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Augusta, festa finita più Tari per tutti: stangata a famiglie numerose

AUGUSTA – Tempi duri per le famiglie numerose. Ad Augusta cambia la tassa dei rifiuti, che adesso verrà calcolata sul numero dei componenti il nucleo familiare. Il Comune ha abbandonato l’imposizione basata esclusivamente sui metri quadrati dell’abitazione, per adottare il metodo normalizzato che tiene conto delle persone che vi abitano. Così una coppia che vive in villa con piscina e giardino, dove si può fare registrare la compostiera personale, ora pagherà meno di quella alloggiata in un miniappartamento con figli e genitori conviventi. La nuova Tari comunque aumenterà per tutti, anche se ad alcuni più di altri, per coprire i costi delle discariche triplicati in un paio di anni. E per pagare all’Enel il caro bollette delle pompe, saranno ritoccate verso l’alto pure le tariffe idriche. L’Imu invece resta così com’è, dato che si trova già ai massimi consentiti, con la novità che i costruttori adesso non la pagano sui palazzi vuoti che non riescono a vendere. Una previsione di legge recente, così come in linea con la norma è lo sgravio del 20 per cento di Tari ai cantieri navali. Il corposo pacchetto tasse lo ha deliberato in blocco il consiglio comunale, nella seduta del 30 maggio. Confortato dalle assicurazioni del sindaco Giuseppe Di Mare riguardo il fatto che “si è dovuto applicare la legge, che prevede la puntuale ripartizione dei costi dei servizi erogati, ed è andata bene perché poteva essere pure peggio”.

Maggioranza vota l’aumento a pioggia della spazzatura, ma Conti e Assenza si sfilano.

La tesi dell’amministrazione sugli aumenti necessari per forza di cose è sposata senza obiezioni dalla maggioranza, presenti in 14 perché mancano Roberto Conti e Giuseppe Assenza, cioè il gruppo del deputato regionale Peppe Carta. A non essere molto convinta è invece l’opposizione, ca va sans dire. Presente in aula a minimo sindacale, solo con la grillina Roberta Suppo e l’ex assessora Milena Contento. La quale, nella foga di cercare il pelo, incappa nella quota in bolletta per la depurazione. Contestandone l’assenza anche se il depuratore non c’è, perché quando ci sarà, la Spa Aretusacque potrebbe metterne una maggiorata col suo margine di profitto. Ma Di Mare le ricorda che “dal 2010 la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo” pagare per un servizio che non si riceve, “e i Comuni che avevano incassato erano tenuti a restituire agli utenti, cosa che l’amministrazione dell’epoca non ha fatto perché li aveva già spesi”. Ed era proprio il periodo in cui la consigliera sedeva in giunta, e l’attuale sindaco le contestava quel metodo disinvolto dai banchi d’opposizione.

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Pure le nuove tasse arrivate in consiglio all’ultimo momento, protesta l’opposizione

Per fare chiarezza sugli aumenti, comunque, la coppia di minoranza ha fatto quel che ha potuto. Cioè poco. Perché, nonostante la complessità dell’argomento, ancora una volta gli atti sono arrivati in consiglio con una procedura lampo. Con poche ore per studiarli, almeno per chi non fa parte del cerchio magico a Palazzo, e con sedute di commissione andate a vuoto perché disertate dai componenti della maggioranza. “Nulla contro la legge, puntualizza il presidente Marco Stella, alle vibrate proteste dell’opposizione. Ma se la forma è rispettata, resta la sostanza di delibere delicate tirate fuori come un gioco di prestigio. Dove diventa difficile verificare in aula se dall’amministrazione arrivano spiegazioni, o versioni di comodo. Ad esempio, sulla Tari, il sindaco prima dice che “ci stiamo adeguando alla legge”. Ma poi aggiunge che “il nuovo metodo di imposizione sul numero degli occupanti che producono rifiuti, e non sulla superficie della casa magari abitata solo da una vecchietta, è un criterio di equità sociale“. Considerazione che un sociologo potrebbe contestare, ascoltando l’esempio che poi l’amministrazione è costretta a fare, dopo le insistenze di Suppo e Contento. “Riguardo le utenze domestiche, in media, una persona che occupa una casa di 85 metri quadrati si vedrà aumentare la tassa da 259 a 263 euro l’anno”. Se nello stesso miniappartamento invece “ci vivono in 5, l’importo da pagare passa da 350 a 462 euro l’anno”. Un 34 per cento in più che è una stangata, per una famiglia con molte bocche da sfamare, se non può accedere ai benefici per gli indigenti.

