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Augusta protagonista per il caro Tari, Vinciullo entra a gamba tesa?

AUGUSTA – Enzo Vinciullo dichiara guerra a Giuseppe Di Mare, alla vigilia del delicatissimo ballottaggio alle comunali di Siracusa? Dove il segretario provinciale della Lega è impegnato col centrodestra a supportare la candidatura di Ferdinando Messina, mentre il sindaco di Augusta potrebbe coltivare un interesse alla riconferma di Francesco Italia, portato da un amico di vecchia data come Fabio Granata? E’ la domanda che aleggia sulla politica augustana, dopo la proditoria uscita dei vinciulliani locali contro il primo cittadino. Diventato bersaglio di un pesante comunicato sugli aumenti Tari, che fra l’altro prende di mira proprio l’assessorato Ecologia, intoccabile puntello leghista nella giunta. La furibonda reazione della maggioranza alla sortita di “Augusta protagonista con Vinciullo“, ha alimentato voci su fibrillazioni che potrebbero incrinare la coalizione che sostiene Palazzo di città, alla vigilia di un avvicendamento negli assessorati che lascerà morti e feriti sul campo. A cominciare da Giuseppe Tedesco, che il suo gruppo in consiglio vorrebbe sostituire all’Urbanistica con qualcuno più gradito a Peppe Carta, presidente della commissione Territorio all’Assemblea regionale siciliana.

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La maggioranza ignora l’opposizione consiliare ma fa quadrato sull’affondo dei vinciulliani.

Attivamente: Angelo Pasqua e Biagio Tribulato.

Proprio i consiglieri di Passo avanti per Augusta, l’8 giugno, hanno preso posizione per difendere l’operato dell’amministrazione Di Mare. Attraverso un significativo comunicato firmato insieme con Attivamente, che ai Lavori pubblici sostiene il presunto partente Angelo Pasqua. E’ la prima volta che i due gruppi consiliari, direttamente coinvolti dal turn over assessoriale, prendono una posizione comune. E la esibiscono contro una lista civica che peraltro non ha seggi a San Biagio, e forte soltanto dell’ombrello fornito dal logo col nome Vinciullo. Il documento a doppia firma è stata solo l’ultima delle risposte arrivata dal Palazzo ai vinciulliani locali. In maniera più compassata, quasi come un atto dovuto, si era già espressa Augusta 2020. E prima di lei, ma in maniera più vigorosa, aveva replicato il direttivo cittadino di Prima l’italia. Tutti a prendere cappello sul tema degli aumenti per la spazzatura, che già era stato sviscerato in consiglio, e adeguatamente cavalcato dall’opposizione consiliare. Che per la prima volta aveva pure convocato una conferenza stampa congiunta, con argomenti molto più incisivi per alimentare il malcontento.

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Augusta protagonista con Vinciullo attacca proprio l’assessorato occupato dalla Lega.

Invece la tempesta della maggioranza si è scatenata su “Augusta protagonista con Vinciullo”, dall’incerta consistenza di tesserati, ma evidentemente capaci di mettere il sale nelle ferite. Il loro documento definisce gli aumenti come “testimonianza di un fallimento di gestione epocale”, ricordando i comizi dell’allora candidato Di Mare, che parlavano di differenziata ferma al palo”. Ma quando è diventato sindaco le percentuali si sono abbassate “e quel palo, oltre a essere cresciuto in dimensione, è stato scagliato verso i cittadini che avevano voltato le spalle per i festeggiamenti patronali in stile armi di distrazione di massa”. Il coordinamento dei vinciulliani lancia un siluro all’assessorato retto dal diversamente leghista Concetto Cannavà, parlando di “modifiche che andavano apportate sicuramente prima, ma che non sono state adeguatamente attenzionate forse per via dei cosiddetti salti della quaglia“. Accusano Di Mare di non essere andato per il sottile nell’imbarcare gli avversari delle comunali, fra i quali figura la stessa Lega. Definiscono il sindaco “distratto dal mandato elettorale, in termini sia di programma sia valoriali, per cui all’elettore oggi non rimane altro che recitare l’atto di dolore e pentirsi con tutto il cuore”. Parlano pure di amministrazione “sin da subito snaturata, togliendo pezzi importantissimi come gli assessori Rosario Costa, Beniamino D’Augusta e Cosimo Cappiello, per far spazio a gente uscita dalla porta ed entrata dalla finestra”.

