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Ribaltone per Adsp Augusta: presidenza a Montalto affonda il centrodestra

AUGUSTA – Autorità portuale di Augusta-Catania, indietro tutta. Il ministro Enrico Giovannini si rimangia l’accordo per una scelta condivisa con la Regione, e alla presidenza Adsp del Mare orientale indica il nome più osteggiato da Nello Musumeci, nonché dai sindaci del comprensorio portuale. Quando il 14 dicembre è arrivata a Palermo la telefonata con cui Roma preannunciava la richiesta d’intesa su Attilio Montalto, il presidente della Sicilia deve aver visto il sipario che iniziava a calare sull’agognato bis a Palazzo d’Orleans. Perché la comunicazione partita dal ministero Infrastrutture cancellava di colpo uno dei più spendibili risultati politici ottenuti alla vigilia delle regionali, quando il governatore si era fatto garante con le amministrazioni comunali vicine alle sue posizioni, circa la nomina di un manager marittimo gradito tanto a quelle siracusane che alla catanese. Ma le segreterie romane devono aver mollato il ri-candidato di una Diventerà bellissima emarginata nel centrodestra isolano. Così al governo nessuno si è opposto alle mani libere chieste dal dicastero in quota Pd, che ha nuovamente fatto rotta su una nomination targata 5 Stelle. Stavolta senza nemmeno l’escamotage di un vertice con un funzionario ministeriale che lasciava tutto in mano al numero 2, com’era giudicata la promozione proposta per l’attuale commissario Alberto Chiovelli. Nè pescando un pentastellato stimato dalla Port authority palermitana, come è stato poi per l’ipotesi Luca Lupi. Da piazzale Porta Pia hanno invece puntato direttamente al segretario generale già in carica a Punta Cugno, sponsorizzato dai grillini e contro il quale i Comuni sono in guerra aperta da tempo.

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Operatori portuali al fianco dei Comuni industriali: Autorità non è stazione di appalti senza concertazione.

a destra, Attilio Montalto con Danilo Toninelli mentre passa in rassegna la guardia costiera di Augusta.

Le amministrazioni di Augusta, Priolo e Melilli si sono nuovamente fatte sentire, con un aspro documento diffuso alla stampa il 15 dicembre. Stavolta però, sotto le firme dei sindaci Peppe Di Mare, Pippo Gianni e Giuseppe Carta, ci sono anche quelle di Marina Noè e Davide Fazio, rappresentanti delle associazioni portuali che operano nella rada augustana. “Non ci serve un burocrate né tanto meno un militare“, scrivono in una lettera aperta indirizzata al ministero. Chiedendo discontinuità con il passato”, perché “l’Autorità di sistema non può essere una mera stazione appaltante di progetti non concertati”. E’ la prima volta che Assoporto e Unionports si schierano apertamente con gli amministratori della zona industriale, in una questione dalle sfumature fortemente politiche. Montalto infatti è apparso legato a filo stretto con gli ambienti 5 Stelle fin da quando era comandante del porto megarese, ricevendo il raro onore di una visita ministeriale mentre ai Trasporti c’era Danilo Toninelli. Proprio durante il dicastero del grillino fece il salto alla segreteria dell’Autorità, facendosi molto apprezzare dal monocolore pentastellato che reggeva il Comune augustano. Alla vigilia delle regionali dove ora potrebbe correre l’ex sindaca 5s, Cettina Di Pietro, una presidenza Adsp così marcatamente sponsorizzata “infastidisce” parecchio gli avversari politici.

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Attacchi da Lega e Forza italia per una scelta di “continuità” nella governance targata Pd-5s.

Stefania Prestigiacomo e Sofia Amodio al consiglio sul porto.

