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Lega Augusta, verifica su giunta: è di coalizione o tirerà a campare?

AUGUSTA – La Lega chiede un’immediata verifica politica della maggioranza ampliata, per sapere chi rappresenta cosa. Il Pd solleva la questione morale del sindaco sbugiardato dalla sentenza su una denuncia facile, e vuole chiarezza su padrini e burattinai di questa amministrazione“. Mentre un infaticabile assessore della prima ora annuncia che lascia la poltrona anzitempo, parlando di “scelta priva di condizioni e condizionamenti”. La nuova giunta allargata ai partiti di centrodestra non si è ancora avvicinata alla presentazione ufficiale, e già il termometro dentro il Palazzo schizza verso “caldo torrido”. Proprio quando Giuseppe Di Mare si trova ad aver convocato una conferenza stampa per la mattina del 18 luglio, col misterioso argomento di “importanti comunicazioni istituzionali del sindaco”. Non bastava che dovesse rinunciare al fidato Rosario Sicari, ammainando l’ultima bandiera del rinnovamento giovane presentato agli elettori 2020 . E nemmeno che in primo grado dovesse subire un giudizio sfavorevole del tribunale, che sui social ha fatto commentare i suoi 5 giorni di prognosi esibiti per la lamentata aggressione, alla stregua di una sceneggiata. Imbastita ai danni di un intemperante critico degli amministratori a mezzo Facebook, che si arrangia con lavoretti e reddito di cittadinanza, ritenuto colpevole più di lesa maestà che vere e proprie lesioni. Adesso ci si mette pure il leghista Rosario Salmeri. Che nella qualità di segretario cittadino, pretende dai nuovi assessori una presentazione formale corredata dal loro l’identikit politico. Sollevando, giusto per aggiungere altro pepe, pure la questione del “tavolo coi partiti che formano il centrodestra in Italia”. La quale comporta abbandonare la pratica dei meloniani scelti a la carte, e parlare con la reale dirigenza di Fratelli d’italia.

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Salmeri: chiarimenti sul partito dei nuovi assessori, aprire un tavolo di centrodestra con Fdi.

Rosario Salmeri.
copertina, il futuro sindaco Di Mare con la prima giunta designata.

“Se nella conferenza stampa di martedì si presentano i quattro nuovi assessori, la Lega vuole sapere se si tratta di una giunta di coalizione, o continuerà a essere di maggioranza che tira a campare”. Salmeri lo avrebbe notificato pure al sindaco, tre giorni prima del rendez vous coi giornalisti, pare accompagnato da assessore e consigliere di riferimento. Proprio a sottolineare che è iniziato il count down per la ricandidatura, per cui “il partito deve sapere se queste nuove cariche assessoriali rispecchiano la coalizione che proporrà alla comunali 2025“. L’ingresso di Forza italia in pompa magna ha alterato i fragili equilibri dell’amministrazione no logo, ma a far cadere il diafano paravento del civismo è l’arrivo del Mpa di Peppe Carta, e di Noi per l’italia di Nicky Paci. “Sono partiti di centrodestra e, se presenti ufficialmente, qualificano l’amministrazione di centrodestra: con tutto ciò che ne consegue”, sottolinea Salmeri. In parole povere, l’azionista principe Fdi non può stare alla porta. Di essere almeno interpellati, i meloniani lo avevano detto a chiare lettere, facendo calare in città tutta la filiera della dirigenza regionale. Ma Palazzo di città li ha snobbati, evitando persino una telefonata di facciata. Col risultato che ora il segretario leghista s’intesta l’input di riunire il tavolo del centrodestra, comprensivo degli irrinunciabili “fratelli” di Giorgia Meloni. Partendo “già l’indomani” del rimpasto negli assessorati, “e cominciando dai forzisti che sono in giunta con noi, chiedendo poi al Mpa chi lo rappresenta ad Augustase i suoi assessori di riferimento mantengono l’incognito.

