Tu sei qui
Home > ERROR404.ONLINE > Augusta, chiacchiere e distintivo ma nessun candidato alle regionali

Augusta, chiacchiere e distintivo ma nessun candidato alle regionali

AUGUSTA – Nello Musumeci getta la spugna, vagheggiando una poltrona di ministro nell’ipotetico governo della Destra, e Augusta perde ancora una volta il treno delle regionali. Il più importante e popoloso Comune della provincia, dopo il capoluogo, si è fatto trovare impreparato dalle elezioni anticipate per l’Assemblea siciliana. Che il presidente della Regione stesse per dimettersi anzitempo, in modo da andare alle urne nello stesso giorno delle politiche, era notizia che circolava già 48 ore prima il suo addio. Ma quando il 4 agosto si è presentato su Facebook per darne comunicazione ufficiale, anziché nella più congrua sede parlamentare a Palazzo dei Normanni, la politica augustana è rimasta ugualmente spiazzata. Al punto che il toto-candidature locali si è arricchito di nomi così a sorpresa, da sorprendere gli stessi interessati. E’ il caso di Pino Carrabino, iperattivo assessore a Cultura e spettacoli. La cui imminente corsa per l’Ars è circolata alla stessa velocità con cui viene smentita. “Mi hanno fermato in tanti per avere conferma, ma non ne so assolutamente nulla”, puntualizza l’uomo-immagine dell’amministrazione Giuseppe Di Mare. La quale si trova invece ancora ferma al punto di 9 mesi fa, quando le tre liste che la sostengono sono andate nel pallone alla semplice domanda su chi avrebbero votato alle regionali. Forse prima di Ferragosto si chiariranno le idee a Palazzo di città, sempre se ne hanno qualcuna alternativa a quella di sperare in Raffaele Stancanelli alla presidenza, che li rimetterebbe in quotazione nel borsino provinciale.

PER APPROFONDIRE: Augusta: con chi state alle regionali? Di Mare chiude la conferenza stampa

L’ex assessore Cappiello getta la spugna: tante proposte ricevute ma a nessuna ho detto si.

a sinistra, Cosimo Cappiello col sindaco Di Mare.
copertina: la raccolta adesioni alle primarie del centrosinistra.

Ma se l’Atene del sindaco piange l’amicizia perduta col rampante meloniano avolese Luca Cannata, già presente coi manifesti elettorali nelle vie cittadine, la Sparta dell’altro centrodestra tagliato fuori dal Municipio non ride. Per mesi Cosimo Cappiello ha coltivato il progetto di una candidatura a deputato regionale, per rifarsi dello sgarbo subito col rimpasto di giunta, che l’ha messo fuori dalla stanza dei bottoni senza tante delicatezze. L’ex assessore allo Sport era riuscito ad aggregare diversi delusi dell’amministrazione Di Mare, sostenitori della prima ora sacrificati sull’altare della governabilità in consiglio comunale, e da un metodo amministrativo fondato sul cerchio magico. Però, dopo un abboccamento del Mpa, le strade con Mario Bonomo poi si sono divise. I penultimi boatos davano pronto il posto in lista col “sindaco di Sicilia” Cateno De Luca. L’ultima parola del popolare medico è quella che “in questi mesi ho avuto diverse proposte da più fronti, ma a nessuno di loro ho detto sì: smentisco a oggi una mia candidatura per questa competizione elettorale“.

PER APPROFONDIRE: Augusta, De Luca porta aria di regionali e fa sbattere le porte a Palazzo

Passo di lato da Amato: Fi ha scelto Gennuso, Bonfanti e Bandiera, mi basta Prestigiacomo.

Paolo Amato con Stefania Prestigiacomo.

Paolo Amato invece ci aveva messo esplicitamente la faccia a mezzo stampa, circa le sue aspirazioni all’Ars nella lista Forza italia. “Ma era solo una messa a disposizione su richiesta di tanti amici, avendo il partito deciso diversamente va bene così”, dice adesso l’ex capogruppo provinciale. Che ha ingranato volentieri la retromarcia per fare spazio alle aspirazioni di Corrado Bonfanti, già sindaco a Noto ed ex Pd. Nonché a quelle del siracusano Edy Bandiera, deputato regionale uscente ed ex assessore di Musumeci. E del rosolinese Riccardo Gennuso, accreditato erede del folto bacino elettorale di papà Pippo. Un “sacrificio” ben compensato comunque dal filo diretto con l’ex ministra Stefania Prestigiacomo, indicata direttamente da Silvio Berlusconi. Considerato che – come sembra ormai certo – avrà dall’intera coalizione l’investitura ad aspirante governatrice. Fra tanti passi indietro nel centrodestra, a farne uno avanti potrebbe essere Nilo Settipani. L’ex consigliere grillino è diventato referente cittadino di Italexit, e pare che Gianluigi Paragone lo tenesse in conto per riempire una lista utile a far circolare il simbolo, mettendolo nella scheda delle regionali in vista delle politiche 2023. Poi l’election day che ha fatto coincidere le due elezioni al 25 settembre prossimo, ha scompaginato tutti i programmi. Compresi quelli di Niki Paci, se mai ne ha avuto pure per l’Ars edizione 2022.

