Gnl porto, fallito blitz Adsp: Di Mare ferma conferenza decisoria ERROR404.ONLINE di Scritto martedì, 8 Giugno, 2021 06:59 AUGUSTA – Niente colpi di mano sul Gnl a Punta Cugno: il sindaco di Augusta fa saltare la conferenza dei servizi, convocata il 7 giugno dall’Autorità di sistema. Con una pregiudiziale che ha troncato sul nascere ogni discussione, Peppe Di Mare ha fatto rinviare la decisione sul deposito galleggiante già confezionata dalla Adsp. Lo ha fatto sapere con un comunicato dai toni polemici verso una governance portuale che “fatica a comprendere che questa Amministrazione intende segnare un percorso di netta discontinuità, sulla titolarità delle decisioni riguardanti la nostra città“. Secondo quanto riporta il documento, la contestazione si riferisce a “un incomprensibile cambiamento senza alcuna condivisione” nell’agenda dei lavori. Che in origine “contemplava solo un esame sul parere di fattibilità“ per le bettoline-serbatoio attraccate al pontile ex Esso. Ma “la Port authority ha poi modificato l’oggetto” della riunione ricognitiva, “trasformandola in decisoria”. Una decisione unilaterale, al quale il primo cittadino ha replicato scrivendo che l’Autorità portuale “non decide in solitudine sul nostro territorio“. PER APPROFONDIRE: Adsp Augusta, “nessuna carta su sicurezza sito gnl” Stop alla stazione del gas effetto dello scontro su presidenza. Il sindaco Di Mare e il presidente designato Chiovelli.copertina, gasiere ella rada industriale e militare. Lo stop temporaneo all’iter autorizzativo per la stazione di rifornimento Gnl, è il primo effetto dello scontro che sta contrapponendo la governance portuale a mezza Sicilia orientale, guidata dal centrodestra. I Comuni del Petrolchimico, insieme alla Città metropolitana di Catania e alla stessa Regione siciliana, hanno fatto fronte unico per chiedere “discontinuità” nella presidenza dell’Autorità di sistema. La quale è stata lasciata vacante anzitempo dal salernitano Andrea Annunziata, ex sottosegretario dell’Ulivo chiamato dal governatore dem Vincenzo De Luca all’Autorità di Napoli. Quella del dirigente ministeriale Enrico Chiovelli, che il dicastero alle Infrastrutture ha prima inviato come commissario e poi indicato come presidente, è stata subito inquadrata come una scelta politica sotto le mentite spoglie di un tecnico. Riconducibile sostanzialmente ai 5 Stelle, che già avevano espresso apprezzamento per l’operato del segretario generale Attilio Montalto. Alla vigilia delle regionali, il presidente siciliano Nello Musumeci ha “negato l’intesa” sulla nomina proposta dal ministro Enrico Giovannini, leggendovi il completamento della “egemonia” grillina nella governance di un ente strategico. PER APPROFONDIRE: Fronte del porto, Pogliese è con Musumeci e Di Mare su Adsp No a Chiovelli, Pisani conferma:”Ha come obiettivo colpire il M5s”. Ad avvalorare quella chiave di lettura elettorale sul no corale di Comuni e Regione a Chiovelli, c’è stata poi una dichiarazione del pentastellato Pino Pisani. “Ha come obiettivo colpire il M5s“, ha detto il senatore augustano a BlogSicilia, confermando implicitamente che il burocrate romano sia solo uno schermo. Dietro il quale c’è un partito consapevole di essere un bersaglio: altrimenti, perché darsi pena per una cantonata degli avversari? Eppure quando Partito democratico e Art1 hanno cercato di dare manforte ai grillini, appena da Roma sono giunte voci di una possibile retromarcia del ministro, quella del dirigente ministeriale è stata vigorosamente incasellata come una scelta “tecnica” e non partitica. Articolouno è poi passato all’incasso di quel sostegno, con un comunicato del 7 giugno dove la segreteria regionale torna “con sempre più forza a proporre al Movimento 5 stelle, al Pd e a quanti si riconoscono nel campo largo del centrosinistra la necessità di insediare un tavolo regionale che cominci, con la serietà che occorre, a discutere di tutto”. PER APPROFONDIRE: Adsp, Roma ci ripensa sul presidente: veleni dal centrosinistra Blitz Adsp dopo voci su retromarcia ministero per governance. Ma nonostante il dichiarato appoggio arrivato da partiti al governo prossimi a essere alleati elettorali in Sicilia, la governance portuale deve aver sentito tirare una brutta aria dai colli romani. Perciò si è affrettata a completare l’iter Gnl con un blitz nell’ordine del giorno, del quale non c’era bisogno considerato che l’amministrazione di Augusta non ha mai espresso ostilità al progetto. Semmai il contrario, visto il silenzio con cui accoglie le richieste di referendum consultivo della popolazione; reiterate sia da chi lo chiede da sempre, sia da chi ne scopre la necessità dopo l’ammainabandiera dei 5 Stelle a Palazzo di città. Mentre Di Mare contestava la “pregiudiziale” all’Adsp, sotto il suo ufficio c’era il sit in di Stop veleni con la partecipazione dell’arciprete Palmiro Prisutto. In remoto Decontaminazione Sicilia aspettava di parlare nella conferenza dei servizi “per sottolineare, anche in quella sede, la propria contrarietà riguardo l’ubicazione da ritenersi estremamente pericolosa per una serie di criticità già elencate ed esposte in più occasioni”. L’agitazione della piazza, simbolica sotto il profilo numerico, difficilmente avrebbe fatto cambiare idea al sindaco. Semmai la segnalata presenza camaleontica di qualche consigliera grillina del presente e del passato, gli ha dato modo di mettere qualche puntino sulle i. PER APPROFONDIRE: No Gnl, salta l’alleanza ambientalisti dopo la mozione per il referendum Di Mare: gas serve a porto e ambiente, ma nessuno mi scavalchi. Renedering del progetto Gnl su bunkerine. “L’insediamento di mini depositi galleggianti di Gnl, per quanto di dimensioni infinitesime rispetto ai mega serbatoi di stoccaggio che la precedente amministrazione aveva silenziosamente avallato, deve comunque essere oggetto di attenta e completa valutazione, per quanto scevra da posizioni preconcette che nulla apportano né in termini di comprensione della questione, né tantomeno in capacità di attrarre investimenti“. Di Mare è chiaro anche quando aggiunge che il rifiuto di farsi mettere i piedi in testa dall’Adsp, non significa sposare le tesi del no a prescindere. “Una stazione di rifornimento Gnl é essenziale per lo sviluppo del porto commerciale e per la transizione verso combustibili puliti, però nessuno si può permettere di decidere un insediamento così delicato nel nostro territorio scavalcando le prerogative di chi istituzionalmente rappresenta i cittadini augustani“. Il progetto è stato fermato per una questione di principio istituzionale, piuttosto che di sostanza ambientale. Ma l’impressione è che sulle “bunkerine” da 4 mila metri cubi di gas naturale liquefatto, ormeggiate a un tiro di schioppo dalle fiaccole Sonatrach, oggi siano in molti a recitare una commedia politica dove l’ambientalismo è solo per la scenografia. PER APPROFONDIRE: Porto, deposito in rada e cittadella del gas per il business camion a Gnl? 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