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Augusta, San Domenico torna festa in grande stile: finanziano le raffinerie

AUGUSTA – “Niente fuochi d’artificio per San Domenico, in segno di rispetto e solidarietà con le popolazioni dove si spara già abbastanza”. Don Alfio Scapellato non dimentica “la situazione generale” in cui Augusta riprende a festeggiare il patrono in grande stile, dopo il minimalismo imposto dagli amministratori grillini e dai lockdown. Il rettore della Chiesa Madre è nel salone buono del Palazzo di città, dove siede insieme agli amministratori che firmano il corposo cartellone degli eventi. “Un segno importante per tornare alle nostre buone abitudini”, lo definisce il sindaco Giuseppe Di Mare. Illustrando un programma che vede il clou nell’atteso concerto dei Nomadi, la vigilia della festa patronale. Contornato da esibizioni di tutto rispetto già da sole, come quelle dei Tinturia e di Dolcenera. Cui si aggiungono il cabaret con volti noti nelle tivù locali, e la musica classica alla Matrice, con un quartetto d’archi accompagnato da cantanti lirici. Tutto abbondantemente finanziato dalle società del petrolio che operano nel territorio comunale, dall’inceneritore di Punta Cugno e dall’Autorità portuale. “Le cifre? Non credo sia un elemento importante da conoscere”, dice il primo cittadino, nella conferenza stampa di presentazione del 10 maggio. Per la festa, “il bilancio del Comune ha stanziato 40 mila euro, dove sono compresi anche i fondi delle donazioni“. Perciò, aggiunge, “onestamente non so quanto costerà in totale” alle casse comunali.

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Riserbo su cifre degli sponsor e costi finali: stimati 100 mila euro, il Comune ne impegna 40.

don Alfio Scapellato, reggente della Matrice.
copertina, la chiesa di San Domenico.

Quanto si spenderà complessivamente, tuttavia, si può stimare dai cachet degli artisti. Per la band di punta, l’impegno spesa deliberato ammonta a 35 mila euro. E altri 13 mila la giunta li ha impegnati per le luminarie. Il totale del cartellone è stimato dagli addetti ai lavori intorno ai 100 mila euro, perciò le sponsorizzazioni devono necessariamente fare la parte del leone. Infatti Di Mare ringrazia espressamente dei loro contributi economici “la Sonatrach, la Sasol, la Maxcom, la Gespi e l’Adsp“, pur proteggendone temporaneamente la privacy finanziaria. “Non mi sembra una cosa bella di parlare di soldi per la festa di San Domenico”, taglia corto il sindaco, preferendo sottolineare invece l’aspetto sociale. “Fare comunità significa anche condividere momenti di allegria”, aggiunge il capo dell’amministrazione. Che fra tante iniziative culturali, sportive, ricreative e religiose in programma, inserisce a pieno titolo pure lo schietto piacere popolare “dei buoni panini che potremo gustare alla villa“. I viali ai giardini pubblici al momento sono dissestati come le piste del Camel trophy, ma a prescindere dalla loro condizioni al momento della festa, “le normative di sicurezza consentono solo 37 bancarelle”. Le giostre perciò finiranno nell’area della fiera settimanale del giovedì, “che il 26 maggio non si farà”.

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Marina dà il parcheggio per i fan dei Nomadi, previsto assalto per l’unico concerto gratis in Sicilia

Al centro, il sindaco Giuseppe Di Mare nella conferenza stampa di presentazione della festa patronale 2022.

Per la prima festa patronale che l’amministrazione può organizzare all’altezza delle sue ambizioni, “è previsto un grande afflusso”, considerando l’appeal dei Nomadi. Il complesso ha segnato la musica e la società italiana di fine secolo. Portandolo in piazza la città si riappropria di un ruolo all’altezza della sua storia, nel confronto con i comuni vicini, abbandonando un approccio pauperistico che ne mortificava le potenzialità. La band di “Vagabondo” è in tournee siciliana, ma gli altri concerti sono a pagamento. L’unica tappa gratis è ad Augusta, e il 23 maggio sono prevedibili carovane di fan che vogliono risparmiare i 40 euro del biglietto. Perciò il sindaco ringrazia la Marina militare, che “mette a disposizione il grande parcheggio” dell’ammiragliato per fronteggiare l’intuibile assalto di pullman e auto. Nel grande ritorno della festa patronale vecchia maniera, non mancano le manifestazioni sportive. Le illustra l’assessore competente, Angelo Pasqua. Ci sono un torneo di pallavolo fra le scuole medie, e una “biciclettata” promossa da un’associazione di volontariato. “Riprende il Trofeo San Domenico, gara di ciclismo molto quotata in provincia”. Non manca un torneo di padel, “le cui eliminatorie si svolgeranno in tutti gli impianti cittadini: si potrà giocare gratis, perché sono stati messi a disposizione gratuitamente” per il cartellone del Comune. “Il campo per la finale sarà una sorpresa”, annuncia Pasqua, particolarmente propenso a conferenze stampa concluse con la notizia misteriosa.

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Di Mare: nel programma che abbiamo stilato si è cercato di accontentare tutti.

Angelo Pasqua e Pino Carrabino.

Non ci sono invece sorprese nel programma culturale dell’assessore Pino Carrabino. “Torna il corteo storico federiciano”, aggiornato al miracolo del santo, che scese dal Paradiso cristiano con cavallo e spada per ributtare in mare gli infedeli pirati turchi. I giocolieri del fuoco aggiungeranno il tocco medievale finale alla rievocazione. “E’ il ritorno alla esaltazione della nostra identità”, sottolinea il titolare alla Cultura. Che in omaggio alla sua rubrica ha pure allestito un corposo maggio dei libri“, dove ogni sera c’è la presentazione di un volume da parte del suo autore. A illustrare il proprio si presenterà anche il presidente dell’Autorità portuale, Francesco Di Sarcina, “autore di un volume interessante sui rifiuti tossici buttati qua e là”. Carrabino inoltre sottolinea di aver “anticipato la collocazione delle luminarie, proprio per dire visibilmente alla città che è arrivato il momento della sua festa“. Una solennizzazione del patrono impegnativa, considerato che non c’è un direttore artistico a curare gli eventi, ma hanno fatto tutto gli amministratori. Tanto che stanchezza fa dire a Di Mare – con lapsus freudiano – che “si è cercato di accontentare tutti nel programma elettorale che abbiamo stilato”.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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