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Augusta, Gulino dixit: all’Ars con la Lega? Ne avrei parlato prima agli amici

AUGUSTA – “Se mai m’avesse colto vaghezza di una candidatura, ne avrei parlato e riparlato con gli amici del mio gruppo”. Pippo Gulino respinge l’Opa lanciata da Enzo Vinciullo per un posto in lista alle regionali, almeno momentaneamente. L’ex sindaco di Augusta ha rifiutato quella sorta di “offerta pubblica di acquisto“, che il segretario provinciale della Lega gli aveva sostanzialmente rilanciato a mezzo stampa. Dopo che i contatti preliminari, avviati prima di Pasqua direttamente nel suo studio di radiologo, nelle settimane successive avevano generato un movimento di galoppini per sondare il terreno. “Ma si tratta, assicuro, di voci incontrollate prive del benché minimo rapporto con la realtà”, scrive in una nota lo sconfitto al ballottaggio di ottobre. Al momento il suo ritorno alla politica attiva dopo un ventennio d’assenza, resta perciò confinato nei banchi di minoranza del consiglio comunale. “Devo precisare che non ho mai manifestato, né ho intenzione di candidarmi ad alcunché”, dice nel documento diffuso il 18 aprile. Chiudendo la porta a una proposta di mettersi in corsa per l’Assemblea siciliana, col paracadute di una candidatura in Parlamento nel caso in cui fosse arrivato primo dei non eletti.

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L’ex sindaco nega la corsa alle regionali e ringrazia: sono attestati di stima.

La nota pervenuta da Pippo Gulino.

In verità l’uscio di via Lavaggi, dove il popolare medico tiene casa professionale e “putia” politica, sembra solo accostato. “Devo ringraziare quanti hanno pensato a me quale candidato alle prossime elezioni regionali, perché si tratta comunque di attestati di stima”, afferma Gulino. Che in merito alle dichiarazioni di Vinciullo, spiega trattarsi “forse di un ballon d’essai lanciato per sondare la mia effettiva disponibilità”. La quale, sottolinea per la seconda volta in poche righe, “non avrebbe prescisso da un confronto con i miei amici“. E ci deve tenere molto all’amicizia di quanti non hanno abbandonato la sua barca elettorale, dopo la sconfitta alle amministrative. Perché sull’argomento si dilunga più della risposta alle offerte leghiste.“Amici che, ricordo, hanno a cuore il bene della nostra comunità”, li definisce. Con toni che sfiorano il lirismo epico di omerica memoria. “Hanno magnificamente resistito, e senza essere legati, alle sirene che hanno cantato per tanto tempo”, enfatizza il documento del consigliere, isolato all’opposizione dopo aver fallito l’elezione di consolazione alla presidenza del consiglio comunale.

Ma la sirena leghista continua a cantare ai moderati coi fondi del Recovery plan.

La nota di Gulino si conclude con l’enfatico “e adesso è tempo di ripartire, che racchiude in sé proprio il nocciolo dell’offerta leghista. I voti presi alle Europee mentre imperversava sui media come “cazzuto” ministro dell’Interno nel Conte 1, avevano illuso Matteo Salvini di aver sfondato pure in questo profondo Sud. Illusione durata fino alle amministrative, dove i cocenti rovesci hanno messo in luce l’inadeguatezza delle dirigenze locali. La contromossa del Carroccio è stata di imbarcare quei moderati in libera uscita dal centrodestra isolano, dove Forza italia non è più un riferimento e Fratelli d’italia un partito blindato dai nostalgici. Per attirarli verso la Lega Sicilia, l’esca è stata proprio la “ripartenza“. O per dirla più brutalmente, la pioggia di miliardi promessi col Recovery plan. Dove i ministri padani ora possono dire la loro, con la garanzia di essere ascoltati dal governo Draghi che sostengono.

Vinciullo, Salmeri e la svolta neocentrista a cui Gulino non serra la porta.

Enzo Vinciullo

“La mia scelta di entrare nella Lega è nata proprio dalla iniqua divisione delle risorse prevista dal Recovery plan, che non hanno destinato un centesimo alla provincia di Siracusa”, ha spiegato Vinciullo, nell’intervista sui progetti leghisti per la prossima Assemblea siciliana. L’ex deputato regionale, dalle radici profondamente cattoliche, nel centrodestra non ha mai assunto posizioni assimilabili a quelle salviniane. Immaginarlo con la felpa verde sul prato di Pontida, è un po’ dura per molti che l’hanno ripetutamente votato. Per questo ha sentito l’esigenza di spiegare che con l’arrivo dell’ex forzista Nino Minardo alla guida del partito isolano, è “stato firmato un patto” che promette nel siracusano “fondi per il porto di Augusta, le bonifiche, le infrastrutture, il nuovo ospedale del capoluogo”. E’ in questo spostamento al centro seguendo l’odore dei finanziamenti, che si inserisce il richiamo di Saro Salmeri alla guida del circolo augustano. Nonché l’offerta di candidatura Ars a un Gulinoparticolarmente amato, oggettivamente preparato e che ha dimostrato di avere un consenso personale importante”.

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Corsa all’Ars negata, disinteresse vero o “atto dovuto” agli amici non consultati?

La fuga di notizie dell’abboccamento di Gulino con la Lega Sicilia, deve aver sparigliato diversi mosaici che iniziavano a comporsi. Evidentemente spiazzando pure qualcuno che contava di accaparrarsi il capitale di consensi ancora in portafoglio all’ex sindaco. Per questo la nota del consigliere d’opposizione suo malgrado, insiste molto sulla collegialità delle sue future decisioni. “Ne avrei parlato e riparlato con gli amici del mio gruppo, amici veri e coerenti, dei quali avrei accolto consigli, suggerimenti ed eventuale approvazione”, sottolinea nell’accorato documento. Perché si sa che in politica, come nella vita, chi trova un amico trova un tesoro. Se poi nel mezzo c’è pure il Recovery plan, di tesori ne ha trovati due.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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