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Adsp Augusta, in campo Sicindustria e sindacati di Catania: Chiovelli resta

AUGUSTA – I sindacati catanesi e gli industriali palermitani entrano a gamba tesa sulla governance dell’Autorità portuale di Augusta. Dopo neanche un paio d’ore dal comunicato diffuso il 15 maggio dai tre Comuni del Petrolchimico siracusano, dove si esprimeva “apprezzamento” sul rifiuto della Regione per Alberto Chiovelli alla presidenza Adsp, Confindustria Sicilia e la triplice sindacale di Catania sono scesi in campo a difendere la nomina ministeriale. L’amministrazione comunale augustana, insieme a quella di Priolo e Melilli, aveva chiesto al presidente siciliano Nello Musumeci che ora si scegliesse “fra le eccellenze professionali presenti in Sicilia, sottraendo la nomina a logiche spartitorie che sono esclusivamente funzionali agli equilibri politici romani“. Ma su questo evidentemente si sbagliavano di grosso. Perché la nota diramata da Sicindustria, e il documento congiunto di Cgil-Cisl-Uil etnei contro il “no” del governatore, hanno subito fatto capire che la designazione dell’ingegnere romano in qualche modo era passata attraverso il loro gradimento. “Il parere negativo ci lascia esterrefatti”, hanno scritto i sindacalisti. Facendosi sfuggire che “non ha tenuto conto delle indicazioni degli stakeholder, e dunque del territorio”. Ma proprio le città che si affacciano sullo scalo commerciale di Punta Cugno, già il 22 aprile avevano lamentato che “l’indicazione del ministro Enrico Giovannini è avvenuta senza alcuna considerazione alle rimostranze della classe politica locale, degli operatori portuali e dei dipendenti sulla scelta di una nuova governance”. 

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Ingegnere al ministero, ma in 3 mesi conquista sindacati catanesi e industriali di Palermo.

Alberto Chiovelli (foto Adsp).

Allora, di quali “portatori di interessi Palazzo d’Orleans “non ha tenuto conto”, considerato che il traffico navale che approda sotto l’Etna non è lontanamente paragonabile a quello che transita dal Porto Megarese? Cosa accomuna le segreterie generali e quelle dei settore Trasporti di Cgil, Cisl e Uil Catania, agli imprenditori di Confindustria Sicilia? “Dal momento del suo insediamento come commissario dell’Autorità di sistema portuale del Mare Sicilia Orientale, l’ingegnere si è fatto apprezzare per la proficua collaborazione che sin da subito ha instaurato con il mondo delle imprese“, hanno scritto gli industriali palermitani. “Chiovelli ha sempre praticato la legalità, anche guardando all’applicazione dei contratti di lavoro, ha una visione lucida delle scelte da compiere, ha dimostrato sul campo di avere a cuore le sorti dei lavoratori portuali“, hanno fatto eco i sindacalisti catanesi. Allargandosi poi ad avvertire il compaesano Musumeci che “lo strappo che creerà, porterà di fatto ad un’impasse istituzionale; in mezzo ci sono i lavoratori catanesi e il futuro del porto di Catania”.

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Week end di riflessione per Cgil e Uil, spiazzati dai colleghi etnei e dai segretari regionali.

Una preoccupazione che evidentemente deve riguardare solo lo scalo etneo, considerato che i sindacati di Siracusa invece si sono presi il week end libero. Mentre i colleghi della provincia vicina si precipitavano il sabato sera per diffidare il presidente della Regione a mezzo stampa, le segreterie siracusane hanno rimandato la loro presa di posizione a una riunione congiunta fissata per lunedì mattina. A vuoto è andata persino la richiesta di conoscere informalmente almeno l’umore sulla mobilitazione dei confinanti, che sicuramente deve averli spiazzati. Considerato fra l’altro che è stata appoggiata dalle dichiarazioni di un paio di segretari regionali, rilasciate direttamente alle testate palermitane. “Il cambio di chi ha esercitato un’azione positiva nel dialogo con le parti sociali, rischia di produrre ritardi e un danno complessivo in un momento in cui è d’obbligo privilegiare la competenza e l’efficienza”, ha detto a Repubblica il Cgil Alfio Mannino“Non accettare la nomina di presidente a Chiovelli è sbagliato e rischia di penalizzare ancora una volta la nostra Isola, ha incalzato Claudio Barone della Uil, sulle pagine dello stesso giornale. Trovando inedita sponda in Confindustria Sicilia, la quale scrive che “alla luce dell’intesa raggiunta e del buon lavoro svolto in questi mesi, auspichiamo di proseguire nella progettualità iniziata che non può e non deve subire alcuna battuta d’arresto”.

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Confindustria Sicilia preoccupata per ricadute su investimenti, quella di Siracusa meno.

Chiovelli, primo a destra, incontra Confindustria Siracusa.

