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Augusta, il rovescio del sindaco sul campo di padel: autonomia dà fastidio

AUGUSTA – “L’amministrazione comunale di Augusta coinvolta nel progetto Prima l’italia per le regionali? Assolutamente no”. E’ una “guerra del padel” in solitario, quella che Giuseppe Di Mare dice di condurre contro Mario Bonomo e i suoi “basisti locali”, nonostante il soccorso arrivato dal leghista Giovanni Cafeo. Il deputato regionale siracusano è stato l’unico a correre in sostegno del sindaco augustano, mentre sulla stampa isolana si scatenava la tempesta sul campo per il gioco alla moda, finanziato coi fondi per l’inclusione migranti. Tuttavia il primo cittadino ringrazia l’onorevole, “con cui non mi sono neanche sentito”, e puntualizza che “non significa niente: questa non è un’amministrazione targata Lega“. Sicuramente non è targata nemmeno Mpa, sul quale si appuntano gli strali per aver smosso l’assessore regionale Antonio Scavone, “il primo ad avermi fatto visita dopo la vittoria elettorale“. E ora diventato il primo a scaricarlo platealmente, con un intervento abnorme riguardo l’aspetto strettamente tecnico, che coinvolge lo stesso presidente Nello Musumeci. Solo questo scenario più vasto, rende comprensibile la convocazione di una conferenza stampa nel salone buono del Municipio. Dove il 4 luglio ha incontrato i giornalisti insieme alla giunta quasi al completo, e schierando sul tavolo presidenziale persino alcuni capigruppo della maggioranza.

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Tutti schierati al tavolo della conferenza stampa in streaming, ma così si sono notati i vuoti.

da sinistra: il presidente Marco Stella col capogruppo Marco Niciforo e l’assessore Angelo Pasqua.
copertina: la tavolata per lo streaming sulle spiegazioni riguardanti il campo di padel finanziato coi fondi per i migranti,.

Dopo giorni di attacco mediatico letto da molti come isolamento politico, c’è necessità di presentare l’amministrazione come un blocco ancora compatto intorno Di Mare. Perciò, a beneficio della diretta streaming, il sindaco si fa affiancare dal presidente del consiglio Marco Stella. Ma fa l’errore di coinvolgere nel palcoscenico televisivo i consiglieri più in vista dei partiti alleati. Facendo così risaltare le assenze. Ci sono Marco Niciforo e Giuseppe Assenza, però mancano gli altri movimenti, rappresentati solo dai loro assessori. Manca persino il capogruppo espressione diretta del sindaco, Paolo Trigilio. E delle liste che l’hanno sostenuto alle comunali, in sala c’è solo la coordinatrice di Cambiaugusta, Elena Cimino. Che fra l’altro si era candidata al consiglio nella coalizione avversaria al ballottaggio. Persino Biagio Tribulato si è inusualmente tenuto lontano dalle inquadrature tv, arrivando opportunamente in ritardo e restando accortamente defilato. Eppure il vicepresidente del consiglio è molto coccolato a Palazzo, in questo momento, per vociferati progetti di candidatura regionale. I cui vasti consensi personali consentirebbero alla sindacatura di nascondere il deficit dei propri.

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Di Mare difende il progetto finanziato coi fondi migranti: attaccati perché non siamo colonia.

il sindaco Giuseppe Di Mare.

Di regionali però Di Mare non vuole “parlare in questa sede”, perché il set è teoricamente allestito per dare conto dei fondi ricevuti come Comune in prima linea nei flussi migratori. Bonomo ha scritto di sostenere Scavone nella necessità di “verificare la regolare utilizzazione dei fondi pubblici“. L’Mpa locale ha tenuto corda al suo coordinatore provinciale, aggiungendo che “non si comprende il nervosismo del sindaco” . Le spiegazioni che arrivano sulla regolarità degli atti si sintetizzano in una legge vaga nelle finalità di impiego, che ha permesso di usare quel mezzo milione di euro in “investimenti” per la città. I progetti sono fra i più disparati, c’è persino la pittura delle ringhiere nella zona balneare del Faro: ma tutti a suo tempo hanno ricevuto il silenzio-assenso della Regione. Ergo, è la domanda implicitamente rivolta a Palermo, di cosa stiamo parlando? In realtà l’assessore regionale ha colto l’occasione offerta da un articolo di Meridionenews, che sostanzialmente solleva la questione della padelmania finanziata coi soldi per l’inclusione dei migranti, per cavalcare l’indignazione e assestare una botta al sindaco. Che ha capito perfettamente, e pur non volendo parlare di regionali le tira sistematicamente in ballo. Dicendo che “oggi non siamo colonia di nessuno, né terreno per scorribande elettorali“.