PER APPROFONDIRE: Forza italia, Paolo Amato: io in lista Ars con Ternullo, Bonfanti e Bandiera

Boatos inutili: Paci non mobilita i suoi, Tribulato non si butta nonostante le sirene di Cannata.

Biagio Tribulato.

Cinque anni fa, nonostante il vento 5 Stelle anche ad Augusta, l’ex assessore provinciale ha sfiorato il seggio. Indiscrezioni indicavano Paci di nuovo in campo sotto il simbolo Noi con l’italia, su richiesta di Saverio Romano. Ma nessuno dei suoi storici sostenitori è stato ancora mobilitato per iniziare a battere il terreno. Chi invece batte il territorio palmo a palmo è l’iper presenzialista Biagio Tribulato. Il vicepresidente del consiglio è stato il più votato di sempre alle ultime comunali, e l’avolese Cannata lo avrebbe voluto in lista Fdi nonostante le naturali aspirazioni del locale dirigente nazionale, Pietro Forestiere. Tuttavia mister preferenze, dopo aver tenuto sulla corda pure il gruppo Di Mare insieme a qualche partito centrista, alla fine fa sapere laconicamente di “non confermare alcuna candidatura”. Lasciando così la sua Attivamente nella possibilità di sostenere apertamente il vecchio sponsor siracusano Enzo Vinciullo, nella sua impegnativa corsa con la Lega ribattezzata per l’occasione Prima l’italia. Dove si presentano l’uscente Giovanni Cafeo e il sindaco di Priolo, Pippo Gianni.

PER APPROFONDIRE: Attivamente si smarca: mai riferimento di Lega. Stella con Granata e Fava?

Fava sbanca Augusta inutilmente, Triberio e Art1 defilati su una candidatura nella lista.

al centro in piedi, Giancarlo Triberio impegnato nelle primarie del comitato Fava.

Nelle altre famiglie politiche la situazione non è diversa. Augusta è uno dei pochi comuni – nonché fra i più importanti – dove Claudio Fava ha vinto le primarie del centrosinistra, doppiando i pentastellati e surclassano i democratici. Logica vorrebbe che nella sua lista alle regionali ora ci fosse un augustano, in grado di trasformare in voti veri quel successo nei gazebo elettronici. Ma in città il riferimento Giancarlo Triberio non sembra entusiasta dell’idea, nonostante il capogruppo d’opposizione abbia firmato l’impresa di affondare le corazzate di Pd e 5S. D’altronde la coalizione si trova in una situazione che di logico ha molto poco. Per il Parlamento ha ostracizzato i 5 Stelle, per l’Assemblea siciliana invece se li tiene stretti pur di addolcire la salita a Caterina Chinnici. Fra l’altro Articolouno ha subito una mezza scissione a opera del segretario regionale Pippo Zappulla, in rottura coi vertici nazionali per liste comuni col Pd alle politiche. Alle regionali invece il braccetto coi democratici va più che bene, nonostante si siano imbarcati all’ultimo momento l’ex forzista Peppe Carta pur di vincere le primarie.

PER APPROFONDIRE: Fava sbanca Augusta, doppia i 5 Stelle e affonda il senatore Pisani

Pd uno e bino fra Roma e Palermo bidona Carta, 5 Stelle ancora sotto choc per il flop primarie.

Roberta Suppo.

Al sindaco di Melilli che guardava a Palermo, i democratici adesso stanno tirando il bidone. Con una direttiva ad hoc della direzione regionale circa l’incandidabilità con procedimenti giudiziari pendenti, nella quale rientrerebbe anche il “caso Carta”. I grillini dal canto loro sono ancora sotto choc, umiliati da primarie online disertate dalla vecchia base nonostante l’impegno del senatore Pino Pisani, e del più numeroso gruppo consiliare a Palazzo San Biagio. Se il Movimento non chiede all’ex sindaca Cettina Di Pietro di tornare a metterci la faccia, è possibile che coinvolga in qualche modo la capogruppo Roberta Suppo, regole interne permettendo. Ma in entrambi i casi la “disponibilità” non appare così scontata. A essere chiaramente scontato è che neppure nel centrosinistra uno e bino, ci sarà un augustano in campo. E la città federiciana che vuole tornare a essere “imperiale” si scopre tutta chiacchiere e distintivo.

PER APPROFONDIRE: Palio Ars, sindaci al galoppo: Gianni su Lega, Carta su Pd, Di Mare al palo
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

Lascia un commento:

Top