Gli industriali della Sicilia Occidentale sono preoccupati per le ricadute negative sugli investimenti, che procurerebbe il siluramento del dirigente ministeriale spedito a presiedere l’Autorità portuale competente sul lato opposto dell’Isola. Però anche gli imprenditori siracusani si sono presi il fine settimana in relax, nonostante teoricamente sarebbero i primi a subire i contraccolpi economici ipotizzati dai collegi palermitani. Oppure il silenzio di Confindustria Siracusa dimostra consenso ai sindaci della zona industriale, dova ha sede ufficiale proprio la Port authority unica di Augusta-Catania. L’augustano Peppe Di Mare, il priolese Pippo Gianni e il melillese Giuseppe Carta, nella lettera a Musumeci avevano lamentato che Chiovelli “svolge anche diverse altre funzioni ministeriali, dedicandosi alla Adsp solo pochi giorni a settimana“. Per cui la promozione da commissario a presidente “sembra rispondere più ad esigenze di riorganizzazione delle funzioni apicali del ministero delle Infrastrutture, che ad una maggiore attenzione alle reali esigenze della Autorità della Sicilia Orientale”.

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Da commissario a presidente Port authority dopo una carriera tutta in ufficio a Roma.

A leggere i comunicati indignati di Sicindustria e dei sindacati catanesi, tanto i Comuni portuali che i colleghi siracusani hanno preso una cantonata a convincere la Regione a privarsi di quell’ingegnere entrato al ministero nel lontano 1989. Cioè due anni dopo la laurea alla Sapienza di Roma, quando quel dicastero era appannaggio dei ministri democristiani. Negli uffici di piazzale Porta Pia ha quindi trascorso la sua vita professionale, scalato tutte le posizioni fino a diventare consigliere ministeriale con l’arrivo del professore Giovannini. Il quale l’ha poi spedito come commissario in Sicilia lo scorso febbraio, come reggente della poltrona liberata dal salernitano Andrea Annunziata. L’ex sottosegretario dell’Ulivo l’aveva lasciata anzitempo su chiamata del governatore Pd Vincenzo De Luca, che l’ha voluto alla testa della Adsp di Napoli-Salerno. Nel giro di pochi mesi il successore ha conquistato i sindacati catanesi“Il parere probabilmente è stato esclusivamente basato solo su ragionamenti politici“, hanno rimproverato a Musumeci. Aggiungendo che “questo è un metodo che rifiutiamo, perché non guardiamo alle appartenenze politiche ma alla concretezza e al lavoro sin qui svolto”. E avvertendo che “il rilancio dei porti della Sicilia orientale non è uno dei tanti passaggi di poltrone ai quali la politica sembra essersi assuefatta senza più guardare alla qualità delle persone, ma un’opportunità di cambiamento concreto”. Concludendo che  “metterlo da parte per motivi di appartenenza politica oggi sarebbe pura follia“.

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Vent’anni di Autorità portuale, ma Punta Cugno non è mai decollata coi container.

Eppure, secondo il curriculum depositato al ministero, di gestione portuale Chiovelli non se n’era mai occupato prima di mettere piede ad Augusta. Lo ha notato pure il presidente della Regione, che non ha “espresso l’intesa” sulla sua promozione al vertice Adsp perché “deve evidenziarsi come il designato non abbia mai ricoperto ruoli di vertice presso strutture portuali, ad eccezione della recente esperienza commissariale”. I sindaci della zona industriale avevano chiesto “una nuova governance che, in discontinuità con logiche del passato, possa essere in grado di gestire e progettare concretamente nuove linee di sviluppo”. Musumeci li ha accontentati, sollecitando pure lui la “discontinuità con il passato”. Il quale, in 20 anni esatti dalla istituzione della Port authority, non è stato grado di portare lo scalo commerciale fra i protagonisti dei traffici container. Perdendo anche il treno della pandemia, quando il Petrolchimico che serve Punta Cugno è stato la zona industriale a più alto tasso di attività durante il lockdown 2020. Il porto e gli stabilimenti non si sono mai fermati, eppure Augusta non è nemmeno entrata nella classifica dei primi 14 scali italiani per movimentazione dei carichi secchi.

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Fedespedi: nel 2021 ripresa traffici marittimi mondiali, ma Augusta non figura neanche.

“Se il 2020 è stato l’anno della crisi, il 2021 sembra essere quello della ripresa, quanto meno a livello di traffico marittimo”, scrive il Centro studi della Federazione nazionale trasporti internazionali. Il Fedespedi Economic outlook 17 riporta che “secondo i primi dati del Container trades statistics, nei primi due mesi dell’anno in corso (gennaio, febbraio), il traffico è cresciuto del +9,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020″. Utilizzando come fonte “Autorità portuali, DynaLiners“, il report dice che “nel complesso si nota una forte ripresa dei traffici (+13,1 per cento), trainata dai porti cinesi e statunitensi”. Nelle tabelle pubblicate, per qualcuno la crisi ha fatto registrare un balzo positivo nelle statistiche, come è stato per Savona, Trieste e La Spezia. Per altri è stata flessione, consistente come Genova, Livorno e Ancona, più lieve per Napoli e Salerno. In nessuno specchietto compare Augusta, nonostante le enormi potenzialità offerte dalla posizione geografica e da un’ampia rada operativa con ogni meteo. Dopo vent’anni di Port authority, e centinaia di milioni investiti, c’è da chiedersi perché. Ma, soprattutto, c’è da domandarsi perché Catania si prenda così a cuore la governance di una Adsp dai risultati tanto modesti, che non sono mutati anche quando Roma ha mandato un esperto salernitano, che poi la Regione Campania ha richiamato a casa d’urgenza. Magari il problema si risolverà d’incanto, una volta rimossa la voce in capitolo che continuano ad avere i siracusani sul loro porto.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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