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Augusta, il depuratore si allontana: da rifare le fognature mai usate

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AUGUSTA – Depuratore di Augusta, si cambia ancora. Dopo 7 anni di commissariamento governativo, l’impianto a Punta Cugno riparte da zero. I tecnici nominati da Roma hanno deciso che si deve posare una nuova fognatura, a costo di spendere 21 milioni, per portare i reflui urbani nelle vasche di trattamento. Quella realizzata oltre 25 anni fa, e mai entrata in funzione, nel frattempo è andata in malora. E secondo i progettisti costerebbe meno rifarla da capo, che sistemare i 5 chilometri di tubazioni esistenti. L’unico tratto che verrebbe recuperato riguarda i 30 metri sotto la ferrovia, perché lì metterne di nuove sarebbe più complicata. Come più complicata hanno ritenuta la depurazione in loco ad Agnone Bagni, a differenza di quanto sostenuto dagli ambientalisti. Per la contrada balneare ai confini geografici e demografici del territorio comunale, si torna alla vecchia soluzione di allacciarla al depuratore cittadino. Nonostante si debbano letteralmente scavalcare le montagne che la separano dalla rada portuale, attraverso un apposito impianto di sollevamento dai tempi (e costi) non quantificati. Dato che questa parte della progettazione non è stata ancora resa nota, probabilmente perché quella casbah di villette abusive non rientra nell’emergenza delle zone sottoposte a infrazione europea

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Legambiente: tanti commissari e nemmeno un litro di acque depurate.

Fogne sul golfo Xifonio.
copertina, prelievi diGoletta verde nella spiaggetta delle Grazie.

A rivelare l’ennesima beffa alle attese per coste balneabili al più presto, è stata Legambiente. Dopo che a giugno è apparsa sul sito della Regione, la richiesta delle Valutazioni di incidenza ambientale per la nuova condotta fognaria. E così anche l’ultimo super-tecnico plenipotenziario, che sulle carte governative doveva velocizzare il diritto al mare pulito, nella sostanza è finito nella stessa palude dei predecessori. “Di anno in anno ascoltiamo i commissari e sub-commissari assicurare l’imminente avvio dei lavori, per la risoluzione di queste ‘storiche criticità ambientali nel settore fognario e depurativo del territorio di Augusta’, e nel frattempo constatiamo neppure un litro di acque reflue è stato depurato”, scrive l’associazione ambientalista. Parlando di “situazione vergognosa di cui fanno le spese i cittadini, che rimangono privi della risorsa mare e l’ambiente che ne risulta contaminato”. Il comunicato diffuso il 22 luglio sulle analisi di Goletta verde, ricorda che ”il progetto esecutivo a gennaio di quest’anno si annunciava sarebbe stato pronto a breve”. Ma nonostante sia ”la base dal quale dovrebbe indirsi la gara d’appalto per i lavori, non è stato ancora reso noto”

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Alla Regione il progetto per la depurazione che scarica nel pontile del gnl.

Augusta depuratore mappa
Frontespizio progetto esecutivo nuovo collettore.

Di sicuro c’è che “il mese scorso è stata presentata all’assessorato regionale Territorio e ambiente la parte di progetto che prevede la realizzazione ex novo della condotta fognaria da Augusta a Punta Cugno”. Nonché “il rifacimento del depuratore semidistrutto, e la posa lungo il pontile consortile di una condotta di scarico a mare dei reflui depurati”. Si tratta della stessa struttura portuale dove è previsto il deposito galleggiante di Gnl, il che potrebbe spiegare perché i progettisti hanno proceduto alla “verifica di assoggettabilità a Via e Vinca”. Trattandosi di interventi in un’area Sin, infatti, forse si potevano evitare queste lungaggini alla Regione. Comunque, grazie a questo passaggio, “dalla documentazione presentata si deducono alcuni elementi”. Il primo è che viene considerata “inutilizzabile” tutta la fognatura “mai entrata in esercizio, che parte dalla stazione di pompaggio da realizzare in prossimità dell’ingresso città, e giunge fino a Punta Cugno”. Il secondo riguarda Agnone. Dove, ”benché il pertinente studio di fattibilità non sia stato pubblicato, si apprende che l’agglomerato non avrà un suo depuratore.

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Agnone, marcia indietro: niente impianto in loco ma una tubazione fino al porto.

Enzo Parisi.

Nonostante Legambiente fa notare che “i mille residenti stabili si stima diventino 16.000 in estate”, per i progettisti la soluzione per Agnone “è stata già valutata in termini di fattibilità tecnico economica, mentre la realizzazione della progettazione esecutiva verrà attuata successivamente in un progetto separato”. Perciò agli ambientalisti non “non sembra superfluo domandarsi quanto tempo e quanti soldi richiederanno”, la depurazione nella contrada balneare. La stessa domanda per i tempi sull’impianto di Augusta se la pone il portavoce Enzo Parisi, “dopo anni di riunioni e confronti dove assicuravano sull’imminenza del depuratore”. Per i costi della nuova fognatura, invece c’è già un preventivo di base d’asta per 14 milioni e 187 mila euro. Riguardano lavori resisi necessari perché ”il depuratore versa in uno stato di completo abbandono e la condotta di adduzione, dalle indagini finora svolte, non sembra idonea ad un suo recupero”. 

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“Tubi mai usati ma recupero antieconomico”: nuova progettazione per 7 milioni.

Depuratore di Punta Cugno.

All’inizio ci avevano pensato a recuperarla la fogna costruita e mai usata. Infatti, “dall’analisi dei report sui tratti videoispezionati si può sommariamente desumere un buono stato di conservazione strutturale della condotta”. Il rapporto parla di “poche crepe di contenuta entità”, di “distacco del rivestimento (liner) di alcuni tratti”, di “presenza di sedimenti facilmente rimuovibili con una mirata attività di lavaggio della condotta”. Ma le prove di pressione sono fallite a due terzi dal limite di pompaggio. E ”le ulteriori verifiche hanno evidenziato la presenza di altre perdite non affioranti”. La conclusione è che “le analisi effettuate, comprese le indagini di mercato, hanno dimostrato che il relining è in linea generale ben più costoso del rifacimento ex novo”. Degli 800 metri in più per collegarsi alla rete industriale del consortile Ias, che per quanto riguarda la depurazione dei reflui urbani ha superato una lunga e puntigliosa indagine giudiziaria, non se ne parla nemmeno. Si parla però degli ulteriori costi della nuova progettazione: 6 milioni e 812 mila euro, Iva e contributo Anac compresi.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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