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Pd, Triberio: sconcertante silenzio su finta aggressione al sindaco, chiarezza serve a tutti.

Giancarlo Triberio.

La Lega offre la sensazione di considerare prematura per martedì una conferenza stampa sulla nuova giunta, come aveva anticipato il direttore Michele Accolla su Webmarte, svelando il rebus sull’ermetico invito arrivato da Palazzo. Ai leghisti non dispiacerebbe un rinvio. Anche perché sembra che sulle deleghe non ci sia stato un incontro collettivo, in grado di dare certezze reciproche alla compagine. “Possono ancora fidarsi di un politico come Di Mare, la cui parola è svalutata a zero pure fra chi l’ha sostenuto fin dall’inizio con entusiasmo?”. L’ironia arriva dal Partito democratico, per bocca di Giancarlo Triberio. Il capogruppo d’opposizione però diventa più serio, quando solleva il tema della “affidabilità del sindaco anche come carica istituzionale“. Lo accusa di “sottrarsi ai suoi doveri di trasparenza tacendo su una vicenda che sconcerta tutti, come quella dell’aggressione che ha denunciato pure sui social, ma finora non riscontrata dalla magistratura“. L’esponente Pd fa notare che “notizie a mezzo stampa così devastanti per la credibilità di chi rappresenta la Città, imponevano al primo cittadino quantomeno un pubblico chiarimento politico, in grado di confortare tutti: non se ne può uscire col silenzio, come se nulla fosse, alimentando congetture che possono solo fare male al prestigio della carica”. Il consigliere di minoranza chiama in causa pure la maggioranza consiliare, “a cominciare dai partiti che entrano in giunta nel modo e nel momento peggiori: devono essere i primi a pretendere di sapere chi sia il sindaco cui stanno prestando la faccia“.

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Sicari conferma addio all’assessorato: nessuna contropartita, spazio a chi ci sostiene nel 2025.

Rosario Sicari.

Il Pd fa il suo mestiere, e da quando è rientrato Triberio sembra farlo meglio. A mezzo social il consigliere dem è andato ancora più pesante sul rimpasto. Parlando dello “strano turbinio di indiscrezioni giornalistiche su una nuova giunta, in cui non si ha chiarezza sui partiti politici presenti”. I leader nell’ombra “aggiungono una coltre fumosa e poco chiara sulla matrice di questa amministrazione, e sulla gestione della nostra Città”. Il capogruppo d’opposizione “legge” un nesso col rimpasto pure nella deliberazione del 7 luglio, che consente di convertire in supermercato l’ex falegnameria industriale Sicari. “Certo appare strana una delibera di giunta concessa a una proprietà di un assessore, a ridosso della sua sostituzione”, scrive in un commento. La replica arriva indirettamente, sempre a mezzo Facebook, dallo stesso Sicari. “Nelle prossime ore cesserò di svolgere il mio ruolo di assessore. Si tratta di una mia precisa scelta, che compio con libertà e coerenza”, puntualizza. Spiegando inoltre che “tutto ciò è pure legato all’opportunità di lasciare il mio spazio ad altre forze politiche, che sostengono il progetto amministrativo anche e soprattutto oltre la scadenza di questa legislatura”. Ribadisce che “per me non ci sono contropartite, non ci sono condizioni”, e continuerà a sostenere Di Mare dai banchi del consiglio. Durante le lunghe trattative, era dato ultimo nella lista sacrificabili. Ora è il primo a comunicare che lascia la poltrona, sperando di essere emulato dai colleghi più riottosi a mollarla. Pare infatti che né Giuseppe Tedesco, né Angelo Pasqua intendano farsi da parte senza batter ciglio. Soprattutto quest’ultimo, che non si fida della promessa del subentrante Biagio Tribulato, di lasciargli il seggio in aula solo a settembre. Il sindaco può sempre destituirli, ma non sarebbe il modo migliore di iniziare la navigazione verso il bis, in un mare che è già popolato da molti “squali”.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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