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“Augusta, il treno passerà altrove”: la Lega tenta Fi sul grande centrodestra

AUGUSTA – La triade leghista Nino MinardoEnzo VinciulloSaro Salmeri esordisce con un comunicato dove enfatizza che “dopo 150 anni, ad Augusta, verrà realizzato un bypass per eliminare il passaggio a livello di viale Italia“. Esultando “soddisfatti per una decisione storica che si attendeva da anni”, anche se la notizia l’aveva già data nei mesi scorsi il sottosegretario grillino Giancarlo Cancelleri. Secondo il segretario regionale, il responsabile provinciale e il coordinatore cittadino di nuovo c’è che “a fornirci la positiva notizia”adesso è l’ex direttore di Radio Padania diventato “viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli, a cui avevamo sottoposto la problematica”. Il documento a triplice firma datato 10 agosto racconta di un nuovo tracciato ferroviario, che “ridurrà di ben 4 chilometri la distanza fra Brucoli e Priolo“, nonché di nuova stazione “che disterà 2,5 km dal centro cittadino“. Tuttavia “i benefici commerciali dell’intervento sono previsti al 2026, ovviamente se tutto va bene. Tanto comunque è bastato per far esultare il dirigente augustano, “che ha tenuto a precisare come la Lega Sicilia sia presente nel territorio e si impegna seriamente per affrontare e risolvere problemi storici, che nessuno fino ad ora era riuscito a risolvere”.

Passante ferroviario e nuova stazione come metafora politica del nuovo attivismo leghista.

Preso alla lettera, il comunicato commentato da Salmeri, diffuso da Vinciullo e controfirmato da Minardo sta parlando di treni che avranno da passare in città. Ma il sospetto è che quella ferroviaria sia piuttosto una metafora politica. Impressione confermata quando si approfondisce la ratio di una notizia vecchia riciclata per nuova, accompagnata da gran dispendio di firme. Perché quel documento distribuito in piena canicola ferragostana, costituisce di fatto il tentato debutto della Lega come baricentro del centrodestra augustano. Dopo essersi federata con Attivamente e Cantiere popolare, adesso sta stringendo per chiudere il cerchio con Forza italia. Un incontro a tre con il sindaco Peppe Di Mare avrebbe gettato le basi per il possibile ingresso dei berlusconiani nella maggioranza. Ma il vero obiettivo leghista non è quello di puntellare l’amministrazione civica in consiglio comunale, bensì di spostarne a destra l’orientamento. Costruendo a San Biagio una coalizione forte di 7 seggi su 24 – considerando i 2 che arriverebbero in dote dai forzisti – in grado di condizionare pesantemente Palazzo di città. 

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Tagliando amministrazione, Salmeri: a settembre la giunta elettorale cambia in giunta di maggioranza.

Saro Salmeri fra i consiglieri leghisti Salvo Serra (a sinistra) e Maria Grazia Patti (foto Lega).
copertina, da sinistra Enzo Vinciullo, salmeri e Nino Minardo.

A settembre c’è la verifica fra i partiti che supportano Di Mare. E in quella occasione si dovrà discutere come passare “da una giunta elettorale a una giunta di maggioranza, come sintetizza egregiamente Salmeri. In parole povere, ogni lista imbarcata dopo le comunali d’ottobre 2020 vorrà il suo assessore di riferimento. Anzi più d’uno, come sembrano indicare alcune indiscrezioni. Ma le poltrone disponibili sono solo 7, e non sarà affatto facile convincere il sindaco ad accogliere richieste che alla fine lo metterebbero in minoranza nelle sedute di giunta. Anche concedendo 4 assessorati, dividerli fra 6 partiti/gruppi sono conti difficili da far quadrare. Tutto si complica se poi la Lega, come sembra dalle parole del coordinatore cittadino, si mette in testa di spostare a centrodestra un’amministrazione sostenuta da pezzi di centrosinistra. Conducendo in porto l’operazione con Forza italia, inoltre, i leghisti irrompono a gamba tesa anche nella partita delle regionali 2022. Tagliando la strada alle aspirazioni di Marco Stella, presidente del consiglio e play maker della sindacatura outsider. Al quale non dispiacerebbe affatto capitalizzare per l’Assemblea siciliana, quel forte consenso cresciuto intorno Palazzo di città dopo il varo di un cartellone estivo come non se ne vedeva da decenni.

