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Covid: salvavita in ritardo e mascherine a fine mese, al Muscatello 14 letti

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   01:37

AUGUSTA – E ora vanno in affanno anche le farmacie. Mentre per la fornitura delle introvabili mascherine si parla forse di fine mese, ad Augusta si registra un allungamento nei tempi di consegna per i prodotti farmaceutici. Con qualche rallentamento pure nella fornitura dei cosiddetti “salvavita“, che inizia a inquietare lo stesso Ordine dei farmacisti. E’ la consigliera revisore Gaetana Bruno (nella foto in copertina) a farsi portavoce della preoccupazione di una categoria, in prima linea contro la pandemia del Coronavirus“Il rifornimento di insulina e anti-ipertensivi non è più celere come prima”, racconta la dottoressa. Aggiungendo che sono stati dimezzati i collegamenti con il deposito, per la consegna degli altri medicinali. “Sono passati da 4 consegne al giorno, a solamente 2. Mentre prodotti che richiedevano normalmente fra i 3 e i 4 giorni, adesso arrivano dopo 10 giorni dalla spedizione”. La farmacista spiega le difficoltà del suo “avamposto” sanitario, mentre stanno ancora accatastati per la sanificazione gli scatoloni ordinati 2 mesi prima.

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Farmacia Bruno: in ansia ma nessuno si tira indietro.

“Nonostante siamo ad alto rischio, in questo momento di crisi nessuno si è tirato indietro, né titolari né collaboratori”, sottolinea la dottoressa Bruno. Che alla paura di un contagio somma anche quella delle strade deserte quando fa buio. “Non c’è nessuno in giro, e non è facile restare aperti col timore di subire una rapina“. La circolazione di gente col volto coperto non aiuta certo a restare tranquilli. Come poco tranquilli lascia i farmacisti servire una clientela in buona parte malata, protetti solo dalla foglia di fico della sottile mascherina chirurgica, e dalla visiera trasparente per proteggersi da sfalci e potature rimediata nelle ferramenta. Come i colleghi della “Bruno“, anche alla “Galardi” si sono costruiti in fretta e furia una vetrina in plexiglass a protezione degli starnuti. Qui gli approvvigionamenti scarseggiano per gli igienizzanti, come alcool e glicerine. Per il resto ancora tengono il passo.

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Galardi: solo da 2 giorni possibile prenotare mascherine.

“Però stiamo finendo persino le nostre mascherine, e solo 2 giorni fa hanno aperto le prenotazioni per le nuove forniture”, dice il dottore Marco Galardi (nella foto sopra). La consegna gli è stata annunciata a fine mese, fra il 27 e il 31 marzo. Ma appare una data puramente indicativa. Perché molto arriva o passa dalla zona rosso cupo della Lombardia, e perciò tutta la filiera farmaceutica è entrata in crisi. Come sempre è l’italica capacità di adattamento che sta reggendo un sistema impreparato, che fa acqua da tutte le parti. Ad esempio, nessuno ha dato chiare direttive ai medici di base su come adeguare l’attività ambulatoriale ordinaria, durante l’emergenza Coronavirus. Lo hanno fatto da soli, con l’aiuto di sindacati come il Fimmg. Ad Augusta, sin dai primi giorni della crisi Covid-19 al Nord, i dottori di famiglia hanno allungato l’orario di servizio. Si rendono reperibili al cellulare dalle dalle 8 alle 20, cercando di sfoltire al massimo le presenze in studio inviando le ricette per email. O fissando le visite in ambulatorio solo dietro consultazione telefonica.

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I dubbi sulla reperibilità dei farmaci in caso di picco.

Dopo i primi giorni di sbandamento per l’ansia da contagio che scatenava ogni malessere, i pazienti sembra abbiano compreso le drastiche misure di contenimento dei propri medici. La rete di prevenzione stesa dai dottori di medicina generale e dai farmacisti sta reggendo, ma è il sistema sanitario pubblico che è messo alla corda. Le sperimentazioni a tentoni su alcuni farmaci, effettuate nelle zone più colpite, rischia di andare a scontrarsi con la reperibilità o la consegna degli stessi su larga scala. C’è poi il problema dei tamponi. Al momento non sembrano essere in numero sufficiente a esaminare tutti i potenziali contagiati. Inoltre ci sono ritardi negli esiti delle analisi, per l’ingolfamento dei laboratori autorizzati. E infine c’è il problema dei falsi negativi. Secondo stime empiriche circolate nella rete chiusa dei sanitari, l‘incubazione media è fra i 5 e gli 11 giorni. Nel frattempo le provette possono dare come sano uno già ammalato, anche per qualche errore nel prelievo dei campioni che deve essere effettuato in più punti.

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Chirurgia riconvertita per infetti, respiratori trasferiti.

L’Azienda sanitaria provinciale ha centralizzato all’Umberto Primo, i ricoveri per gli affetti da Covid-19 che richiedono terapie intensive. Nel frattempo, il Muscatello è stato attrezzato per accogliere i pazienti meno gravi. La Chirurgia ha sospeso tutte le operazioni programmate. Le sale operatorie restano attive solo per i casi di emergenza. I 14 letti di degenza sono stati riconvertiti in reparto Infettivi. Ma i 2 respiratori in dotazione, sono stati smontati e trasferiti a Siracusa. Se a qualche degente nell’ospedale augustano dovesse peggiorare la polmonite bilaterale scatenata dal Coronavirus, per intubarlo e tenerlo in vita bisognerà trasferirlo nel capoluogo. E al momento non sembra che ci siano ambulanze specificamente dedicate allo scopo.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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