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Augusta d’estate, la grandeur è degli sponsor: elargiti 123 mila euro

AUGUSTA“Abbiamo messo in campo una progettualità culturale come non se ne vedeva da anni: l’estate augustana, la festa di San Domenico, il Natale augustano sono diventati riferimento di tutta la provincia“. Al secondo compleanno della sua amministrazione, il sindaco Giuseppe Di Mare celebra il programma spettacoli come uno dei suoi maggiori successi, raggiunti “grazie alla mia maggioranza e alla mia giunta“. E grazie soprattutto alla generosità degli sponsor, fra cui spicca su tutti Sonatrach, che ha dato un quarto del fabbisogno finanziario. Seguita, ma abbastanza distanziata, da Sasol ed Enel. In totale sono stati 58 i mecenati del lungo divertimento estivo, che hanno messo insieme i 122 mila e 800 euro necessari per l’ambizioso cartellone 2022. Il contributo più consistente è arrivato dalla raffineria algerina, che grazie agli extra profitti del caro benzina ha regalato alle casse comunali 33.500 euro. La multinazionale sudafricana invece ne ha dati 7 mila, mentre la società elettrica italiana 6.100. Leggermente meglio ha fatto l’Autorità portuale, ma solo sotto il profilo squisitamente aritmetico. Perché i 7.500 euro usciti dai suoi bilanci gonfi di royalties incamerate dai traffici mercantili nella rada di Augusta, “sfigurano” rispetto ai 5 mila elargiti dai conti più contenuti dei cantieri Noè. Stessa cifra delle officine navali hanno dispensato Megarambiente, che ha l’appalto multimilionario dell’igiene urbana, e il mega deposito di carburanti Maxcom. Medesimo importo è stato donato da Team network, una Srl dalle molte attività e con sede operativa nella zona industriale di San Cusumano.

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L’elenco dei mecenati pubblicato dopo le polemiche fra Punta izzo possibile e il sindaco.

Giuseppe Di Mare canta coi Nomadi.

Ma nell’elenco, reso pubblico sul sito del Comune grazie a un’interrogazione consiliare dei 5 Stelle, ci sono pure professionisti che hanno contribuito con 100 euro. Oltre a una miriade di attività, con esborsi medi fra i 500 euro e i 2.000 euro. Nella lista ci sono nomi protagonisti di cronache recenti. Come Ecomac, con una elargizione di mille euro prima che le andasse tutto in fumo sparpagliando diossine. O come Gespi, contabilizzata con 3 mila euro, contestata dagli ecologisti per un progetto di discarica mai apparso sull’albo pretorio comunale. Le cifre sborsate dai finanziatori della grandeur artistica ad Augusta, sono stati per mesi una specie di “terzo segreto di Fatima”. Giustificato dall’amministrazione con la necessità di “completare la contabilità, e svelato quando le polemiche sull’assenza di risposte sono andate sopra le righe. Con il sindaco che ha definito a mezzo stampa come metodo mafioso del dire e non dire, insinuando loschi affari”, la protesta di Punta izzo possibile sulla reticenza del Comune in merito alla richiesta di accesso agli atti. Di Mare aveva bollato la pesante nota del comitato ambientalista come “semplicemente farneticante e diffamatoria, per la quale mi riservo le valutazioni legali del caso”. Sostenendo che “simili richieste non possono essere nemmeno considerate per la loro genericità, e per il fatto di essere sfacciatamente tendenziose”. Chiedendo polemicamente “quale difesa ambientale perseguono con queste iniziative”, aveva concluso che “tutto ciò è davvero sconcertante”.

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“Non rispondere è abitudine al Comune”: Fdi solidale col Comitato politicamente agli antipodi.

Enzo Inzolia.