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Leghisti contro: Prima l’italia ma anche la poltrona assessoriale, Augusta 2020 dà manforte,

dirigenza Lega: il siracusano Enzo Vinciullo, l’augustano Saro Salmeri, e il deputato Nino Minardo.

Ma quella che i vinciulliani definiscono “gente che oggi si batte il petto e si proclama paladina della città, mentre di fatto l’affossa e l’uccide nel silenzio del suo servilismo“, l’ha presa peggio di quanto si potesse immaginare. Soprattutto il direttivo cittadino di Prima l’italia, che si è sentito punto sul vivo. Nel suo comunicato scrive che “la polemica cavalcata anche da Augusta protagonista non è altro che strumentale, al fine di contestare il sindaco per aver tolto, a loro dire, pezzi importantissimi della compagine amministrativa“. Il documento conclude auspicando “che movimenti si facessero portatori di istanze nell’interesse della collettività, anziché uscire sporadicamente con comunicati sterili che hanno come solo effetto quello di corroborare le tesi strumentali dell’opposizione”. Augusta 2020 da manforte alla maggioranza, scrivendo che “lasciamo ad altri il compito di fuorviare le informazioni al solo triste fine di affibbiare responsabilità di altri amministratori, e al contempo nascondere ai cittadini ciò che realmente rappresenta in termini di equità sociale l’introduzione del nuovo criterio di calcolo del tributo”. La Tari conteggiata sul numero di occupanti e non più solo sui metri quadrati della casa, come previsto dalla normativa impostata sul principio del “chi inquina paga”, è definito “un risultato che questa amministrazione ha fortemente voluto”. Il documento firmato da Marco Niciforo e Salvatore Errante afferma che è riuscita “ancora una volta a mettere il sigillo, mentre altri solo chiacchierano sui social: in attesa di like che, da ciò che si vede, stentano ad arrivare”.

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Vetriolo nel comunicato congiunto degli ex vinciulliani Attivamente e dei consiglieri di Carta.

Tuttavia ad adontarsi di più coi vinciulliani di oggi, sono stati i vinciulliani di ieri, e i cartiani di ogni tempo. Cioè – rispettivamente – Attivamente e Passo avanti per Augusta, che messi insieme contano 5 consiglieri e due assessori. Il loro comunicato congiunto parla di “gratuiti e infelici attacchi, mossi da soggetti che purtroppo non sono riusciti a dare un contributo al miglioramento della città, per la loro convinzione di essere superiori”. Se la prendono anche con “altri che sfuggono al confronto con l’elettore”, ai quali fanno sapere che i firmatari sono “fieri e determinati di voler sostenere il progetto politico di questa amministrazione, al fianco del sindaco Di Mare”. Il documento collettivo conclude dicendo che “lasciamo ad altri la voglia di emergere con codici comportamentali che non ci appartengono, perché corrosivi della più alta forma di confronto”. La chiosaandiamo avanti!”, con tanto di punto esclamativo, però non indica verso quale direzione. Dopo le amministrative di Siracusa diventerà infatti ineludibile il riassetto in giunta, con mormorate defenestrazioni di superstiti della prima ora, e nuovi arrivi con nuovi appetiti. Una quadratura del cerchio già difficile di suo, per ritagliare spazio alle new entry di Forza italia e del neocentrista Niky Paci, senza che i leader siracusani ci si mettano a complicare le cose. Non è difficile immaginare telefoni augustani bollenti, in cerca di spiegazioni dal segretario provinciale della Lega, appena Augusta protagonista è finita in grande evidenza su La Sicilia. E non è arduo immaginare risposte alla camomilla, per placare nervi troppo tesi a Palazzo. Specie se questo potrebbe avere qualche difficoltà a farsi prendere le telefonate, dopo il bidone tirato alle ultime regionali. Non c’è necessità di immaginare, invece, che dopo due giorni di graticola Vinciullo non ha preso alcuna distanza dai suoi attuali referenti augustani.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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