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Augusta, Di Mare: Destinazione futuro ora è Amato, Salmeri e Paci

AUGUSTA – Partita con “Destinazione futuro“, finisce con ritorno al passato. Ad Augusta nasce la giunta di Paolo Amato, Nicky Paci e Rosario Salmeri. Con Peppe Carta dietro le quinte, ma mica tanto, anche se non si è capito se reciterà come sindaco di Melilli o deputato regionale Mpa. La fase 3 della sindacatura Giuseppe Di Mare è stata presentata il 18 luglio, nel salone buono del Palazzo municipale. Dopo lunghi mesi di traccheggiamento, alla fine ha fatto debuttare “la coalizione che sosterrà la mia ricandidatura nel 2025″. Almeno, questo è quello che afferma il sindaco. Perché in realtà Forza italia, Noi per l’italia e Lega, presenti in sala coi leader di cui sopra, non si sono pubblicamente espressi in questa direzione. Sicuramente non lo hanno fatto i loro assessori, nell’ordine Valeria Coco, Giuseppe Montalto e Concetto Cannavà. Quest’ultimo la poltrona l’occupava già da un anno, ma sotto mentite spoglie civiche. Adesso invece si ammette apertamente che rappresenta la Lega, unica degli ingredienti primitivi a uscire dal rimpasto come vi era entrata, mantenendo tutte le rubriche. Impresa non facile, viste le abbondanti sforbiciate per far entrare tutti dentro un vestito stretto. Nel quale ha trovato spazio il centrodestra di qualche rilevanza in città, tranne l’unico partito che davvero si può definire tale. E cioè Fratelli d’italia, col quale l’amministrazione continuerà a dialogare solo con i dirigenti scelti a la carte.

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Fdi, il sindaco: parlo già con Auteri, Cannata e Messina; per gli altri la mia porta è aperta.

Valeria Coco giura col sindaco Giuseppe Di Mare.
copertina, la nuova giunta di coalizione.

“Fdi? Parlo già con Carlo Auteri, Luca Cannata e Manlio Messina: per gli altri la mia porta è sempre aperta”, dice Di Mare ai giornalisti che lo incalzano. Se non è uno sgarbo al coordinatore regionale Salvo Pogliese, e al senatore Salvatore Sallemi che il 30 giugno lo ha supportato nel suo imprimatur di doc al circolo Venturini, poco ci manca. Comunque saranno il leghista Salmeri e il forzista Amato, fanno sapere a mezzo stampa, a farsi carico di coinvolgere i dirigenti meloniani locali nel tavolo dei partiti che governano l’Italia e la Sicilia. Un passaggio fondamentale, se alle prossime comunali vogliono sfruttare il fascino di quei simboli nazionali. Altrimenti si torna alle solite civiche, dove peraltro sembra destinato il sindaco, avendo confermato di “non essere tesserato con Fratelli d’italia”. No tessera no party, e buonanotte alla coalizione con la certificazione “centrodestra” senza il logo di Giorgia Meloni. Tuttavia due anni sono lunghi in politica, quasi biblici, e intanto i nuovi assessori hanno la mission di macinare consensi: ma per chi?

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Nuova giunta “di continuità e di coalizione” per blindare la ricandidatura, Carta nicchia.

Pippo Spanò e Biagio Tribulato.

Di Mare è convinto che tutti lavoreranno per il suo bis. Dice che ha “voluto rimettere la politica al centro dello sviluppo della città”, snocciolando cifre che parlano di “oltre 20 milioni dal Pnrr e più di 27 chilometri di asfalto nelle strade“. I nuovi arrivi li definisce “gruppi che non vogliono vivere da spettatori il cambiamento“. Sottolineando che “diamo visibilità a chi ci ha sostenuto”. Espressione di questa maggioranza rafforzata”, è la giunta definita allo stesso tempo “di continuità e di coalizione“. La continuazione sarebbero Attivamente e Passo avanti per augusta, entrambe considerate vicine a Carta, ma al momento non si deve ammettere. Infatti non lo ammette nemmeno l’onorevole, che “impegnato nella finanziaria all’Ars si riserva di rispondere prossimamente”, se il Mpa ha già scelto il candidato sindaco in cambio di poltrone assessoriali. E di queste, quante sono ascrivibili alla sua area, sia pure di sponda. Non lo svela neanche Biagio Tribulato, sospettato di aspirare a preparare la sua, di sindacatura. Intanto ha fatto saltare l’operoso Angelo Pasqua, e non gli ha nemmeno lasciato il posto in consiglio. L’assessore uscente ha presentato le dimissioni all’ultimo istante, e se n’è andato senza neppure ascoltare il successore annunciare che “col mio amico c’è un percorso, che continueremo nei prossimi giorni”. Alle amministrative quell’amicone di tutti ha sbancato con oltre 800 voti, il più votato di sempre da quando c’è la preferenza unica di genere. Ora si è accaparrato rubriche acchiappa consensi, come le Politiche sociali e le Scuole, comprensive delle tante manutenzioni.