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“Padel serve a inclusione migranti, Bonomo e Mpa locale consigliano male l’assessore regionale”

Di Mare con Andrea Lombardo, primo da sinistra (foto Fb).

Di Mare parla di “vicenda che ha assunto aspetti paradossali, strumentalizzata per altri fini”. E di “qualcuno che suggerisce a Scavone percorsi sbagliati”. Da “ricercare nei comunicati” che sostengono l’iniziativa dell’assessore, firmati appunto da Bonomo e Mpa di Augusta. Il sindaco fa notare che alla Regione ormai “basta un articolo di giornale per paventare azioni”, come gli atti ispettivi annunciati dall’assessorato. E se la prende pure con la testata che ha “ispirato” l’assessore, anche se sostanzialmente ha ripreso quanto già ampiamente pubblicato dalle cronache locali. Si mostra infastidito perché hanno pubblicato un suo selfie sul campo di padel insieme al consigliere Andrea Lombardo, che lo fa passare per un accanito giocatore quando invece ha “disputato solo 3 partite”; sorvolando sul fatto che nei suoi post entusiasti sullo sport del momento, non ha mai fatto cenno al particolare che la sua pratica sportiva della disciplina era pressoché simbolica. Nonostante la coloritura fortemente politica dello scontro, il primo cittadino sente il dovere di abbozzare pure qualche giustificazione sulla sostanza della vicenda. Spiega che “il campo di padel costa il doppio perché riqualifichiamo tutta l’area”. E sulla scarsa attinenza con l’accoglienza migranti, dice che “la struttura può servire anche per l’inclusione”.

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Cafeo lo difende, il sindaco ringrazia ma “parliamo con tutti per tornare centrali in provincia”.

Giovanni Cafeo.

Il nocciolo della conferenza stampa sono però una serie di messaggi lanciati in codice ai grandi della politica provinciale, che da qualche tempo lo stanno sterilizzando. “Oggi questa città vuole il ruolo che le spetta”, proclama il primo cittadino. Aggiungendo che “ha fatto male i conti qualcuno che ne vuole bloccare lo sviluppo“. Dice, riferendosi alla sua amministrazione, che “questa presenza forte nella città di Augusta a qualcuno può dare fastidio”. E avverte che “Augusta deve tornare a essere un punto di riferimento centrale in provincia, anche in ambito politico”. Cafeo una mano interessata gliela vorrebbe dare. Ma il suo comunicato che accusa Scavone di “scivolone politico”, viene liquidato col minimo sindacale di “iniziativa che apprezzo, da una persona attenta alle vicende del territorio“. Per il resto, il sindaco sottolinea che la sua “è un’amministrazione che ha interlocuzioni con tutte le forze politiche provinciali”. E non potrebbe essere diversamente, perché “è composta da una coalizione di liste civiche“. Ma Di Mare e Stella non staranno alla finestra. “Faremo le nostre valutazioni, non c’è dubbio; le stiamo già cominciando a fare anche su quello che ci aspetterà nei prossimi mesi”. Intanto qualcosa la manda a dire. “L’autonomia dei Comuni e la trasparenza dei nostri atti amministrativi non può essere mischiata con altri interessi”. E’ diretta all’assessore regionale. Ma sembra ritagliata su qualche ingombrante leader che pensava di riscattare, a modo suo, l’aiuto prestato alle comunali 2020.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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