A sconcertare però è stata la reazione scomposta del primo cittadino. Tanto che persino Fratelli d’italia è scesa in campo a condividere le ragioni di Punta izzo possibile, nonostante siano agli antipodi sotto il profilo politico e ideologico. “Appare chiaro come i massimi esponenti di questa zoppicante amministrazione, tenuta insieme dal collante delle poltrone senza alcun riferimento agli elettori – trattati in consiglio comunale come sudditi da informare benignamente a cose fatte – preferiscano anteporre al confronto democratico camarille oscure e non del tutto trasparenti connubi elettorali”. Il comunicato firmato da Enzo Inzolia, lamenta l’assenza di qualsiasi riscontro pure per le richieste avanzate da Fdi. “Nemmeno sotto il profilo della mera educazione o cortesia istituzionale”, sottolinea il presidente del circolo Venturini. Parlando di “abitudine”, e notando “atteggiamenti non dissimili con altre organizzazioni – assai distanti da noi – addirittura tacciate di comportamenti al limite del mafioso”. Il documento ricorda il diniego per la seduta consiliare sul Gnl, ricevuto con la motivazione che il partito di Giorgia Meloni “non era soggetto interessato”.

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“Accesso gli atti per far luce sui rapporti di complicità fra amministratori e industrie”.

Gianmarco Catalano e Andrea Tringali.

Il via libera del Comune ai depositi di gas ormeggiati vicino le fiaccole industriali, si era poi attirato le ire degli ambientalisti quando avevano scoperto che il parere compiacente era già scritto, prima ancora che si esaurissero le consultazioni sui rischi alla popolazione. Un precedente che ha ingenerato sospetti sulla politica dell’amministrazione nelle scelte ambientali riguardanti le aziende del Petrolchimico. Perciò, quando Punta izzo possibile ha visto cadere nel vuoto la richiesta di trasparenza sulle sovvenzioni all’estate augustana, ne ha tratto le sue conclusioni. “Finanziamenti degli industriali al Comune: silenzio. Una strategia che la dice lunga sull’idea di gestione della cosa pubblica: autoreferenziale, muscolare e allergica alla partecipazione democratica. La nota del Comitato azzardava un riferimento alla “recente inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Priolo, Pippo Gianni“. Citandola a “conferma che la strada imboccata era quella giusta”, nelle istanze di accesso civico dirette a “far luce sui perversi rapporti di complicità e clientelismo tra amministratori locali e colossi industriali”.

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Di Mare celebra i risultati del biennio di amministrazione solo con un video social.

La replica stizzita arrivata dal sindaco non solo ha messo d’accordo il diavolo e l’acquasanta dell’opposizione extra-consiliare, ma ha pure addensato ombre sull’argomento sponsor, che il dibattito d’aula del 13 ottobre aveva invece chiuso senza scossoni. La pubblicazione dell’elenco finanziatori, spuntato sette giorni dopo in allegato al verbale della seduta, dovrebbe aver messo la parola fine alla vicenda. Eppure, nonostante il catalogo di obiettivi centrati anche fuori dall’ambito artistico, Di Mare stavolta si evita l’abituale conferenza stampa in streaming per valorizzarli mediaticamente. Il 22 ottobre preferisce fare il bilancio politico del suo biennio affidandosi a un video social. Dove dice che “ancora ho nella mente le immagini dei concerti estivi, in quella nostra bellissima villa piena di augustani e non solo”. Il monologo su Facebook forse mortifica lo sforzo fatto per quegli eventi-vetrina, grazie ai quali “sempre più spesso si cominciano a vedere cittadini delle altre città”, ma ha il vantaggio di mettere al riparo da domande “fuori programma“. Come quelle che ha reiterato Punta izzo possibile, in contro-replica alle accuse di diffamazione:“E’ intenzione della sua amministrazione procedere alla costituzione di parte civile del Comune, nel caso di rinvio a giudizio degli odierni indagati per disastro ambientale aggravato, in merito all’attività del depuratore Ias di Priolo e alle condotte delle aziende petrolchimiche e dei relativi rappresentanti legali?”.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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