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Augusta, Cappiello ci ripensa: pronto all’Ars con Cannata e Fdi

AUGUSTA – Cosimo Cappiello torna in campo per le regionali. Ventiquattro ore dopo aver smentito a oggi una mia candidatura per questa competizione elettorale”, l’ex assessore allo Sport di Augusta ha corretto il tiro. Lo ha fatto con una nota alla redazione datata 6 agosto, dove puntualizza i termini della sua “disponibilità” a correre per l’Assemblea siciliana. “Nelle varie interlocuzioni avute in questi mesi con i rappresentanti delle forze politiche, non ho mai fatto mistero della mia vicinanza politica al centrodestra e, nello specifico, con Fratelli d’italia e il suo leader provinciale Luca Cannata. La dichiarazione spiega che questa “vicinanza politica” con l’ex sindaco di Avola si è estesa anche al “suo entourage, di cui condivido progettualità e scelte politiche“. Un gruppo, rappresentato in città dall’ex assessore provinciale Roberto Meloni, “a cui ho offerto la mia disponibilità ad una eventuale candidatura per questa competizione elettorale o per quelle future”. L’intervento mette un punto fermo alla ridda di voci che lo davano in corsa con Cateno De Luca, dal quale effettivamente era arrivata una proposta, ma evidentemente rimasta lettera morta.

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Nota dell’ex assessore allo Sport “rimpastato” a mezzo stampa: nessuna rivalsa con Di Mare.

La nota dell’ex assessore vuole inoltre “precisare che la mia eventuale candidatura alle regionali non ha nulla a che vedere con ipotetiche azioni di rivalsa nei confronti dell’amministrazione comunale, di cui ho condiviso il progetto sposandolo in prima persona e facendone parte attiva per un anno”. Cappiello aveva iniziato a manifestare interesse per l’Ars, subito dopo il rimpasto deciso dal sindaco Giuseppe Di Mare per garantirsi una maggioranza in consiglio comunale. Fra i primi a essere contattati per il suo nuovo percorso politico avviato dopo le dimissioni, c’era anche l’ex vicesindaco Beniamino D’Augusta, insieme ad altri della prima ora rimasti “delusi” dallo scarso coinvolgimento nelle iniziative del Palazzo. Professionisti prestati alla politica, convinti da una collegialità che poi è rapidamente evaporata dopo il miracoloso successo alle comunali. Il punto di non ritorno è arrivato quando il turn over negli assessorati è stato appreso dalle anticipazioni di stampa, invece che dal primo cittadino. Il medico era l’unico degli ex assessori a essere assente, quando nel salone buono del Municipio si è celebrato in diretta streaming il passaggio di consegne.

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Fair play sul brusco avvicendamento in giunta: schiarita in vista fra Cannata e amministrazione?

da sinistra: Roberto Meloni, Giuseppe Di Mare, Nello Musumeci.
copertina: primo da sinistra, Cosimo Cappiello alla presentazione elettorale della giunta (ultimo a destra Beniamino D’Augusta).

Cappiello adesso precisa con fair play che “gli avvicendamenti in seno a una giunta fanno parte delle dinamiche che tengono conto degli equilibri politici e, per quanto dolorosi, vanno accettati senza alcun risentimento personale verso chicchessia”. Parole distensive, che fanno anche intravedere un riavvicinamento di Cannata a Di Mare, dopo la guerra fredda seguita alla rottura col leader avolese. Il cui culmine è stato raggiunto quando ha convinto Nello Musumeci a indicare Meloni nel comitato portuale, scombussolando gli impegni presi dal sindaco dopo le assicurazioni avute dal presidente della Regione. L’ingegnere aveva guidato la federazione di liste a sostegno della sindacatura quando questa era una vera e propria scommessa, salvo poi essere tenuto ai margini della cabina di regia una volta conquistata la poltrona sindacale. La sua rivincita evidentemente non si è fermata alla nomina in Adsp, più politicamente significativa che professionalmente sostanziale, visto che ha aggregato un pezzo consistente come il popolare ex assessore alla causa del capo corrente.

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Troppi tentennamenti, tramontata definitivamente l’offerta a Tribulato per un posto in Fdi.

La nota di Cappiello fa inoltre sfumare l’ipotesi di una candidatura Biagio Tribulato in Fdi. Il vicepresidente del consiglio aveva comunque negato di essere in corsa all’Ars, anche si era concesso una lunga “riflessione” in seguito alla proposta avuta da Cannata in primavera. Dopo la gita domenicale ad Avola insieme alla dirigenza di Attivamente, significativamente immortalata da un selfie postato sui social, il recordman di voti alle comunali 2020 aveva preso tempo. Ma gli eventi sono stati più veloci e Meloni ha preferito lavorare su un terreno maggiormente conosciuto, anche se potenzialmente meno produttivo del consigliere più votato di sempre, con oltre 800 preferenze. D’altronde l’election day che accomuna il 25 settembre sia le regionali che le politiche, sparigliando intese faticosamente raggiunte, non lascia più margini ai tatticismi.

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Crisi fra Udc e Lega per i collegi alle politiche, in forse la candidature Gianni in Prima l’italia.

da destra: Pippo Gianni con Enzo Vinciullo e Giovanni Cafeo
al ministero di Giancarlo Giorgetti.

Pippo Gianni ad esempio aveva già chiuso con la Lega, per una candidatura con la lista Prima l’italia. Ma la sua Udc adesso è ai ferri corti coi leghisti, per la manciata di seggi sicuri offerti nei collegi parlamentari. Così il sindaco di Priolo si ritrova al punto di partenza, riguardo una lista competitiva per l’Ars, che oltre il successo in provincia deve anche essere performante nel resto della Sicilia. Per evitare quanto accaduto all’attuale coordinatore leghista Enzo Vinciullo, che vinse le sue elezioni ma perse il seggio per il flop di Angelino Alfano nell’isola. Anche Forza italia siracusana si trova con un punto interrogativo, dopo il no di Raffaele Lombardo alla candidatura dell’ex ministra Stefania Prestigiacomo per Palazzo D’Orleans. Se Gianfranco Miccichè dovesse insistere, avrebbe minacciato di portare l’Mpa sulla democratica Caterina Chinnici. La quale trova a Siracusa un Pd lacerato dallo scontro fra Gaetano Cutrufo e la new entry Peppe Carta, sindaco di Melilli arrivato armi e bagagli dai forzisti, dopo aver valutato le sue chance di successo nella loro lista per l’Ars. E in tutto questo Augusta può stare, ancora una volta, solo a guardare.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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