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Augusta, Anac e sponsor concerti: bufera “estate eco-insostenibile”

AUGUSTA – Pecunia non olet, almeno fino a quando le puzze dal Petrolchimico non ne ricordano la provenienza. Lo nota Punta izzo possibile, che dichiara “basta alla musica in piazza come ristoro dell’inquinamento provocato: il Comune si doti di un codice etico per le sponsorizzazioni dell’estate augustana. Il Coordinamento ambientalista rovina l’apertura della stagione 2023, che l’amministrazione Giuseppe Di Mare ha imbottito di eventi, superando le due precedenti già allora oltre gli standard usuali. Un cartellone molto ambizioso, messo in piedi attingendo ancora una volta al generoso contributo dei privati. Che tuttavia hanno fatto storcere il naso agli ecologisti, per la presenza fra i patrocinatori di società petrolchimiche, contro le quali la “Città di Augusta” avrebbe dovuto costituirsi parte civile. Considerato, spiegano in un comunicato diffuso il 5 luglio, cheSonatrach e Sasol sono attualmente indagate dalla Procura di Siracusa per il delitto di disastro ambientale aggravato”. Il riferimento è alla “inchiesta che ha portato al sequestro del depuratore consortile Ias di Priolo“, dopo che i periti dell’accusa hanno trovato finte depurazioni nei reflui delle raffinerie. Con immissione nelle acque litoranee di sostanze ritenute nocive e cancerogene, i cui effetti sulla popolazione sarebbero – per alcuni – ancora tutti da studiare. Anche perché le statistiche ufficiali del Registro tumori integrato, recentemente diffuse in un convegno svoltosi nel salone di rappresentanza del municipio, parlano di patologie “nella media del Meridione”.

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Punta izzo possibile: subalternità a lobby industriali interferisce con gli interessi collettivi.

Incendio alla Ecomac.

“La subalternità della politica locale agli interessi delle lobby industriali produce un elevato rischio di interferenze, nelle decisioni che i pubblici amministratori sono chiamati ad assumere nell’interesse della collettività“, osserva tuttavia il Coordinamento. Che nella lista dei potenziali portatori di conflitti d’interesse inserisce pure la Ecomac, “proprietaria del deposito di rifiuti in contrada San Cusumano, distrutto dal devastante incendio dell’agosto 2022″. Nel documento si ricorda che quel “rogo ha determinato il rilascio in atmosfera di diossine e furani in quantità fino a 4 volte superiori ai limiti raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità“. Più che uno sfortunato incidente, lo giudicano “un disastro annunciato, se si considera che l’Arpa e il Libero consorzio di Siracusa avevano già accertato delle grossolane difformità nella gestione dell’impianto, rispetto alle stringenti prescrizioni imposte dall’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Regione“. Eppure “il sindaco di Augusta, al pari degli altri della zona industriale, ha poi omesso di informare i suoi concittadini dei risultati – tutt’altro che rassicuranti – delle analisi condotte da Arpa“.

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Anac e le linee guida negli Enti locali: sponsorizzazioni sono area a elevato rischio corruttivo.

conferenza stampa di presentazione dell’Estate augustana 2023 , in copertina la satira sui social (foto facebook).