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Stop Lega a Stella:”I tempi non sono maturi per un candidato di Augusta vincente all’Ars”.

“I tempi non sono maturi perché Augusta abbia un candidato di centrodestra vincente per la Regione“, sostiene Salmeri. Spiegando che “bisogna puntare sul lungo termine, cominciando già ora col federare tutte le forze cittadine politicamente omogenee”. Sulle chance per l’Ars però la pensava diversamente, quando Vinciullo avanzò la proposta Pippo Gulino in corsa con la Lega. “Sarebbe stato un buon candidato, non necessariamente vincente, ma con un consenso potenziale che oggi come oggi nessuno può eguagliare: tuttavia è un capitolo chiuso perché ha deciso di sostenere il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, che punta a Palazzo dei Normanni“. Inoltre i leghisti hanno cooptato Giovanni Cafeo, che conclude con Matteo Salvini un mandato elettorale alla Regione iniziato col Pd e proseguito con Italia viva. Perciò non vogliono lasciare molto spazio a candidature locali in grado di drenare voti. Dietro l’operazione con Forza italia potrebbe perciò esserci un disegno diretto a ingessare l’amministrazione per l’Ars. Solo che i berlusconiani di Paolo Amato non sono un osso tanto facile da rodere.

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Federazione con Fi:”Ancora nulla di concluso ma perché stare all’opposizione con la Sinistra?”.

Il forzista Paolo Amato con Salmeri quando rappresentava la lista dei dissidenti leghisti Noi per Augusta.

“Allo stato attuale non c’è ancora niente di concluso di forzisti”, ammette Salmeri. Ricordando però che “insieme abbiamo fatto una lista forte alle comunali, ottenendo buoni risultati”. Poi le strade si sono subito divise, quando il comune candidato sindaco Gulino ha perso il ballottaggio. Ora le vuole ricongiungere, “perché non vedo il motivo per cui debbano continuare a stare all’opposizione insieme al Pd e alla Sinistra“. Il leghista fa lo slalom quando l’ipotizzato centrodestra riunito tocca il cuore dell’amministrazione civica, che riconosce essere multicolore: si federerebbero dei partiti che ufficialmente non hanno alcun consigliere, perché formalmente hanno dichiarato appartenenza solo a liste e movimenti. “Da dirigente della Lega Sicilia devo guardare al quadro politico complessivo, e mi piacerebbe che Augusta avesse amministratori di chiaro orientamento centrodestra: ma non ho alcuna intenzione di fare forzature“. Se il coordinatore cittadino dei salviniani pensa a una federazione d’area che sia chiaramente tale solo fuori dal Palazzo, allora si pone la questione Fratelli d’italia.

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Fdi fuori dai giochi:”Sono loro che si isolano, evitano qualsiasi dialogo con amministrazione”.

Il partito di Giorgia Meloni non ha consiglieri in città, ma giustamente rivendica pieno titolo a stare in una coalizione che si voglia qualificare come “centrodestra” tout court. “Senza Fdi non c’è né ci può essere alcun centrodestra”, aveva già avvertito Enzo Inzolia, presidente del circolo Venturini“Appunto, è solo un vecchio circolo che non ha presentato nemmeno una lista”, nota caustico Salmeri. Chiedendosi, retoricamente, se i meloniani “hanno forse il copyright delle idee?”. Poi però rivela che sono stati i primi ad aver consultato, per la ricostruzione dell’area. “E’ stato un incontro cordiale con tanti buoni propositi, che tuttavia non hanno portato a nulla per la loro tendenza a isolarsi: tendono a stare distanti dall’amministrazione e da coloro che la sostengono”. Nell’ottica del leghista dal lungo e variegato corso politico, coi consiglieri di riferimento ancora tenuti opportunamente sotto mentite spoglie, quella alterità della Destra dura e pure è un limite. Ma un partito che si ritiene ideologicamente connotato non può oggettivamente sostenere un’amministrazione “multicolore” che ostenta proprio la mancanza di orientamento. Quando si fa notare che ancora c’è chi rispetta la vecchia grammatica politica anche se démodé, il coordinatore della Lega Augusta taglia corto:“Il fatto è che evitano qualsiasi dialogo“. Quasi come i grillini vecchia maniera, quasi.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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