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Augusta, cane-poliziotto trova droga al carcere e i sindacati si azzannano

AUGUSTA – “Come dimostra il rinvenimento di droga del 13 ottobre, c’è chi pensa evidentemente che il personale abbia bisogno di chiacchiere che sono una perdita di tempo”. Gli stupefacenti intercettati dall’unità cinofila di Siracusa ai cancelli del carcere di Brucoli, fanno scoppiare la polemica fra i sindacati della Polizia penitenziaria. E’ il Sappe ad alzare i toni contro le organizzazioni concorrenti, impegnate in un duro scontro con la direzione della prigione. Un comunicato diffuso il 14 ottobre intesta ai vertici della casa di reclusione l’arresto di una donna, che tentava di introdurre mezzo chilo di hashish e sei telefonini durante la visita familiare a un detenuto. “Oggi Augusta è in rinascita con la sua dirigenza, con condizioni operative mutate solo con l’arrivo di personale prima della manifestazione del 1 settembre, a cui non abbiamo partecipato e che non condividiamo, visto che venire a lavorare è l’unica soluzione che ha dato serenità lavorativa”. E’ una conclusione al vetriolo, questa firmata dal segretario provinciale Salvatore Gagliani, perché il suo comunicato lancia un siluro sulla protesta degli altri sindacati. “Confonde le rivendicazioni sindacali con l’attività di servizio“, è la replica caustica arrivata da Nello Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe. Sigla che insieme Cgil, Cisl, Cnpp, Sinappe e Uspp è da tempo impegnata in un aspro confronto con la direzione.

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Allusione Sappe ai sit in dei concorrenti: un plauso alla “Penitenziaria che è presente, no quella assente”.

Salvatore Gagliani.

“Il dato oggettivo di questa operazione di polizia è che essere diretti e coadiuvati da due dirigenti e un direttore, tutte figure operative essenziali affinché il sistema carceri funzioni”, sottolinea il Sappe parlando dei risultati ottenuti. Il sindacato autonomo – anche dalle altre organizzazioni di categoria – parla di “battaglia silenziosa per evitare che dentro il carcere non si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti”. Per il segretario provinciale “questo fa comprendere come l’attività di intelligence condotta dal Comando e di controllo del carcere da parte della Penitenziaria che è presente, no quella assente, sia fondamentale per ridare dignità lavorativa alla Casa di reclusione”. Ma la botta verso chi è “assente”, nonostante le “criticità del carcere” determinate dal “sistema della vigilanza dinamica e del regime penitenziario ‘aperto’ a favore dei detenuti, che fa venire meno i controlli, è solo il preludio.

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Bordata del segretario Gagliani sul sindacalista Sippe arrestato: il riscatto grazie a opera direzione.

La vera bordata di Gagliani arriva quando scrive che “la voglia di riscatto è tanta, soprattutto dopo i fatti dell’aprile scorso che hanno infangato il lavoro degli uomini e delle donne del Comando di Augusta; che oggi ha fame di riscatto, riscatto che viene offerto dal Comando di Augusta con una capillare attività di intelligence fatta nel tempo”. Come se questa insistenza sul riscatto non fosse già inequivocabile, la riprende ancora sia nel testo successivo che nella chiosa finale. “Questa è la Polizia penitenziaria onesta e che con il suo altro senso del dovere e di abnegazione assicura legalità nelle patrie galere”, conclude il Sappe. Con un riferimento neanche tanto velato al sindacalista del Sippe, che venne arrestato perché sospettato di fare da corriere per i detenuti in cerca di droga e telefoni. Secondo la Dia di Catania, il sovrintendente “individuato anche grazie al contributo fornito dal gruppo di comando del carcere di Augusta, godeva all’interno dell’istituto di connivenze e coperture sulle quali sono in corso ulteriori accertamenti“.

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Bongiovanni replica: confonde servizio con rivendicazioni sindacali, tutela qualche posizione?

Nello Bongiovanni. a destra.

Il Sippe non ci sta a trasformare il fiuto addestrato del meticcio Tonynello scovare roba nascosta in borsa, in un successo a dispetto dei sindacati che protestano. “Qualcuno forse non ha ben compreso cos’è l’attività sindacale”, replica Bongiovanni. Sottolineando che “fui l’unico a fare un comunicato l’indomani, dove ricordavo che la polizia penitenziaria era sana: nessun altro sindacato l’ha fatto”. Col collega del Sappe concorda come “è indubbio che l’attività di servizio ad Augusta vada benissimo, perché dai vertici all’ultimo agente si lavora in modo professionale“. Però a Gagliani rammenta che “i contratti si devono rispettare sia a livello nazionale, che regionale e locale“. Chiedendosi caustico se “in qualche sindacato invece si chiude un occhio per salvaguardare una certa posizione”. Nel duello a mezzo stampa, il dirigente nazionale non risparmia fendenti alla concorrenza più docile nelle vertenze. “I contratti si fanno rispettare facendo delle scelte, anche a costo di subire delle ripercussioni personali”, aggiunge alludendo alle presunte ritorsioni subite nella sua carriera. Alle affilate allusioni del documento diffuso dalla concorrenza, risponde altrettanto tagliente:“I fatti sono fatti, le chiacchiere sono altre, essere compiacenti per tutelare la posizione del sindacalista è una cosa ancora: sono tre cose distinte e separate”.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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