Comune costretto a tariffe più alte per la poca differenziata e il costo discarica triplicato.

I complicati calcoli della nuova Tari sono stati affidati a una srl bolognese, “GFambiente“, per distribuire nelle bollette gli 11 milioni e 800 mila euro di servizi igiene urbana. Fra i quali ci sono i 2 milioni di euro l’anno per la “attività di spazzamento e lavaggio CLS”, e i 122 mila euro di remunerazione del capitale investito”. Non è stato precisato se qualche somma è stata recuperata da eventuali penali comminate alla ditta, con l’appalto in scadenza a luglio ma destinato alla proroga perché quello nuovo vaga ancora nei meandri del municipio. Ad esempio il Centro comunale di raccolta lo doveva realizzare già nel 2016, a inizio contratto, ma ancora non si è visto. “Però i Ccr mobili funzionano egregiamente”, puntualizza Concetto Cannavà, assessore all’Ambiente. Quella che non funziona invece è la raccolta differenziata ad Agnone, “ferma a zero”, mentre nel quartiere Borgata-Monte supera il 45 per cento e nell’Isola addirittura tocca il 65. E paradossalmente sono questi virtuosi ad accollarsi in sostanza i costi delle discariche, che “da 107 euro a tonnellata del 2020 sono arrivati anche ai 385 euro del 2022″. Le telecamere hanno beccato 392 automobilisti che buttavano la spazzatura per strada, ma la maggioranza sono forestieri e le multe sono poca roba nonché di dubbia esigibilità. Augusta non può diventare la pattumiera di tutti, qualcosa dovremo fare”, sbotta il sindaco. Riferendosi però solo ai sacchetti buttati per strada, e non alle discariche industriali che hanno dato quella “fama”.

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Enel alle stelle, ritoccate le tariffe idriche. Di Mare: soldi spettacoli non si potevano usare.

“Lo dico subito, ci sono aumenti per tutti, ma li abbiamo ammortizzati meglio di quanto credevamo”. Di Mare in aula toglie terreno alle speculazioni sulle tariffe, ritoccate “dal 7 al 23 per cento” a seconda il tipo di utenza, non per volontà ma perché tutto è diventato più caro. “Quasi 2 milioni di euro in più per l’elettricità alle pompe idriche”, interviene Angelo Pasqua, assessore ai Lavori pubblici. “Però in 3 anni, aumento dopo aumento siamo già a più 9 per cento di acqua”, nota Contento. Il crollo nella riscossione legato alla pandemia, coincisa col caotico passaggio dalla società privata agli uffici comunali, ha appesantito i conti. Inoltre nei bollettini ora appaiono quei costi che prima non si vedevano, perché alleggeriti con gli aiuti Covid, a fine emergenza soppressi dalla Regione. Questa, in compenso, “ci ha finanziato per 100 mila euro gli spettacoli di San Domenico“. Facendo diventare Augusta “fra i dieci Comuni della Sicilia più beneficiati dei fondi per la cultura“. Il sindaco lo puntualizza bene, perché la stangata fiscale arriva pochi giorni dopo i faraonici festeggiamenti patronali da 200 mila euro. Palermo foraggia i concerti che le amministrazioni propongono, “e i fondi possono essere impiegati solo per questi e non per fare altro”. Certo, c’è da interrogarsi perché addirittura tre spettacoli di grande richiamo, visto che tempi duri e tariffe extralarge suggerirebbero un esempio di sobrietà in chi tassa i contribuenti. Ma è un punto di vista probabilmente meno valido di quello dell’amministrazione, che ha scelto di farsi regalare “5 giorni di relaxper la città. Magari sapendo che per molti sarebbero stati gli ultimi senza i pensieri su come arrivare a fine mese, e pagare le nuove bollette. Le prime dovranno essere saldate il 31 luglio, nel clou di una stagione di concerti estivi che si preannuncia “memorabile”.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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