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Augusta, Gnl nel porto: dal Comune via libera con prescrizioni

AUGUSTA – Via libera al Gnl dentro la rada petrolifera, a condizione che si studino in dettaglio tutti gli scenari di rischio. E’ il senso del “parere favorevole con prescrizioni” rilasciato dal Comune di Augusta, ai mini-depositi galleggianti attraccati al pontile consortile di Punta Cugno. Le forti obiezioni delle associazioni ambientaliste su quella collocazione a due passi dalle fiaccole industriali, quindi, non hanno convinto in pieno Palazzo di città. Che alla fine ha concesso il suo nulla osta alla proposta presentata dalla società sarda Restart consulting, sia pure subordinandolo “alle valutazioni del Comitato tecnico regionale in materia di incidenti rilavanti”. In sostanza l’amministrazione comunale non ostacola il progetto sposato dall’Autorità portuale, considerando “che il porto Core deve raggiungere l’obiettivo stabilito dall’Unione europea“. Ma scarica sulla Regione Siciliana la responsabilità di far attuare in modo così contestato la direttiva Ue, che fissa al 2025 il termine per “dotarsi di punti di distribuzione per fornire il gas naturale liquefatto alle navi”.

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Parere favorevole reso noto dopo un mese grazie a opposizioni, Di Mare: nulla da nascondere.

Il documento trasmesso all’Adsp porta la data del 15 settembre, ma i suoi contenuti sono stati resi noti soltanto un mese dopo. Quando una richiesta urgente di accesso agli atti arrivata dalle opposizioni, è stata soddisfatta con l’invio contestuale alla stampa. “Perché non abbiamo nulla da nascondere sulle nostre scelte, orientate a coniugare le necessarie esigenze dello sviluppo economico alle imprescindibili richieste di sicurezza per la popolazione”, ha spiegato il sindaco Peppe Di Mare. Anticipando così sul tempo le intuibili critiche sul sostanziale nulla osta comunale, da quella parte della minoranza più vicina alle organizzazioni ecologiste. Nel consiglio comunale monotematico del 15 febbraio scorso, gli ambientalisti erano stati molto netti nella loro contrarietà sull’ubicazione. Trovando una sponda anche in Assoporto, che riteneva il progetto inadeguato ai volumi previsti per il rifornimento navale ad ampio raggio. Anche la sua presidente, Marina Noè, aveva contestato la localizzazione, considerandola incompatibile allo sviluppo della cantieristica. L’entusiasmo arrivato dai portuali concorrenti di Union ports e da Confindustria Siracusa, per gli investimenti promessi su un polo del gas a servizio delle bettoline-deposito, alla fine ha fatto pesare la bilancia dell’amministrazione verso il “parere favorevole”.

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Nulla osta condizionato a studi su effetti di catastrofi naturali e piani di protezione civile.

Analisi di rischio “gas flare” del piano di protezione civile nella zona del pontile scelto per il deposito Gnl galleggiante.
copertina: rendering del progetto Restart consulting..

Negli ambienti della politica il nulla osta era dato per scontato, considerata la particolare “sensibilità” che la sindacatura Di Mare sta mostrando verso il mondo delle imprese, in questo primo anno di mandato. D’altronde la stessa assessora al Porto, Tania Patania, è imprenditrice del settore già molto attiva nell’associazionismo di categoria. Meno scontato era il via libera subordinato a prescrizioni. Il “parere favorevole” è stato concesso “a condizione che, nelle fasi successive dell’iter procedurale, si approfondiscano” aspetti vitali per la sicurezza dell’area. I proponenti devono spiegare cosa accadrebbe a quei 4.300 metri cubi di gas, stoccati a ridosso delle raffinerie, in caso di disastri naturali imprevedibili. “Si approfondiscano i casi incidentali come eventi meteomarini e terremoti straordinari, ipotizzando gli scenari prevedibili e relazionandoli di fatto alle misure di mitigazione, tipo le procedure di emergenza nautica e di protezione civile“.

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Chiesta analisi di rischio su incidenti con gasiere rifornimento di grandi dimensioni.

Gasiera nella rada megarese.

Le prescrizioni del Comune si occupano pure degli incidenti più facilmente ipotizzabili in un porto petrolifero. “Si approfondisca l’ipotetico evento incidentale inerente la collisione di navigli, e l’aggravio degli scenari incidentali dell’impianto in presenza di una nave feeder, nelle zone limitrofe del pontile”. Le gasiere operano già da tempo dentro una rada affollata di petroliere, ma ora si tratta di considerarne un traffico costante per l’approvvigionamento delle bunkerine Gnl. Il nulla osta comunale chiede studi approfonditi sull’impatto che avrebbe un sinistro con una nave rifornimento, di “lunghezza superiore a 100 metri e capacità oltre i 7.500 metri cubi”. Nonostante Di Mare abbia gelato le aspettative degli ambientalisti, soprattutto di Decontaminazione Sicilia che ne aveva apprezzato il programma elettorale, la seduta consiliare con gli ecologisti non è stata inutile.

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L’amministrazione: non limitarsi solo alle analisi per evitare incidenti sul lavoro.

il consiglio comunale monotematico sul Gnl coi tecnici Restart collegati in streaming.

Il “parere favorevole con prescrizione” trasmesso all’Adsp, ricorda che il consiglio monotematico “ha unanimemente sottolineato le esigenze di sicurezza dell’impianto, che comporta una progettazione con livelli di accuratezza e completezza assoluti”. Eppure, sei mesi dopo quella unanime raccomandazione ai progettisti collegati in streaming dalla sede di Union ports, il Comune è dovuto tornare sulla questione. “Oltre l’analisi Hazop, che è effettuata sul processo operativo, venga prescritta anche l’analisi Rams sui componenti critici del sistema”, prescrive il nulla osta firmato dal sindaco. L’amministrazione vuole evitare che sul deposito galleggiante ci si limiti alla Hazard and operability analysis“. Cioè a quella “metodologia di analisi di pericolo e operabilità, che ha lo scopo di esaminare gli ambienti di lavoro e identificare i pericoli cui tali ambienti espongono i lavoratori”, come spiega Wikipedia.

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Il Comune pretende lo studio Rams sull’affidabilità del sistema, preliminare alla progettazione.

elaborati progettuali del deposito galleggiante.

I rischi connessi alle continue operazioni di carico del gas, in un deposito sotto le torce del Petrolchimico, non possono essere analizzati solo in relazione alle precauzioni contro gli incidenti sul lavoro. Palazzo di città chiede perciò che si elabori uno studioReliability, availability, maintainability and safety“. Il sito specializzato Mipu.eu spiega che questa l’analisi su “affidabilità, disponibilità, manutenibilità e sicurezza, mira a quantificare da un punto di vista probabilistico le prestazioni del sistema e individuare gli elementi tecnici, operativi e manutentivi che indeboliscono il sistema”. La finalità è di “indirizzare azioni progettuali o gestionali migliorative”, e l’esame può “essere utilizzato nelle fasi iniziali di un progetto per influenzare e modificare la progettazione iniziale dell’impianto”. La quale va quindi impostata fin da principio per “produrre ed operare riducendo al minimo i rischi per gli operatori, la popolazione e l’ambiente”. Se nel dossier presentato manca questo studio Rams, quali criteri ha usato la Restart per il Gnl dentro il porto?

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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