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Augusta:”rimpasto grottesco e questione morale, Pd tutto in campo”

AUGUSTA – “Ancora non sappiamo se nell’amministrazione di Augusta la questione morale è grave o gravissima, ma sappiamo che c’è un quadro politico grottesco: in linea con l’idea predatoria che la Destra ha nei Comuni, occupati e svuotati per interessi di bottega”. Il Pd si fa sentire quattro giorni dopo il grande inciucio che ha rivoluzionato la giunta, con un’ammucchiata di partiti di centrodestra contornati da liste civiche “civetta”. E con un pezzo “controverso” di Fratelli d’italia a fare sponda esterna, sfidando l’indirizzo dato dalla sua stessa dirigenza nella Sicilia orientale. Dopo i meloniani, pure il Partito democratico fa scendere in città la sua filiera dirigenziale. Il 22 luglio incontra i giornalisti al “Rosmarino”, in un week end già infuocato di suo per il perdurante silenzio del Palazzo, sulla sentenza che smentisce un’aggressione denunciata dal sindaco con grande clamore mediatico. Ma soprattutto per l’ennesima crisi idrica che colpisce il centro storico, mentre impazzano l’anticiclone africano Caronte e una sfarzosa estate augustana “modello Ibiza, organizzata da un Ente con tasse e tariffe già ai massimi consentiti. Alla conferenza stampa sulla “situazione politica da panem et circenses c’è il senatore Antonio Nicita, commissario della federazione provinciale e plenipotenziario dell’ex premier Enrico Letta nel Meridione. Ma soprattutto c’è il braccio destro della segretaria Elly Schlein nell’Isola, Sergio Lima, già stretto collaboratore di Claudio Fava nella commissione Antimafia. Il segretario regionale Anthony Barbagallo manda a rappresentarlo Glenda Raiti, componente della direzione siciliana. E il consigliere comunale Giancarlo Triberio porta il sostegno del deputato Ars, Tiziano Spada, impegnato a Cesena nel battesimo della corrente Stefano Bonaccini.

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Via libera a Triberio per Campo largo coi delusi: in prima fila l’ex avvocato della coalizione Di Mare.

Antonio Nicita e Giancarlo Triberio.

Il Pd mette da parte le differenze interne, per fare quadrato intorno al suo unico rappresentante in Consiglio. Gli fornisce giusta copertura per lavorare al potenziale Campo largo non solo con la minoranza, ma soprattutto con i centristi in forza all’amministrazione Giuseppe Di Mare. Ai quali Triberio fornisce subito uno spunto di riflessione:“Come potete fidarvi di un sindaco soprannominato Pinocchio? Per il 2025 costruiamo l’alternativa, insieme ai movimenti della società civile“. Raiti puntualizza subito che “non abbiamo in mente un candidato, ma un progetto comune da costruire insieme”. Fuga il sospetto che si stia mettendo il consigliere sulla rampa di lancio, per contrapporlo alla ricandidatura del primo cittadino. L’obiettivo sembrano piuttosto i delusi di un progetto civico nato all’insegna del rinnovamento, e finito in mano ai soliti gattopardi della politica locale. Alla conferenza stampa presenzia Stefano Amato, già avvocato di fiducia della coalizione Di Mare nelle battaglie politico-giudiziarie, durante i lunghi anni d’opposizione. Diventato ora il testimonial di tutti i vecchi supporter “usa e getta“, via via smaltiti insieme agli assessori della prima ora. A dimostrazione, accusa Triberio, che “il sindaco amava la fascia e non la città; cedendone adesso la gestione per garantirsi la ricandidatura“. La dirigente dem si rivolge a “tutti coloro che vogliono dialogare”, assicurando che “ad Augusta c’è spazio di manovra per i riformisti e i progressisti. Garantisce un cambio di passo nel circolo, che nel biennio precedente le primarie ha osservato “un silenzio che non può più esserci”.

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Senatore Nicita: un finto civismo che chiamo cinismo per l’impronta fortemente clientelare.

da dx: Peppe Montalto, Concetto Cannavà, Valeria Coco, Giuseppe Di Mare, Tania Patania, Biagio Tribulato, Pippo Spanò, Pino Carrabino.

