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Augusta città militare, il museo della Piazzaforte festeggia la Marina

AUGUSTA – Oltre 750 cimeli dall’età federiciana agli anni Sessanta del secolo scorso, più una mini sezione archeologica con reperti ceramici che vanno dall’epoca greca al periodo bizantino, e un libro presenze con oltre 22 mila firme da tutto il mondo apposte solo negli ultimi dieci anni. Augusta ha scelto il Museo della Piazzaforte, per celebrare l’annuale festa della Marina militare, molto sentita dalle generazioni di augustani che si sono identificati nella divisa bianca e blu dei marinai d’Italia. Per la prima volta questa ricorrenza del 10 giugno, nel suo giorno canonico ha lasciato i sorvegliati confini della base militare, per approdare negli spazi “aperti” di piazza Duomo. Dove attualmente ha sede la raccolta cittadina, fondata dal compianto storico militare Tullio Marcon e ora curata dal direttore Antonello Forestiere, firma nelle riviste del settore Difesa e consulente scientifico dello Stato maggiore. Uno spazio ricavato nel piano terra del Municipio, denso di suggestioni e reminiscenze, per l’occasione arricchito dalle navi in scala realizzate dal modellista Giuseppe Garilli. Un luogo di memorie, che hanno spinto il sindaco a parlare di una “lunga storia d’amore” fra la città e la flotta da guerra italiana, di stanza fin dal Ventennio mussoliniano. “Una sinergia risultata preziosa durante il Covid, con personale e strutture messe a disposizione per affrontare l’emergenza”, ha aggiunto Giuseppe Di Mare. Ad accogliere i ringraziamenti dell’amministrazione c’era Lino Morello, capitano di vascello al comando della Stazione navale che accoglie i pattugliatori di Comforpat, in missione nel quadrante caldo del Mediterraneo sud-orientale.

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Festa 10 giugno, anticipato il porte aperte alla base navale che punta a espandersi ulteriormente.

La sobria cerimonia a Palazzo di città, con la mostra museale che ha registrato oltre 200 visitatori nella sola mattinata, ha fatto seguito al tradizionale “porte aperte” con cui Marisicilia festeggia annualmente la ricorrenza nazionale. Le sue celebrazioni di competenza quest’anno sono state anticipate di un giorno, fra l’altro consentendo all’amministrazione militare di risparmiare sugli straordinari al personale. Nonostante il budget gonfiato alla Difesa sull’onda del conflitto in Ucraina, in scia col resto dei paesi membri della Nato, la base augustana della Marina è costretta infatti a fare i conti con ambiziosi programmi di espansione nel territorio. Deve realizzare il terzo ponte di accesso all’isola, da condividere col traffico civile, per unire l’arsenale al comprensorio della Borgata. Nell’area paesaggistica di Punta Izzo riattiverà il poligono di tiro leggero, costruendone uno più moderno. Mentre una parte del parco Hangar per dirigibili, che l’associazione Hangar team vuole far inserire fra i Patrimoni Unesco, verrà “fortificato” per proteggere i nuovi pozzi di approvvigionamento idrico indipendente. Poi ci sono le nuove banchine da 300 metri dentro il trafficato porto petrolifero, che i bilanci statali hanno ridotto a due dalle tre previste in origine, destinate alle cannoniere di ultima generazione della classe Fremm.

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Si arricchisce la collezione comunale diretta da Antonello Forestiere ma resta ancora senza sede.

Lino Morello, Antonello Forestiere, Franca Donatii Tiralongo, Giuseppe Di Mare.

Una presenza, quella militare, che ha segnato Augusta sin dalla sua fondazione federiciana. O rifondazione, se le mura trovate sotto il cortile del vecchio carcere dovessero riportarne indietro la data di 15 secoli. In attesa di scavi che nessuno al momento sembra intenzionato a fare, resta la datazione storica legata all’editto dell’imperatore svevo per una nuova città, “a corredo” del più grande castello che aveva deciso di costruire nei suoi vasti domini. Il museo della Piazzaforte è nato proprio per raccontare queste storie parallele, “di armi e di amori”, che negli anni a ridosso della Seconda guerra mondiale sono diventate protagoniste assolute della società locale. Quasi ogni pezzo novecentesco della collezione cittadina incorpora anche una “sua” storia, legata alle vicende talvolta eroiche degli augustani che lo hanno posseduto. L’ultimo cimelio si è aggiunto proprio in occasione di questo 10 giugno “civile”. Si tratta di un diploma di merito del regio “Ministero della Marina”, rilasciato a un sommergibilista dell'”Angelo Emo” che si era distinto nella guerra sottomarina, donato dalla discendente Franca Donati Tiralongo. La pergamena ingiallita si aggiungerà al piccolo, ma significativo, campione dei pezzi presenti nei bassi del Municipio. Diventati a tutti gli effetti una sezione di rappresentanza, perché il grosso della collezione giace da anni segregato negli inaccessibili stanzoni carcerari della fortezza sveva, oggetto di restauri interminabili. E il resto si trova in prestito a Catania, dove alle Ciminiere hanno allestito la rievocazione storica dello sbarco alleato. Facendo visitatori paganti e richiamo turistico, con quei cimeli a cui il Comune proprietario da oltre un decennio non riesce a trovare un degno posto dove esporli tutti.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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