Il primo a tuonare è Giovanni Cafeo, deputato regionale eletto coi Democratici, poi passato a Italia viva e infine approdato alla Lega:“Il desiderio di occupare a tutti i costi poltrone, che spinge la sinistra e il M5s a fare scelte spesso inadatte e fuori contesto, non può essere ulteriore motivo per danneggiare il territorio”. Nel comunicato dice pure che “la scelta del ministro confermerebbe la tendenza a ritenere la posizione di presidente più come un ruolo burocratico che strategico, avallando l’ipotesi di una gestione attuale dell’ente impeccabile, efficiente e priva di opacità, cosa che evidentemente non corrisponde al vero”. Ma non è il solo a usare la mannaia sulla mancata discontinuità. Stefania Prestigiacomo ci va ancora più dura. “Si tratterebbe della scelta più sciagurata che si possa ipotizzare, la più avulsa dal contesto socioeconomico, la più segnata dalla continuità di una fase pessima che invece avrebbe bisogno di una rottura netta e definitiva”, scrive la deputata forzista. “La recente gestione dell’Adsp, di cui Montalto è stato corresponsabile ed esecutore, ha dato risultati pessimi con un’infrastruttura segnata da un gravissimo declino, non coinvolta in alcun progetto del Pnrr, assente in questi anni a quasi tutti i tavoli del ministero dell’Ambiente, conclude l’ex ministra. Annunciando una “mobilitazione corale per evitare un’altra scelta dannosa, e non proseguire in una triste decadenza”.

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Assoporto e Unionports coi sindaci del Petrolchimico: non paga arroganza dell’uomo solo al comando.

Questo della concertazione è un tema su cui insistono da mesi i sindaci dell’hinterland petrolchimico. “Ci aspettiamo che il prossimo presidente e anche il prossimo segretario generale sappiano interpretare il bisogno di condivisione”, scrivono i Comuni insieme ai portuali, parlando di “progetti in sinergia”. Nella loro lettera aperta, Di Mare, Gianni e Carta – insieme a Noè e Fazio – formulano quasi un atto di accusa. “Non si può pensare di operare scelte non condivise con le amministrazioni in cui il porto risiede, né tantomeno si può procedere con la mortificazione delle risorse del nostro sistema portuale. Contestiamo gli atti e le scelte che sono stati fatti in questi anni di ridimensionamento. L’Autorità portuale deve essere elemento inclusivo e non divisivo: non paga il muro contro muro, né l’arroganza dell’uomo solo al comando”. Quando avevano fatto fronte comune per bloccare la “presidenza part time” di Chiovelli, Salvo Pogliese era stato della partita. Il primo cittadino di Catania stavolta non c’è coi colleghi di centrodestra, lasciando la scena etnea al sindacato “rosso“. Perché non c’è dubbio che parta su input dalla sua città, l’inusuale presa di posizione arrivata dalla Cgil italiana.

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Filt Cgil in controtendenza, la segreteria nazionale: non interrompere eccellente lavoro finora svolto.

“Il Ministero continua a perpetuare atti ingiustificabili che destrutturano il buon lavoro”, dichiara il segretario nazionale della Filt, Natale Colombo. Che boccia l’ipotesi Montalto, per riesumare la già cassata promozione del commissario Chiovelli. “La nomina di un nuovo presidente andrebbe a interrompere l’eccellente lavoro svolto sino ad oggi. Sarebbe un déjà-vu che non riconosce e non valorizza i risultati ottenuti, ma insinua fortemente il prevalere della logica dell’equilibrio politico su quella del buon governo, dei risultati e della pace sociale”. Il sindacalista parla di “bruttissimo segnale per la portualità del nostro Paese e per l’intera comunità di Catania e Augusta”. Andando in controtendenza quando afferma che “i recenti risultati sono assolutamente apprezzabili”, definendoli “garanzia di una visione sistemica delle necessità e potenzialità della stessa comunità portuale”. La conclusione a cui giunge da Roma la Cgil è di “auspicare una valutazione suppletiva da parte del ministero neutra, e quindi distante da qualsiasi condizionamento politico e che punti all’esclusivo interesse del territorio, attraverso scelte oculate e in continuità con gli obiettivi raggiunti”. Che è esattamente il contrario di quanto sostengono gli imprenditori di Assoporto e Unionports. Riprova che sulla questione governance Adsp, nonostante le dichiarate intenzioni, il business plan lascia ancora il passo al vecchio manuale Cencelli.

PER APPROFONDIRE: Caso Adsp Augusta, parla Assoporto: la Sicilia faccia sistema
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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