Nicita sottolinea che “Augusta è una città importantissima”, con il suo porto e la zona industriale. Perciò non può essere guidata “da un finto civismo, che chiamo piuttosto cinismo, di impronta fortemente clientelare. Dice che “la risposta a temi enormi non può essere data dai rimpastini”. E fa notare che l’allineamento cosmico coi governi regionale e nazionale, non è affatto un punto di forza. “Tantissime amministrazioni di centrodestra sono in imbarazzo, perché non possono partire da loro le proteste contro l’autonomia differenziata, che aggrava enormemente gli squilibri”. Il senatore parla di “evidente crisi della politica, se anziché di acqua e rifiuti discettiamo di spettacoli”. I quali fra l’altro, dice a sua volta Lima, “insieme a Turismo sono un settore nel quale siamo molto preoccupati, perché la ratio degli interventi sembra quella di avere uno scalpo da esibire”. Il riferimento è alle polemiche citate da Triberio, che hanno investito il meloniano Carlo Auteri “sulla gestione dei cartelloni a Taormina e Siracusa“, con dichiarazioni al vetriolo del sindaco-onorevole Cateno De Luca e del dem Spada. Il consigliere sottolinea che “i concerti affidati qui sempre a un solo gruppo di managment musicale, fanno sembrare esserci la mano della corrente di quel deputato Fdi fatto eleggere da Di Mare, e di Manlio Messina.

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Lima, braccio destro di Schlein in Sicilia: servizi pubblici non siano Bancomat della politica.

Sergio Lima.

Lima accusa in generale “i sindaci di Destra di essere più attenti alla conquista manu militari dei Comuni, che ai temi della comunità, usando l’acqua come merce di scambio politico”. Triberio invece va nello specifico di Augusta. “C’è un abuso degli affidamenti diretti, e la maggioranza ha votato a favore della privatizzazione dell’acqua, tornando al passato”. Ventilando il rischio di ripetere gli errori fatti con Sai 8, finita al centro di una scabrosa inchiesta giudiziaria. Il consigliere dem nota anche che quel rimpasto sembra più un assalto alla diligenza prima che arrivi al capolinea, piuttosto che un progetto destinato a scavallare oltre le comunali 2025.Pippo Spanò è ingegnere navale di spessore professionale, primo presidente dell’Autorità portuale, ma è nominato solo assessore alla Manutenzione anziché ai più prestigiosi Lavori pubblici: poiché le parole sono importanti, in politica come nella vita, sembra quasi uno sgarbo verso coloro che lo hanno indicato”. Tuttavia non è solo il gruppo che fa riferimento al deputato regionale autonomista Peppe Carta, ad avere avurta la poltrona ridimensionata. A Noi per l’italia, considerate le rubriche di Giuseppe Montalto, “è stato dato l’assessorato Varie ed eventuali“. Mentre “le cose importanti sono sotto il segno della confusione: chi seguirà il depuratore, l’assessore della Lega o il consulente di Forza italia?”. Lima a sua volta invita la società civile a “non lasciare solo il Pd a combattere nei Palazzi”, ma tornare a mettere al centro dell’attenzione la questione morale, “che impatta direttamente nelle nostre vite quando i servizi pubblici diventano i Bancomat della politica”.

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Raiti: il sindaco parli, anche se il fatto si commenta da solo quando la magistratura lo smentisce.

Glenda Raiti.

Il componente della direzione nazionale ammette che “il Partito democratico non è stato immune” da scandali, e che “dobbiamo chiedere scusa per questo”. Ma secondo Lima sta “facendo un percorso di rigenerazione”, e adesso “serve capacità politica di arrivare prima delle inchieste“. Stavolta però arriva a valle di una sentenza che sconfessa il sindaco su tutta la linea, perché “il fatto non sussiste” riguardo all’aggressione e alle minacce denunciate dopo un vivace confronto, con un comune cittadino noto per le sue posizioni critiche sui social. Anche se Raiti dice che “quando la magistratura smentisce il fatto si commenta da solo”, il suo è l’unico partito a porre l’accento sul silenzio del Palazzo sopra una questione delicatissima, per le implicazioni riguardo l’uso appropriato del peso istituzionale. Triberio affida “lo sconcerto” alla lettura di uno scritto (pubblicato integralmente in coda all’articolo), dove chiede di “fugare ogni dubbio sull’uso del mandato elettorale per amministrare la Città, anziché a servizio del proprio ego. Un testo sul quale il senatore Nicita, ordinario alla Sapienza di Roma, assicura che “tutto il Pd è a sostegno” essendo “episodio emblematico di come concepiscono il dissenso“.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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