Il Coordinamento sottolinea che “dopo giorni trascorsi a diramare messaggi social ‘rassicuranti’ in assenza di dati scientifici“, quando poi dalle ceneri Ecomac è emersa la tremenda verità, “nessun monitoraggio delle matrici ambientali post-incidente risulta essere stato eseguito”. Nè tantomeno pubblicamente sollecitato da un’amministrazione che poi beneficerà della sponsorizzazione per gli spettacoli estivi, nonostante le casse societarie in sofferenza per i devastanti danni patiti. Nel sollevare dubbi e perplessità, Punta izzo possibile attinge fra l’altro a una mappatura sugli indicatori del pericolo corruzione, redatta anni fa dall’Anac. “Le nuove Linee guida sugli atti di liberalità e contratti di sponsorizzazione aziendali, rispondono all’obiettivo di fornire una puntuale regolamentazione dell’intera area che l’Autorità anticorruzione ha individuato a elevato rischio corruttivo“. Lo scrive il Servizio sanitario dell’Emilia Romagna nella sua comunicazione trasparente circa la “deliberazione n. 219 del 27 maggio 2022”, dove “sono state aggiornate le Linee guida già adottate nel 2017, con l’obiettivo di eliminare il rischio corruttivo nei processi di gestione delle liberalità e delle sponsorizzazioni“. I vecchi timori dell’Agenzia nazionale sono rimasti nei regolamenti di molti altri enti pubblici, anche dopo che l’Anticorruzione riformata dal governo Giorgia Meloni ha rinnovato il sito, rendendo praticamente irreperibili le originarie Linee guida.

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Coordinamento ecologista: serve codice etico che rifiuti elargizioni di chi mina l’ambiente.

La nube sprigionata dall’incendio alla Ecomac.

Non è stato possibile riscontrare se le ipotetiche Linee guida prescrivevano davvero di andare coi piedi di piombo, nelle ipotesi di sponsorizzazioni arrivate da società soggette a valutazioni ambientali da parte dell’ente beneficiario. Un indirizzo Anac che gli ecologisti comunque condividono, a prescindere dalla sua “attualità” formale. Il Coordinamento evidenzia che “per questa ragione ci sembra necessario e doveroso, che il consiglio comunale si doti di un regolamento, allo scopo di disciplinare “le sponsorizzazioni e i finanziamenti provenienti dalle aziende private“. In particolare, “con una norma su tutte: il divieto di accettare contributi dalle imprese condannate, o anche solo indagate per gravi crimini come i delitti contro l’ambiente“. Secondo Punta izzo possibile, “attraverso il varo di un codice etico andrebbe inoltre rifiutata ogni elargizione da parte di imprese che – pur non avendo precedenti penali, indagini o carichi pendenti – pongono in essere attività produttive in contrasto con l’utilità sociale e la tutela di primari valori pubblici”. Quali sono appunto quelli costituzionalmente tutelati come “la salute, l’ambiente, la libertà, la sicurezza e la dignità umana”.

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“Greenwashing” e non solo: il caso Maxcom e la vecchia inchiesta che coinvolge Malta.

Il deposito costiero Maxcom.

Il Coordinamento ecologista puntualizza che “oggetto della nostra presa di posizione critica è dunque l’opaca – perché non regolamentata – relazione tra l’amministrazione comunale, e le aziende private che finanziano la lunghissima kermesse augustana”. Chiedono un codice etico per “evitare in futuro che le ‘feste’ in città si traducano, come da due anni a questa parte, in una grande operazione di ‘lavaggio verde‘ e distrazione di massa”. Fra gli “sponsor eco-insostenibili” viene aggiunta la Maxcom, della quale “il Piano di risanamento ambientale del 1995 prevedeva la delocalizzazione all’esterno del tessuto urbano”, per il parco serbatoi di carburante. “A distanza di quasi tre decenni, non solo non è stato ancora delocalizzato, ma ha richiesto pure l’allungamento dei suoi pontili“, accusa Punta izzo possibile. Sottolineando che “nessuna opposizione è stata manifestata dall’amministrazione Di Mare”. Il washing, per la società di commercializzazione di prodotti petroliferi, fra l’altro è andato oltre il semplice green“. Infatti il suo terminale augustano, nel 2017, è incappato in un’inchiesta sul contrabbando internazionale di gasolio libico. Secondo la Guardia di finanza veniva immesso nel circuito italiano, nonostante le caratteristiche fuorilegge per la percentuale di zolfo, passando anche dal porto megarese. Dove veniva “nazionalizzato” grazie a una triangolazione con Malta, resa possibile da entrature presso il ministero degli Esteri di La Valletta. Un “gemellaggio” del quale la holding si era subito dichiarata “profondamente sorpresa”, oltre che “completamente estranea ai reati contestati”.

