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Cgil “basita” su depuratore e bonifica stadio. Di Mare: tutto sotto controllo

AUGUSTA – “Ci sarà anche Augusta alla conferenza dei servizi decisoria sul depuratore a Punta Cugno“. Lo ha assicurato il sindaco Peppe Di Mare, dopo aver ricevuto conferma dal ministero dell’Ambiente che la delicata riunione è stata spostata di 15 giorni. Lo slittamento al 27 gennaio è stato comunicato solo 24 ore prima la data della videoconferenza, originariamente fissata al 12. Un vertice dal quale era rimasta inopinatamente esclusa proprio l’amministrazione comunale maggiormente interessata. Considerato che si deve dare il via libera alla “analisi del rischio sanitario ambientale” sul sito prescelto per l’impianto di trattamento dei suoi reflui urbani. Era stato lo stesso Comune, proprio alla fine dell’anno, a chiedere formalmente di rinviare l’incontro. Del quale si era accorta solo l’attentissima Legambiente, che il 19 dicembre aveva fatto scoppiare il caso con un comunicato. Dove stigmatizzava questa singolare assenza, fra i destinatari di una convocazione ministeriale diramata il 20 novembre. “Fra i tanti Enti interessati risulta invitata pure Siracusa ma non il padrone di casa”, aveva scritto l’associazione ambientalista. Aggiungendo di “attendere speranzosi che si smuovano le acque”.

Comune escluso, rinviata decisione su Punta Cugno.

Il sindaco Peppe Di Mare.
copertina: bagnanti nelle acque vietate sotto il castello (repertorio).

“La mancata convocazione è stata solo una svista, già chiarita dopo immediate interlocuzioni telefoniche con Roma“, racconta Di Mare, messo sul chi va là proprio dall’ambientalista storico Enzo Parisi. Ma la vicenda, nonostante il ministero l’abbia ufficialmente ridimensionata a “mero errore materiale”, ha ugualmente preoccupato il sindacato. Perché si inserisce in un contesto dove, fra disguidi e omissioni, a farne le spese sono le attese della comunità. “Il 2021 sembra iniziare male”, scrive la Camera del lavoro, in un comunicato dell’11 gennaio. Dove esprime contrarietà anche per “la notizia dello slittamento della bonifica nell’ex campo sportivo, la cui conclusione dei lavori era prevista per la fine del 2021 e che adesso risulta spostata al 2023“. In realtà sembra che il ritardo fosse già stato messo in conto dal commissario governativo, incaricato di decontaminare il “Fontana” dalle ceneri pirite sotto il manto di gioco. “La gara è partita a settembre e ci vogliono 6 mesi per completarla”, spiega il sindaco. Facendo capire che quella previsione commissariale d’iniziare a giugno i lavori, era “un po’ troppo ottimistica”. In sostanza, una forzatura. Che la precedente amministrazione 5 Stelle aveva però usato in campagna elettorale, anche se con scarsi risultati.

Fontana, solo a marzo la conclusione della gara

Per iniziare a risanare lo stadio se ne riparlerà perciò a marzo, quando si saprà chi ha ottenuto l’incarico da 5 milioni di euro. Sulla conferenza dei servizi per il depuratore i tempi invece sono più stretti, dato che i pareri devono essere trasmessi entro 2 settimane. Anche se al Comune di Augusta potrà essere accordata un’ulteriore proroga, qualora la richieda, visto l’enorme ritardo col quale è stato invitato a esprimersi. Sia il Fontana che Punta Cugno sono in mano a due commissari straordinari, i quali finora hanno prodotto solo molta burocrazia. Mantenendosi tuttavia “in linea” col governo, almeno per quanto riguarda i cantieri mai aperti su questo Sito di interesse nazionale. Un immobilismo che preoccupa la Cgil“Nell’ormai noto Piano strategico per la ripresa e la resilienza, alla voce Interventi di sostenibilità ambientale dei porti “Green ports“, così come per altri progetti non esiste traccia del Porto Megarese. A questo punto ci chiediamo cosa si vuole fare di questo territorio, perché non si utilizzano subito i finanziamenti destinati alla bonifica?”.

Crisci: basta politica, priorità assoluta al risanamento.

Lorena Crisci, segretaria Camera del lavoro.

Il comunicato del sindacato lancia un segnale d’allarme. “In questi anni sono stati avviati diversi tavoli tecnici per stilare piani di intervento nelle aree inquinate, ma tutto è rimasto sulla carta. Nessuna bonifica è stata eseguita se non per il 12 per cento del totale. La popolazione non può più aspettare e subire a causa dell’immobilità della politica”. La segretaria cittadina, Lorena Crisci, avverte che “la Cgil provinciale e questa Camera del lavoro denunciano l’assoluta priorità del Piano di risanamento ambientale. Perché, oltre ad avere ripercussioni positive sulla salute della popolazione, avrebbe una ricaduta significativa anche sul piano dell’occupazione e del rilancio dell’economia. Il risanamento, insieme al turismo e alle industrie che abbiano un processo sostenibile, fanno parte della stessa scommessa per il lavoro e lo sviluppo”. Eppure, nota il documento, “nonostante da anni si solleciti da più parti che i finanziamenti stanziati vengano investiti per portare a termine i progetti, le notizie delle ultime ore lasciano a dir poco basiti”. La sindacalista non aggiunge altro, anche se restano in sospeso molte domande. Compresa quella sul confine dove le esigenze della politica cedono il passo alle necessità dell’ambiente.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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