dimissioni dalla segreteria, suonate come un’intenzione di avere mani più libere? “Salvini ha commissariato tutte le province per non far partire il nuovo progetto con posizioni precostituite, e io ho anticipato quell’indirizzo mettendo a disposizione la mia. Solo che sono stati nominati i sostituti ovunque, tranne qui: fin quando non ci sarà una nomina diversa, io resto in carica a tutti gli effetti”. E quindi Cafeo ha parlato o no in nome e per conto di Prima l’italia? “Innanzitutto mancavano pezzi fondamentali come Minardo e Tardino, e poi ognuno ha diritto a far emergere le proprie idee; perciò ha fatto bene se ha organizzato una riunione di corrente, diversamente bisognava concordare con il commissario provinciale”.

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“Politiche prima delle regionali” e alle comunali pronta lista di rottura Avola protagonista.

Scintille dovuta alla difficile corsa all’Ars? “Prima delle regionali penso ci saranno le politiche, con le Camere sciolte ad agosto dopo la Finanziaria“. Cambia qualcosa? “Cambia perché il centrodestra non ha più la maggioranza bulgara e nemmeno la Lega ha i numeri di prima, da quando sta nel governo Draghi. Nei collegi ci sono percentuali risicate“. Significa che Vinciullo guarda al Parlamento? “Non ho ambizioni né di deputato, né di senatore. Dico solo che senza un tavolo provinciale si perde l’occasione di sostenersi a vicenda fra chi punta a Palermo, e chi a Roma. Invece si continua a preferire la politica del carciofo, come si sta facendo per le amministrative; dove ognuno fa ciò che ritiene più opportuno per sé, per cui nessuno oggi può dire di essere il candidato del centrodestra”. Quindi la Lega con chi sarà alle comunali? “Ad Avola la lista Prima l’italia è già abbozzata e sono indirizzati su Corrado Loreto. Ovviamente se cambia il coordinatore provinciale, sarà lui a decidere quale sindaco appoggiare. Poiché i miei amici non sono orientati sulla continuità dell’amministrazione Cannata, potrebbero a quel punto essere presenti con una lista Avola protagonista“. Un modo per dire dopo di me il diluvio: e negli altri Comuni al voto? “Saranno all’interno delle liste civiche“. Quali? “A Cassaro in quella che sostiene Nello Bongiovanni. A Melilli, l’architetto Salvatore Cannata. A Solarino, il candidato Salvo Oliva. A Canicattini si sta lavorando a una candidatura alternativa a Marilena Miceli, sempre se si ripresenta”.

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“Fdi ha un candidato per città e tenta Tribulato? Se lo chiede gli lascio il mio posto in lista”.

Biagio Tribulato.

Poi ci sarà il problema della lista alle regionali. “Ho lavorato in questi 5 anni come se fossi ancora un deputato all’Ars, per cui mi proporrò candidato se il presidente designato sarà Minardo“. Oppure? “Se sarà un altro, farò le mie valutazioni”. Compresso Musumeci? “Se scelgono lui, non mi candido”. Anche con la presidenza targata Lega non sarà una passeggiata. “Con l’ex governatore Raffaele Lombardo siamo federati e ho ricucito i rapporti sul piano umano. Su quello politico c’è da decidere, insieme al commissario regionale, se fare due liste o puntare su una”. Quindi Vinciullo torna in pista, ma è sicuro di non aver perso qualcuno sulla strada dei Fratelli d’italia. “In questo momento dentro Fdi ci sono 11 o 12 candidati uomini, quando al massimo possono essere 3. E’ chiaro che non ne possono avere uno in ogni città, come fanno credere”. Sembra un avviso al vicepresidente del consiglio comunale di Augusta, eletto due anni fa con 800 voti, che i rumors indicano attratto dall’orbita di Luca Cannata. “A Biagio Tribulato auguro ogni successo e che i suoi sogni possano realizzarsi. Comunque in questi giorni mi sono visto con lui e con l’assessore Angelo Pasqua, e non mi hanno detto nulla”. Nel caso, avrebbero dovuto? “Gli unici interessi che ci legano solo di affetto e simpatia. Biagio sarebbe una bella candidatura, è benvoluto e disponibile con la gente. Ha tutto per essere un buon deputato, basta che lo chieda e farei un passo indietro”. Davvero?

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Autore

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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