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Art1-Diem25, prove tecniche di alternativa al Pd tentato dal contratto 2020

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   22:55

AUGUSTA – La politica nazionale irrompe nelle amministrative 2020. Con l’accordo fra 5 Stelle e Partito democratico per il nuovo governo, ad Augusta sono iniziate le manovre sul “riposizionamento” in vista delle comunali. Un lavoro sotterraneo in corso da mesi, che improvvisamente è venuto alla luce con messaggi in codice. Ovviamente travestiti da tematiche a prima vista estranee. Il primo segnale in chiaro è arrivato dagli amministratori grillini. Sotto forma di una polemica fuori tempo massimo contro il capogruppo del Centrosinistra, che sembra piuttosto nascondere un “messaggio” destinato alle travagliate correnti interne al Movimento. La replica è stato un comunicato al vetriolo, che sembra contenere un altolà al Pd per inciucio cittadini sul modello romano.

Polemica di Marturana e Caruso a scoppio ritardato.

La cronaca asciutta racconta di una “nota di riscontro” inoltrata dalla grillina Sarah Marturana come presidente del consiglio comunale, in cui nega a Giancarlo Triberio il dibattito in aula sull’ordinanza prefettizia che vieta le manifestazioni sindacali nella zona industriale. Un diniego datato 26 agosto, a fronte di una richiesta del consigliere di Articoluno risalente a 30 giorni prima. Il quale l’aveva inoltrata appena la Cgil ha reso pubblico il documento dove l’ambasciata russa sollecita il ministero dell’Interno, per adottare provvedimenti anti-scioperi nel Petrolchimico in modo da tutelare gli interessi della raffineria Lukoil. Il capogruppo di minoranza aveva scritto che “adesso si rende più che mai necessario riunire con urgenza il consiglio comunale, per prendere una posizione netta. Perché oggi sono i diritti degli operai del Petrolchimico a essere calpestati per accontentare i russi, domani Augusta si si trasforma in colonia svenduta agli interessi che i governanti di turno hanno con gli stranieri”.

M5s fa quadrato su Moscopoli quando Salvini è già fuori.

Quando è arrivata la risposta della presidenza grillina non solo è trascorso un mese, ma Matteo Salvini è passato dal ruolo di alleato da difendere a ogni costo a quello di “traditore”. Il premier Giuseppe Conte gliene ha già dette una carrettata in pieno Palazzo Madama, eppure la pentastellata Marturana caccia fuori un documento di replica che riporta indietro l’orologio politico del M5s“Una presa di posizione di natura Politica su un provvedimento prefettizio”, derubrica sbrigativamente la richiesta di Triberio. Spingendosi a sostenere che una discussione “nell’ambito del consiglio risulterebbe illegittima e in contrasto con le norme istituzionali”.

La polemica in tandem forse un messaggio interno ai 5S.

A far sospettare che la risposta a Triberio sia una scusa per lanciare segnali ad altri, è l’intervento a supporto del capogruppo consiliare M5s. Che sorvola sul fatto che a dare una colorazione fortemente politica a quella contestata ordinanza prefettizia, è stata proprio la lettera dell’ambasciatore russo indirizzata di pugno al “Caro Matteo”. Mauro Caruso, invece, accolla al capogruppo del Centrosinistra “ragioni di sterile polemica o bassa politica”, in un momento in cui il Blog delle Stelle sta martellando con gli stessi argomenti il Capitano della Lega. Qualcosa quindi non quadra, in queste repliche grilline così “anacronistiche”.

Il comunicato di Caruso replica a Triberio dopo un mese
(copertina, i due capogruppo durante un acceso confronto in consiglio)

La replica è un comunicato congiunto Art1-Diem25.

E qualcosa non quadra nemmeno nella risposta, questa almeno tempestiva, da parte di Triberio. Perché il documento di replica arriva firmato a quattro mani con Giuseppe Schermi, ex vicesindaco grillino e oggi consigliere d’opposizione. Anche qui la cronaca asciutta narra di un attacco congiunto alla gestione della presidenza da parte di Marturana. Accusata di non “essere super partes nella calendarizzazione e definizione dei punti all’ordine del giorno”. Il portavoce augustano di Art1 e il coordinatore regionale di Diem25 parlano di “bavaglio alla trasparenza e alle discussioni che interessano i nostri cittadini”. Triberio e Schermi portano come ultimi esempi il no al dibattito sull’ordinanza prefettizia, argomentato “con motivazioni fumose e interpretazioni regolamentari arbitrarie”; e il “rinvio della trattazione della mozione per la tutela della fruibilità pubblica delle spiagge contro le nuove richieste di concessioni private”, spostata “non potendo prendersi per buono il solo riferimento ad articoli di stampa”.

Un messaggio di Triberio e Schermi al Pd di Cafeo?

Ma quando parlano a suocera Marturana di “fughe in avanti”, è a nuora Giovanni Cafeo che Triberio e Schermi vogliono far intendere qualcosa. Il deputato regionale Pd si era intestato la ricostruzione elettorale del partito ad Augusta. E ora potrebbe pensare di replicare in città il feeling romano coi 5 Stelle. D’altronde Marco Niciforo ci sta lavorando da anni col suo movimento Augusta2020, in cui molti componenti di spicco sono strettamente intrecciati con le correnti democratiche. Ora sembra che una replica augustana del “contratto” di governo seduca diversi ex fautori del “mai coi grillini”. Art1 e Diem25, con quella inedita firma congiunta, sembrano voler dire che a sinistra c’è chi sta pronto a tenere il punto. E che il Partito democratico non può pensare di replicare i bei tempi andati dell’egemonia nell’area, cui gli altri devono adattarsi a cose fatte.

Di Pietro, per il bis sonda intese su una sua propria lista.

Il botta e risposta fra MarturanaCaruso e TriberioSchermi è un gioco degli specchi, tutto sommato abbastanza evidente. Poi c’è il fiume carsico delle coalizioni a sindaco, che la crisi di governo con la sua soluzione inaspettata sta tumultuando. Più o meno quando Salvini ha dato segni evidenti di voler staccare la spina alla prima occasione, la sindaca Cettina Di Pietro ha iniziato a muoversi contattando alcuni avversari politici per possibili intese elettorali. Con la premessa che la sua ricandidatura potrebbe essere con una lista personale e non col simbolo M5s. Considerata la collocazione temporale, questa della grillina è stata una proposta “pionieristica”. Infatti l’avrebbe recapitata anche a Cafeo.

Il ritorno di Carrubba, jolly sulla partita a centrosinistra.

L’onorevole Pd all’Ars l’ha formalmente smentita, ma nel suo partito sono diverse fonti a confermare la proposta di una comune Lista Di Pietro . Ora quell’abboccamento potrebbe diventare qualcosa di più serio, coi buoni uffici di Niciforo. Ma nell’ambiente democratico già così magmatico, potrebbe presto eruttare una nuova bocca lavica. Fra qualche settimane la sentenza di primo grado potrebbe svincolare l’ex sindaco Massimo Carrubba dall’auto-esclusione politica. Un suo ritorno in campo sarebbe certo, anche se con forme e modi da decifrare, e potrebbe ulteriormente sparigliare un’area già frammentata. Che si affida alle fortune del Conte-bis per beneficiare di qualche ricaduta, attingendo allo zoccolo duro che i 5 Stelle sembrano continuare ad avere in città. Perché se i nonni sono cresciuti con “avanti popolo”, i nipoti son venuti sù col Branduardi del “alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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