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Augusta-Malta non prende il largo: salta pure il traghetto Ponte

AUGUSTA – La guerra commerciale fra gli armatori maltesi fa saltare all’ultimo momento il collegamento fra Augusta e La Valletta, alimentando nuovamente le polemiche sulle capacitò gestionali dell’Autorità portuale. Quando il 6 agosto era tutto pronto per far salpare l’Artemis dalle banchine di Punta Cugno, “at eleventh hour” del giorno prima la debuttante Ponte Ferries si è vista bloccare da un contenzioso aperta dalla connazionale Virtu. Questa rodata società concorrente da anni gestisce la tratta fra la Sicilia e l’isola dei Cavalieri, facendo base a Pozzallo ma staccando biglietti per partenze anche da Catania. L’ingresso di un altro competitore con un catamarano da 600 passeggeri, dotato di un garage autoveicoli da 90 metri, ha ovviamente scombinato i piani di una compagnia già duramente provata dal crollo dei traffici causato dalla pandemia. Da qui il passo di affossare l’avvio della nuova rotta proprio alla vigilia dell’inaugurazione, quando i biglietti erano già staccati da tempo. Il riserbo che circonda la vicenda, alla quale potrebbero non essere estranei contrapposti interessi politici siciliani, non ha fatto trapelare su quali basi sia stata impostata la “legal challenge with Sicilian authorities. Si conosce però il risultato, sotto forma di un avvio in perdita per il nuovo traghettatore , costretto a noleggiare un volo charter per i turisti offrendo pure il noleggio dell’auto. Oltre a garantire il rimborso a chi rinuncia al viaggio, insieme a un voucher per tenere agganciata la clientela delusa.

Di Mare riapre la polemica con l’Adsp: Palermo corre, Punta Cugno sprofonda.

Il catamarano scelto per la nuova tratta Augusta-Valletta (foto repertorio Comune).
copertina: i collegamenti con Gozo assicurati dai soci di Ponte Ferries.

La vicenda ha nuovamente messo sul piede di guerra l’amministrazione comunale, da mesi fortemente critica con la governance dell’Autorità di sistema del Mare di Sicilia Orientale. “L’Adsp di Palermo corre, quella di Augusta sprofonda”, titola un comunicato congiunto del sindaco Peppe Di Mare e l’assessora al Porto, Tania Patania. “La recente costituzione della società West Gate Sicily, formata da Msc e Costa Crociere è nata sotto il comprovato impegno dell’Autorità della Sicilia Occidentale e rappresenta un chiaro segnale della vitalità dello shipping nella nostra isola”, premette il documento diffuso da Palazzo di città. Notando che ”si tratta di una nuova entità su cui hanno avuto modo di convergere le due più importanti compagnie di navigazione crocieristiche a livello globale, affidatarie della concessione demaniale marittima per la gestione dei terminal passeggeri a Palermo, Trapani, Porto Empedocle e Termini Imerese. La nota del Comune plaude inusualmente a Pasqualino Monti, che presiede quella Port authority, portandolo come esempio nell’aver “ristabilito il normale rapporto tra l’ente e le città ricomprese nella circoscrizione portuale. Gli amministratori municipali invidiano i “ben 176 attracchi per Costa e Msc, previsti nel 2022, con l’obiettivo di arrivare a 1,5 milioni di crocieristi nel capoluogo dell’isola. Spingendosi a dire che, insieme “agli operatori economici portuali leggono questi fatti con notevole ammirazione e, al contempo, con enorme rammarico per la situazione del proprio porto”.

Il Comune: da Autorità portuale ancora un danno per la città.

