Tu sei qui
Home > ERROR404.ONLINE > Augusta, ecologisti furiosi: su Gnl confronto farsa, nulla osta era già dato

Augusta, ecologisti furiosi: su Gnl confronto farsa, nulla osta era già dato

AUGUSTA – “Sa tanto di presa in giro nei confronti di tutta la cittadinanza augustana“. Non si è fatta attendere la reazione degli ambientalisti, al via libera “con prescrizioni” che il Comune ha dato sul deposito Gnl dentro il porto di Augusta. La prima a farsi sentire è Decontaminazione Sicilia, con una dura presa di posizione su tempi e metodi dell’amministrazione comunale. Che aveva “tenuto un incontro online, lo scorso 16 settembre, con i vari soggetti interessati e altre associazioni ambientaliste per ascoltarne i quesiti. Peccato che il giorno precedente, come si evince nel documento inviato all’Autorità portuale, avesse già deciso il proprio parere favorevole“. Una riunione in streaming che già allora era stata contestata per le modalità di confronto, troppo sbilanciate verso i progettisti delle “mini-gasiere” attraccate al vecchio pontile consortile di Punta Cugno. Quel dibattito, “a cui peraltro non è stata nemmeno invitata la stampa locale e che non è stato trasmesso sul sito web”, alla fine si è rivelato una beffa. Perché la decisione era già scritta e i contrari venivano ascoltati solo pro forma, per completare l’iter imposto dalla legge sugli impianti a rischio di incidente rilevante. “Mancanza di trasparenza“, accusa adesso il comunicato diffuso il 19 ottobre, appena il parere sui serbatoi galleggianti è stato finalmente reso noto. Cioè a oltre un mese di distanza dal rilascio e in contemporanea a una “richiesta urgente di accesso agli atti“, presentata dal consigliere Giancarlo Triberio il 27 settembre ma soddisfatta solo il 18 ottobre.

PER APPROFONDIRE: Augusta, Gnl nel porto: dal Comune via libera con prescrizioni

Decontaminazione Sicilia: amministrazione non ha tenuto conto degli scenari di rischio.

Scenario di rischio rilascio Gpl vicino al pontile scelto per il deposito galleggiante di Gnl.
copertina E SOTTO, rendering del progetto Restart consulting al pontile consortile..

“L’amministrazione comunale non ha tenuto sufficientemente conto degli scenari di criticità che sussistono, come riportato nel Piano di emergenza esterno stilato dalla prefettura“, scrive l’associazione presieduta dal professore Luigi Solarino. Lo scenario di rischio che il docente emerito di Chimica industriale all’Università di Catania fa rilevare, considerata la vicinanza di 4.600 metri cubi di gas naturale liquefatto alle fiaccole delle raffinerie, era stato evidenziato anche da Legambiente subito dopo il confronto inutile su Zoom. In quell’occasione aveva chiesto che il progetto della Restart consulting fosse sottoposto alla “Valutazione d’impatto ambientale“, come prescritto dalla normativa per gli interventi sui pontili di carico e scarico nei porti. Facendo capire di essere pronta al ricorso formale, se la Adsp non avesse sottoposto al ministero dell’Ambiente almeno una “verifica di assoggettabilità“. Ed è in sede di “Via” che le problematiche irrisolte si andranno a ribaltare. Compresa l’assenza di quella analisi Rams necessaria a “produrre e operare riducendo al minimo i rischi per gli operatori, la popolazione e l’ambiente”, a cui il Comune ha espressamente subordinato il suo nulla osta.

PER APPROFONDIRE: Augusta, ira ambientalista per il confronto-beffa sul Gnl: pericoloso e inutile

Dubbi sulla sicurezza eclissati dai 47 milioni di investimenti promessi per la cittadella del gas.