PER APPROFONDIRE: Augusta a rischio Beirut, Legambiente: perché Maxcom amplia il pontile?

Cementeria sponsor:”via libera dal Comune” a impianto per il petcoke che in Usa allarma.

La cementeria Buzzi Unicem.

Neanche su Buzzi Unicem, secondo Punta izzo possibile, la posizione del Comune sarebbe “eticamente” sostenibile come beneficiario di finanziamenti per gli spettacoli. Infatti quella cementeria è “un’attività industriale che ha un impatto significativo su tutte le matrici ambientali, e continua ad utilizzare carbone fossile e petcoke fortemente inquinanti”. Quest’ultimo, in particolare, preoccupa fortemente persino negli Usa che ce lo esportano. “Quantità significative di polvere fuggitiva dalle operazioni di stoccaggio e manipolazione del petcoke presentano un rischio per la salute: non lo scrive l’italiana Legambiente, ma la più “morbida” Agenzia statunitense per l’ambiente. Il sito della “United States environmental protection agency” segnala che “l’Epa è particolarmente preoccupata per le particelle di diametro pari o inferiore a 10 micrometri (indicate come Pm10) perché sono le particelle che generalmente passano attraverso la gola e il naso ed entrano nei polmoni. Una volta inalate, queste particelle possono colpire il cuore e i polmoni, e causare gravi effetti sulla salute”. Eppure “dopo un’iniziale sospensione in autotutela, l’amministrazione Di Mare ha confermato il rilascio del permesso a costruire dell’impianto di ricevimento e dosaggio di Combustibile solido secondario, nel forno di cottura clinker da realizzarsi in contrada San Cusumano“.

PER APPROFONDIRE: No petcoke nelle cementerie, comitati di mezza Italia si appellano a Costa

“Amministrazione giovane e illuminata”: Roy Paci torna in concerto e rompe il fronte ecologista.

Roy Paci terzi da destra con gli altri direttori artistici del “Uno maggio di Taranto” (foto tratta da Repubblica).

Fra gli interessati al “panem et circenses” ironicamente ipotizzato da Punta izzo possibile, non mancano neppure le due società riconducibili all’inceneritore Gespi di Punta Cugno. Una è già incappata in un vecchio processo per inquinamento ambientale, finito in prescrizione dopo la condanna in primo grado. L’altra si è da poco costituita, per “realizzare una discarica di rifiuti speciali pericolosi nel cuore della zona industriale, con “associazioni e comitati ambientalisti che hanno denunciato l’assenza di trasparenza e informazione da parte dell’amministrazione”. Sulla richiesta di “un consiglio comunale ad hoc”, sottolinea il Coordinamento, “a distanza di otto mesi nessuna risposta è pervenuta dalla presidenza“. Il j’accuse al sindaco sulle sponsorizzazioni di concerti comunali con artisti di richiamo, tuttavia, non appare condiviso dall’intera dalla galassia ambientalista. Ad esempio uno dei quattro direttori artistici del “Uno maggio di Taranto per la riconversione dell’impianto siderurgico” dell’ex Ilva, ha persino aspramente polemizzato a mezzo social con chi criticava l’uso di soldi dei (presunti) inquinatori, per offrire a tutti (buona) musica gratis. Si tratta dell’augustano Roy Paci, trombettista di fama internazionale, che ha annunciato il suo concerto del 13 agosto in piazza Castello. “Avverrà il miracolo grazie all’allineamento perfetto di un sindaco e una giunta giovane e illuminata”, ha esultato sul suo profilo Facebook, attirandosi l’immancabile satira politica. Specialmente dopo aver sottolineato che torna a esibirsi nella sua città, “dopo ben 26 anni di attese e ostracismi”. Anche se, in realtà, la prima amministrazione di Massimo Carrubba l’aveva contattato per la festa patronale. Ma il cachet, comprensivo della band in cima alla hit parade e non contrattabile, all’epoca era troppo alto per casse comunali senza sponsorizzazioni.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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