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Zappulla, Art1: stati generali a sinistra per sfuggire al destino da “tutti Pd”

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   21:12

SIRACUSA – Per il momento sembra l’armata Brancaleone alla ricerca di una crociata su misura. Comunque a sinistra del Pd provano a dare un segnale di esistenza in vita, ed è già qualcosa. Se poi riusciranno a trovare anche un senso alla propria sopravvivenza, lo sapranno il 22 luglio. Quando a Messina faranno i conti di presenze e assenze all’iniziativa lanciata da Articolouno. Il segretario regionale Pippo Zappulla ci crede che questi “Stati generali” del centrosinistra alternativo ai dem, possano trasformare la Sicilia in un laboratorio nazionale. E come ex deputato siracusano spera di replicare in provincia l’esperimento della “federazione di fatto” con Centopassi, che possa allargarsi anche a Verdi e Sinistra italiana. Con l’aggiunta magari dei malpancisti del Partito democratico

Zappulla chiude al Pd, ma fa eccezione per Augusta.

Augusta però resta fuori dall’esperimento. Perché va bene inseguire i sogni di gloria perduta, ma nel Comune più importante che andrà al voto il prossimo anno bisogna fare i conti con la realtà. Così Zappulla, dopo aver lanciato urbi et orbi gli Stati Generali della sinistra anche nel suo vecchio collegio elettorale, ci va coi piedi di piombo quando si tratta di augustani. Lo spunto per capire dove vogliono andare a parare gli ex scissionisti rimasti col cerino elettorale in mano, è un comunicato dove si annuncia per l’1 luglio a Enna la direzione regionale di Art1. Il documento è un manifesto politico a tutti gli effetti.

“Sinistra e centrosinistra da soli non vanno lontano”.

“La gravità della situazione impone la necessità che i partiti che si richiamano a vario titolo alla sinistra e al centrosinistra prendano davvero coscienza che ognuno da solo non è in grado di rispondere ai bisogni di cambiamento, e occorre con urgenza costruire qualcosa di nuovo”, scrive Zappulla. E senza girarci attorno, aggiunge:“E’ chiaro che a Siracusa e in Sicilia manca una proposta forte, autorevole, credibile, in grado di rispondere con un progetto alternativo”. La conclusione è una stoccata alla vecchia casa madre:“Non sfugge a nessuno peraltro che il maggior partito del centrosinistra, il Pd, è entrato ormai da diverso tempo in un cono d’ombra fatto di assenza, di silenzio e di mancanza di iniziativa”.

Coordinamento permanente con Centopassi, Verdi e Si?

Sul piano regionale, il progetto di Art1 sembra abbastanza intellegibile. “Costituire un coordinamento permanente delle forze di centrosinistra in Sicilia” ,conferma Zappulla. L’obiettivo sarebbero in teoria le lontane elezioni siciliane del 2022. Ma in pratica l’onorevole guarda “alla evidente precarietà del governo gialloverde, che presenta un rischio molto forte di elezioni politiche anticipate”Solo che i risultati elettorali delle europee raccontano come non ci sia spazio ad avventure che facciano a meno del Pd. E qui tutta l’architettura politica di Art1 in versione Trinacria si scontra con la considerazione che nel Pd ci sono contraddizioni clamorose“. Ergo, anche sapendo con chi parlare, potrebbe essere tempo perso.

Scettico su Cafeo playmaker dem: troppe contraddizioni.

Giovanni Cafeo
copertina, Pippo Zappulla

Sembra una bocciatura del lavoro di ricostruzione che sta tentando in provincia Giovanni Cafeo. E sostanzialmente lo è. Il deputato regionale dem aveva incoraggiato il circolo augustano a ricompattarsi, mettendo “a disposizione” il proprio ruolo all’Assemblea siciliana. Ora Zappulla dice che “il Pd deve ancora fare i conti con le proprie contraddizioni, talmente evidenti che non vorrei si scaricassero su Augusta“. Il riferimento è allo scontro in atto con l’area di Bruno Marziano, ma non solo. La sortita del segretario regionale Davide Faraone, piombato in città il 24 giugno per girare un video di denuncia-propaganda sulla situazione fogne, è arrivata all’insaputa di quella dirigenza cittadina che tenta di mettere in piedi qualcosa da presentare alla comunali col logo di partito.

“Per le comunali augustane puntare sul civismo”.

Un lavoro già di per sé difficile, sul cui successo finale Zappulla sembra non credere più di tanto. “Per le amministrative augustane bisogna mettere in piedi un progetto di cambiamento che punta sul civismo. Questo non significa necessariamente escludere il contributo dei partiti organizzati, ma la strada maestra è quella. E’ l’unico modo per recuperare pezzi di società civile e mettere insieme tutto ciò che è riconducibile al centrosinistra“. Spiega che “occorre mettere insieme i tanti pezzi che fanno riferimento al mondo dell’associazionismo e del volontariato, delineando una cornice di valori. Il tema non deve fossilizzarsi sulla ricerca del candidato sindaco, anche se questo è importante perché fornisce al progetto la necessaria credibilità nei confronti degli elettori. Le primarie se non si trova una soluzione condivisa? Non le escludo, ma ci andrei molto molto cauto. Spesso sono risultate un elemento di lacerazione”.

“Stima e fiducia a Triberio”, sfuma il ritorno al Pd?

Zappulla conferma “stima e fiducia a Giancarlo Triberio, dando una sorta d’investitura da plenipotenziario al capogruppo consiliare del Centrosinistra che era dato in avvicinamento al Pd. Specie dopo il risultato ottenuto dal medico lampedusano Pietro Bartolo, che in città aveva nettamente superato nelle urne le eurodeputate uscenti sostenute dall’establishment Pd. Anche alle siciliane 2017 la lista garibaldina con Centopassi era riuscita a sorpassare i voti dell’armata demo infarcita di assessori e deputati regionali. Il consigliere resta perciò ancorato nell’area Art1, che ad Augusta è svincolata dal “niet” pessimista che il segretario regionale riserva al Pd nel resto del pianeta. Questo significa anche chiusura netta verso la tentazione di un’intesa coi 5 Stelle, che nell’abbozzo di tavolo del centrosinistra qualcuno sembra coltivare neanche tanto velatamente.

Zappulla in cartellone con grillini Ficara e Orefice.

D’altronde lo stesso Zappulla ha alimentato questa suggestione, figurando insieme ai deputati grillini Paolo Ficara e Marialucia Lorefice nel cartellone di un’assemblea sui “Rimborsi sisma 90”, programmata il 28 giugno al Sacro Cuore di Siracusa. “E’ solo l’iniziativa di un’associazione che ha organizzato tutto, si schernisce l’ex parlamentare. Al quale non sfugge il significato politico di figurare nei manifesti come relatore di apertura in un dibattito cui interverranno i due onorevoli 5 Stelle di Siracusa e Ragusa, ma non il senatore pentastellato augustano Pino Pisani. “Bisogna recuperare quanti hanno visto in quel Movimento rappresentate le istanze del centrosinistra tradite dal renzismo”, tenta di spiegare Zappulla.

“Guardo alla base 5 Stelle, non al loro ceto politico”.

Messa così, sembra quasi strizzare l’occhio a quella fronda che sembra raccogliersi intorno al grillino “sinistrorso” Roberto Fico. Tuttavia, messo alle strette, il segretario regionale di Art1 precisa di guardare alla base, non a pezzi di ceto politico pentastellato“. Sarà. Però, quella insistenza anacronistica a martellare un Pd ormai fuori da tutto e che tenta faticosamente di uscire dal guado, suona lievemente sospetta.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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