Nonostante quella prescrizione, “Decontaminazione Sicilia si rammarica per detto parere” favorevole. Ritenendolo un atto “con il quale l’amministrazione dimostra di dare più peso all’aspetto economico, legato alla realizzazione di tale impianto, che a quello della sicurezza della cittadinanza“. Sull’altro piatto della bilancia pesano infatti i 47 milioni di investimenti “fino al 2022”, promessi dalla Srl di Olbia durante il consiglio monotematico del 15 febbraio. La fornitura di propellente green ai mercantili è solo una parte del business plan. L’altra riguarda il rifornimento delle autocisterne, che devono approvvigionare la rete dei distributori autostradali con Gnl per il trasporto pesante. Ma ad abbagliare l’imprenditoria locale è soprattutto il progetto di una futura cittadella del gas nelle aree costiere retrostanti il pontile, dove allestire le officine per riconvertire i motori dei camion al nuovo combustibile. “Stimiamo che un progetto della dimensione di 350 mila metri cubi annui, nel 2030 potrebbe riportare un margine operativo di 19 milioni”, sostiene lo studio di fattibilità presentato dalla società sarda. Che per ovvie ragioni aveva unilateralmente liquidato come “anti-economica”, la proposta di uno stoccaggio del gas fuori dalla trafficata rada petrolifera. “L’amministrazione comunale non ha nemmeno voluto prendere in considerazione la proposta presentata da tempo, da Decontaminazione Sicilia e da altre Associazioni, di consultare la cittadinanza indicendo un referendum”, polemizza il documento ambientalista.

PER APPROFONDIRE: Porto, deposito in rada e cittadella del gas per il business camion a Gnl?

Fiamma Tricolore plaude i consiglieri 5 Stelle, “unici che continuano a dire qualcosa” sul referendum.

Benedetto Giannotta (foto Facebook).

Sulla necessità “di un vero e proprio evento referendario” avevano insistito anche i 5 Stelle, con un post pubblicato il 20 settembre sulla loro pagina social. Facendo marcia indietro sulla linea diametralmente opposta adottata quando erano alla guida del Comune, e riscuotendo l’apprezzamento di Fiamma Tricolore. “Gli unici che continuano a dire qualcosa sono i 3 consiglieri del M5s“, afferma un comunicato della sezione Pino Rauti. Il documento diffuso il 18 ottobre dal commissario Giuseppe Giannotta, tuttavia, ricorda ai grillini che “anche la loro amministrazione ha colpe non indifferenti”. Dichiarando inoltre che nel Movimento sociale sono “pronti a un’ardua e strenua resistenza, alla creazione di una ulteriore bomba ecologica“. Nel frattempo sottolinea che “già da tempo abbiamo avviato una petizione popolare cittadina”. Il Msft accredita all’iniziativa, “che ha visto l’adesione di tanti residenti“, quelli che definisce “notevoli risultati”. Ma quando parla di firme consegnate al protocollo“, qualcosa sembra non quadrare con gli archivi comunali. L’amministrazione fa infatti sapere che sono soltanto 30 le sottoscrizioni allegate alla petizione del partito di destra, fra l’altro nemmeno corredate dai relativi documenti d’identità.

PER APPROFONDIRE: Magliette bianche per la bonifica, Di Pietro maglia nera su referendum gnl

Triberio: associazioni e città prese in giro, amministrazione guarda solo necessità di una parte.

Mappa degli interventi per la cittadella del gas.

Più strettamente politica è invece la polemica che arriva da sinistra. Il consigliere Giancarlo Triberio sorvola sulla questione ormai inutile del referendum, e si sofferma sul fatto che “l’amministrazione esprime parere favorevole al deposito gnl a ridosso della città, prendendo in giro le associazioni”. In un comunicato del 19 ottobre, scrive che “ormai é chiara l’arroganza e la considerazione che ha dei cittadini“. Per il capogruppo di Patto per augusta “ormai sono visibili le politiche dannose, che non mitigheranno nessuna aiuola donate dalle tante imprese o i tagli di nastri in ogni luogo”. Fra i “danni” fatti dalla sindacatura Peppe Di Mare inserisce quello di “aver deprezzato il patrimonio immobiliare della città con gli esiti disastrosi dell’operazione case a un euro“. Per l’oppositore “risulta ancor più arrogante il giochino messo in campo dalla maggioranza, che cerca di nascondersi dietro richieste di prescrizioni già previste nell’iter, o di scaricare sulla Regione la responsabilità per crearsi un alibi sulla propria decisione”. Nel documento afferma “che una politica lungimirante doveva spingere per il deposito lontano dalla città”, anziché “nel luogo scelto dall’impresa”. E conclude dicendo che “l’amministrazione da un benvenuto al ‘passato’, guardando solo la necessità di una parte”.

PER APPROFONDIRE: Gnl nel porto, il Pd ai Comuni: serve studio “fuori dagli interessi di parte”
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

Lascia un commento:

Top