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Zes nelle saline di Augusta, il Comune prima approva e poi (forse) ricorre

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   23:16

AUGUSTA – Prima concede il via libera a una Zona economica speciale che deroga tutte le norme urbanistiche, senza nemmeno consultare preventivamente Google map e accorgersi che sono state infilate pure le ex saline. Poi, un mese e un giorno dopo, fa marcia indietro “chiedendo una parziale rettifica” visto che quegli invasi palustri iper-vincolati le erano sfuggite sulla mappa mostrata nella riunione a Palermo del 5 agosto. Tempo 72 ore, il 9 settembre, e chiede alla Regione di coprire quelle singolari macchie di leopardo sulla cartografia, allargando il perimetro della Zes nel territorio comunale. Infine, il 20 settembre, annuncia alla competente commissione consiliare “che il Comune di Augusta si opporrà al Piano strategico regionale”. Le giravolte politiche della sindaca grillina Cettina Di Pietro adesso “contagiano” anche i suoi atti amministrativi.

La cartografia Zes pubblicata dalla Regione.
Copertina, le saline Mulinello a rischio cementificazione (foto Diem25).

L’impugnativa per l’inclusione delle Migneco-Lavaggi.

A dare notizia del dietro-front sulla questione Zes è l’ex vicesindaco M5s Giuseppe Schermi, oggi consigliere di minoranza con Diem25. Che per primo, il 17 agosto, aveva lanciato l’allarme sul colpo di spugna nelle aree umide protette persino da norme europee, con il sorprendente assenso degli amministratori. Di Pietro si era pure affannata nella smentita a mezzo stampa. “Tra le aree destinate a diventare Zone economiche speciali, non ci sono spazi sottoposti a vincoli ambientali, siti di interesse comunitario, né terreni tutelati dal Piano paesaggistico”, aveva dichiarato al quotidiano “La Sicilia” il 21 agosto. Smentita a sua volta dalle mappe pubblicate sul sito della Regione, che confermavano l’allarme lanciato dall’oppositore: quel Piano strategico faceva diventare insediamenti industriali il Pantano Danieli e le saline Migneco-Lavaggi, oltre quelle del Mulinello destinate a una lotta dura per essere salvate dalla cementificazione.

Si punta a una mozione d’indirizzo condivisa da tutti.

“La commissione consiliare ha  deciso di aggiornare la seduta al 30 settembre per elaborare una proposta di modifica al piano condivisa da tutti”, scrive Schermi nel suo comunicato. Dove spiega di aver “depositato la proposta di Diem25 Italia sulle Zes, e che prevede la destinazione degli incentivi ai soli investimenti in economia circolare e di riconversione energetica, con priorità alle bonifiche ambientali nei Siti di interesse nazionale. Nonché la ridelimitazione per inserire solo aree dismesse e piazzali abbandonati, onde evitare l’ulteriore consumo di suolo agricolo”. Sostanzialmente una chimera. Specialmente per le vasche del Mulinello, dove un appalto multimilionario per l’ampliamento dei piazzali portuali è pronto a partire da un momento all’altro. La sindaca ha fatto capire chiaramente in consiglio che “quelle aree sono di proprietà dell’Autorità di sistema e sono disciplinate dal piano regolatore portuale”: quindi, fine della trasmissione.

Già chiesta la prima modifica Zes per inserire l’ex Conia.

L’amministrazione 5 Stelle non potrebbe fare nulla per fermare quei lavori, estromessi persino dai finanziamenti dell’Unione europea perché ritenuti sovradimensionati. E in ogni caso non sembra averne nemmeno una particolare intenzione. Nel verbale di questo “incontro di partenariato” svolto nella sede della Presidenza regionale all’inizio di agosto, viene riportato che ”per il Comune di Augusta interviene Di Pietro, che evidenzia una insufficiente chiarezza dei criteri utilizzati che sembrerebbero non consentire l’inserimento nelle Zes delle aree private, con vincoli e zone Sin, precisa che le aree ‘energetiche’ non risultano escluse dalla normative e chiede l’inserimento nella perimetrazione dell’area denominata Centrale Enel Tifeo”. In quella riunione convocata dall’assessorato Industria, Di Pietro non s’accorge nemmeno della discontinuità fra aree inserite e altre escluse, senza alcuna apparente ragione logico-geografica. Se ne renderà conto il 9 settembre, quando chiederà in extremis alla Regione di inserire nella Zes anche l’ex Conia e alcuni terreni confinanti con quelli della prima stesura.

I ringraziamenti di Vinciullo per l’efficienza del Comune.

Siamo soddisfatti e ringraziamo il sindaco per avere accolto la nostra proposta, aumentando così le possibilità di sviluppo sostenibile e di crescita occupazionale”, scriverà in un comunicato del giorno dopo l’ex deputato regionale Enzo Vinciullo insieme al consigliere d’opposizione Angelo Pasqua e agli imprenditori Alessandro Ambrosio e Stefano Cirillo. “Nello stesso tempo  ringraziamo tutti i dipendenti del Comune che, insieme ad altri, si sono adoperati, coordinati sempre dal sindaco, per raggiungere, nei tempi limitatissimi del bando, questo importante traguardo”. La scassata macchina burocratica imbottita di precari, in questo caso, ha funzionato come un orologio svizzero. Sollevando entusiasmo persino in chi, fino a quel momento, è all’opposizione. “Continueremo in sinergia con l’amministrazione la battaglia per aver riconosciuto questo ampliamento che è dovuto ad Augusta, grazie al suo porto, fra i più importanti nel Mediterraneo”, concludono i firmatari. Dicendo che “tutta la Sicilia Orientale avrà la possibilità di poter usufruire di tutte le agevolazioni fiscali e dei contributi riconosciuti alle aree che entreranno a far parte delle Zes”. Ma resta una domanda di fondo: quali attività verranno avviate?

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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