Il sindaco e l’assessora notano che “più volte gli operatori si sono espressi sulla mancata attività di programmazione e sviluppo del porto, e sull’inerzia complessiva delle gestioni commissariali. Se da un lato vi è la dimostrazione che il mondo e l’economia del mare sono più vivi e vitali che mai, che riversano sviluppo e crescita economica nei territori, dall’altro lato è innegabile il continuo sprofondare del sistema portuale della Sicilia Orientale. Accusano che “l’impasse sulla governance portuale è la cifra dell’assoluto disastro”. E parlano di “gestione commissariale anonima, divisiva, e con carenti risultati”. Di Mare e Patania aggiungono che “il fervore imprenditoriale negli ultimi mesi aveva fatto ben sperare nell’avvio di importanti traffici con Malta, ma tutto ora “si sta avviando verso un epilogo che comporterà un evidente danno alla portualità, ad Augusta e all’immagine internazionale per la nostra terra”. Palazzo di città la definisce “una vicenda su cui è legittimo interrogarsi sul ruolo della nostra Adsp e sulla sua capacità o meno di comporre ed indirizzare le iniziative private verso il benessere collettivo”. Concludendo che “di certo continuare con questa gestione commissariale fa correre il rischio che tutta la Sicilia orientale perda il treno della ripresa economica, mentre Palermo invece si muove a tutto vapore.

Patania: amministrazione pronta a supportare per soluzioni al porto.

Tania Patania, assessora al Porto di Augusta (foto repertorio Comune).

Patania comunque non esaspera i toni. Sul paragone con Palermo parla “solo di confronto che funga da sprone per fare meglio e bene”. Quindi ”nessuna polemica personale, anzi ho sempre dato massima disponibilità all’Adsp a collaborare nelle iniziative comuni. Non nasconde la “amara constatazione di un’occasione di crescita e sviluppo per la città che si sta perdendo”. Aggiungendo che ”il Comune è pronto a supportare l’Autorità portuale per risolvere la questione nel rispetto della legge e consentire l’avvio dell’attività”. Anche perché, aldilà della questione fra Ponte e Virtu Ferries, “dobbiamo creare e rafforzare il clima di fiducia degli investitori privati nel nostro porto e nella città, ricordandoci che le risorse del Piano di ripresa implicano il coinvolgimento dei privati per la realizzazione dei diversi progetti. L’assessora puntualizza che non “entro nel merito del contenzioso perché è una questione fra due società private; da amministratore faccio solo osservare che à una situazione da cui Augusta esce male”. In realtà è difficile che gli addetti ai lavori possano davvero imputare al sistema politico-imprenditoriale locale, un pasticcio che sembra tutto di marca maltese.

I biglietti staccati da Ponte anzitempo, Virtu Ferries: noi abbiamo aspettato.

La Ponte Ferries – come spiega il suo sito web – è una joint venture fra alcune società di Malta operanti nell’agro-alimentare e nella logistica, che si sono consorziate con chi opera da 40 anni i collegamenti marittimi interni con Gozo. Quando hanno deciso di insidiare il monopolio di Virtu con la Sicilia orientale, chiedendo l’attracco ad Augusta e a Catania, questa ha reagito avanzando la medesima richiesta per gli stessi pontili e negli stessi orari. Ne è scaturito un naturale contenzioso, che fino al 21 luglio la stampa catanese indicava ancora pendente. Il nuovo operatore aveva assicurato che non avrebbe staccato i biglietti, a costi decisamente concorrenziali, fino a quando non avrebbe avuto in mano la concessioni per i moli. Cosa poi sia accaduto da spingere ad aprire le vendite, non è dato sapere. Di certo c’è solo il comunicato del 5 agosto dove Ponte Ferries dichiara forfait per cause riconducibili alla feroce concorrenza dei traghettatori storici, e la piccata replica della Virtu che nega ogni responsabilità nell’avventurosa politica commerciale dei rivali. “Come loro, abbiamo fatto domanda per l’attracco al porto di Augusta. Le nostre rispettive richieste richiedono tempo per essere considerate, e nessuna è stata ancora approvata. Tenendo conto del tempo necessario ci siamo astenuti dal vendere i biglietti per questa rotta, e non lo faremo fino a quando il nostro permesso non sarà approvato”, puntualizza lo nota pubblicata dal Corriere di Malta. E nel frattempo la stagione turistica scivola verso la conclusione, archiviando anche questa opportunità per fare di Punta Cugno un terminal traghetti, come già accaduto con la linea Salerno-Augusta-Valletta della Grimaldi Holding svanita dall’oggi al domani nonostante il tutto pieno.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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