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Urbanistica caricata a Patania, il gruppo di Spanò migra ai Lavori pubblici, Montalto ai Vigili.

Tania Patania.

Di ogni altro genere di Manutenzione al Comune si occuperà Pippo Spanò. “Qui rappresento Passo avanti per augusta, se sarà Mpa si vedrà in futuro”, risponde ai cronisti sulla domanda “Carta si o Carta no”. Il gruppo consiliare aveva Urbanistica, con Giuseppe Tedesco. L’assessore è rientrato fra i banchi consiliari e la rubrica è migrata a Tania Patania, vicesindaca nonché confermata assessore al Porto. La poltrona in sostituzione per i futuri autonomisti, Lavori pubblici, inoltre ha avuto qualche sforbiciatura rispetto a prima. Lo stesso è accaduto all’ultimo sopravvissuto della giunta primigenia, Pino Carrabino, confermato alla Cultura ma alleggerito della Polizia municipale. Scorporata per far posto nella stanza dei bottoni a Montalto, che lascia il consiglio per far entrare Patrizia Intagliata. Aderiscono entrambi al partito di Maurizio Lupi, la cui rappresentanza è curata da Paci, politico di lungo corso nel centrodestra. Noto per candidarsi a tutto, dopo aver sfiorato il seggio alle penultime regionali, ora sembra pronto a rientrare nel ripristinando consiglio provinciale. Contando, come Tribulato, sul viatico del lanciato onorevole di Melilli. In questo gioco dei tre Carta, però, bisogna fare i conti con Forza italia. Il coordinatore Amato ha piazzato Coco ai succosi progetti del Pnrr, col surplus della competenza sulle Coste demaniali. Alias il Pudm, accusato dagli ambientalisti di privatizzare l’ultimo mare rimasto liberamente accessibile.

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Sicari esce lasciando 20 milioni di euro di progetti, li realizzerà Forza italia.

Concetto Cannavà e Giuseppe Montalto.

L’assessorato forzista si afferra praticamente tutto il lavoro di Rosario Sicari. “Il mio è stato un paziente lavoro di semina, incardinato in una struttura appositamente plasmata in termini di uffici e personale. Questo lavoro (che posso sintetizzare in circa 20 milioni di euro di progetti strategici) ora attende solamente di essere raccolto, dopo anni di duro lavoro al quale non mi sono mai sottratto, anche sacrificando la mia professione e la mia famiglia”. Il post con cui si congeda elegantemente dall’assessorato, tornando semplice consigliere di Destinazione futuro, condensa la conversione a U dell’amministrazione Di Mare. Votata grazie ai volti nuovi, che poi man mano sono stati sbrigativamente messi da parte, in ossequio alle vecchie logiche di Palazzo. Come è toccato ora a Ombretta Tringali, che non ha nemmeno il paracadute consiliare di Sicari. Il primo cittadino ha voluto blindarsi per la riconferma, sacrificando leali supporter del progetto originario, sostituendoli con vecchie volpi della politica trasversale. Tanto da metterseli dentro anche senza averne necessità per i numeri della maggioranza. La quale adesso dovrà eleggere il nuovo vicepresidente a palazzo San Biagio, perché Tribulato non potrà più continuare a farlo. Chi gli succede probabilmente farà rodaggio, per presiederlo nel caso Marco Stella si dovesse candidare alle provinciali. Ma non è stato possibile averne conferma, né conoscere le sue ragioni per l’assenza in molte trattative condotte in solitaria dal sindaco, nonostante sia il demiurgo di questa sindacatura. Il presidente del consiglio ha infatti direttamente comunicato che “non risponderò più ad alcuna domandapervenuta da questo cronista. La ragione sarebbero i contenuti di un articolo che dà conto della sentenza che smentisce il primo cittadino, su una denuncia per aggressione e minacce a suo tempo molto pubblicizzata dal Palazzo, finendo pure su qualche Tg nazionale. Tuttavia non ha voluto precisare quali passaggi della cronaca siano contestabili.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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