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L’Adsp e il mistero del segretario “esperto in appalti” licenziato in tronco

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   00:16

AUGUSTA – Lavori di ampliamento al porto commerciale che lievitano come una torta di Nonna Papera. Una gara “fantasma” da tenere in una sede Adsp che oscilla come un pendolo. Antiche saline protette dall’Europa che appaiono e scompaiono, come uno zapping col telecomando. E un ex dirigente ministeriale “esperto in appaltilicenziato su due piedi, da un’Autorità portuale che risiede ad Augusta solo per l’anagrafe. Sono gli elementi del maremoto che si è abbattuto sull’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale. Dove il segretario generale, Carlo Guglielmi, è stato improvvisamente licenziato dal presidente Andrea Annunziata.

L’Autorità portuale “sfiducia” Guglielmi.

La “sfiducia” verso l’ingegnere arrivato dal ministero delle Infrastrutture si è materializzata il 16 aprile, quando l’avvocato salernitano che guida la Port authority l’ha comunicata al Comitato portuale. Il quale ha provveduto ad avallare immediatamente una rimozione che investe l’Autorità come un’onda anomala. Le motivazioni ufficiali sono ancora riservate. Quelle ufficiose sussurrano di “inefficienze” nel disbrigo delle pratiche. Se ce ne siano anche altre, lo dirà solo il tempo.

L’ingegnere assunto “per esperienza in appalti pubblici”.

L’ex dirigente ministeriale viene nominato il 31 luglio del 2017, su proposta dello stesso Annunziata. E’ il suo curriculum professionale a farlo approdare alle falde dell’Etna, dove l’Adsp di Augusta è fresca di trasloco grazie a con un colpo di mano dei governanti Pd. A questo incarico in apparenza più modesto di quello che occupa al ministero, arriva grazie a “una comprovata esperienza nel settore portuale e nelle materie amministrativo-contabili“. La motivazione, riportata nel sito della neonata Autorità accorpata a Catania, aggiunge competenze “nei settori dei dragaggi”. E, soprattutto, in quelli“degli appalti pubblici”.

L’ex dirigente ministeriale è revocato a metà mandato.

Questo“profilo tecnico professionale” a prova di bomba viene ingaggiato con un contratto di 4 anni. Ma non arriva nemmeno a metà mandato. Eppure, la “figura professionale tecnica come quella dell’ingegnere Guglielmi”,era stata definita“necessaria a realizzare e sviluppare le opere di infrastrutturazione avviate e da avviare“. Cosa è accaduto di così grave, da sbattere fuori dalla notte alla mattina questo ex dirigente ministeriale?

Il sostituto stavolta selezionato con bando pubblico.

All’Autorità portuale le bocche sono cucite.L’unica indiscrezione evasa dalle mura di un riserbo impenetrabile come Alcatraz, è che il sostituto dell’ingegnere sfiduciato verrà probabilmente selezionato attraverso un bando pubblico. Una scelta che sembra escludere lo zampino della politica del #cambiamento, in questa tempesta scoppiata all’improvviso. Ma che non è sorta dal nulla. L’operato del segretario generale ha infatti sollevato delle “perplessità” tali, che il Comitato ha avallato nel giro di 24 ore e senza porre obiezioni, la rimozione chiesta da Annunziata.

Giuseppe Schermi mostra la cartografia “taroccata” che ha cancellato le saline tutelate.
(foto di copertina, la sede dell’Adsp a Punta Cugno)

Nuova bufera dopo le denunce sulle mappe “taroccate”.

Sull’Autorità del Mare di Sicilia orientale tornano così a soffiare venti di burrasca, dopo l’inchiesta che l’ha investita lo scorso anno per presunte turbative nella gestione degli appalti. La prima ventata che odorava di nuova bufera imminente è arrivata il mese scorso. Quando un ex assessore al Porto, Giuseppe Schermi, ha tirato fuori pubblicamente le cartografie “taroccate” che avevano aperto la strada alla cementificazione delle saline a Punta Cugno. Dai disegni erano sparite quelle vasche che stavano lì da oltre un secolo. E che ancora si mostrano senza equivoci nelle immagini satellitari di Google map.

L’ampliamento del porto lievitato a 62 milioni e mezzo.

Un appalto per “lavori di completamento del porto commerciale” iniziato intorno i 50 milioni, l’anno scorso è lievitato a 62 milioni e mezzo grazie al quadro economico aggiornato. La nuova torta figura in un avviso pubblicato nel supplemento della Gazzetta ufficiale europea del 27 ottobre 2018. Appare cioè un anno dopo i vincoli posti dalla stessa Unione europea sulle saline, qualificate come “Zona speciale di conservazione” e come “Zona di protezione speciale”. Eppure quella gara per il previsto “ampliamento dei piazzali” è andata avanti. Che quelle vasche centenarie siano luogo di nidificazione per specie protette di migratori, comunque si sapeva già. Che fossero protette come Zcs e Zsp, si sarebbe dovuto sapere.

Gara lavori avviata anche se le saline sono vincolate.

Ciononostante, l’iter per aggiudicare i lavori non si ferma. Prosegue con una velocità che a un certo punto lo fa somigliare a quella di un film comico. Accade infatti che a dicembre 2018 si devono aprire le offerte pervenute. Qualche ditta pensa bene di presenziare. Ha letto sui giornali che grazie al nuovo ministro grillino Danilo Toninelli, e con pubblico scorno dell’ex sindaco catanese Enzo Bianco, la sede Adsp è tornata ad Augusta. Perciò si presentano nella palazzina di Punta Cugno. Dove però cascano dalle nuvole e rimandano agli uffici gemellati di Catania. Ma nemmeno lì ne sanno niente di buste da aprire pubblicamente.

Augusta sede a parole, i fatti si fanno a Catania.

Dopo frenetiche consultazioni su chi deve fare cosa, la convocazione viene spostata di alcuni giorni. E questo atto così “delicato”, sotto moltissimi profili, si celebra in quella che teoricamente dovrebbe essere una succursale. La stessa dove si consuma l’improvviso licenziamento di un segretario generale prelevato dai Palazzi del potere romano, e lì rispedito senza tanti complimenti perché avrebbe “pasticciato”. Ma solo lui? E che cosa, esattamente?

Fenicotteri rosa a Punta Cugno: Italia Nostra, Archeoclub e Apf chiedono il sito Unesco.
(foto, cortesia Romolo Maddaleni, presidente Augusta Photo Freelance)
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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