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Elly sbanca Augusta: primarie choc con Triberio e nuovi ingressi Pd

AUGUSTA – Elly Schlein, 53 voti. Stefano Bonaccini, 5. Paola De Micheli, 3. Gianni Cuperlo, non pervenuto. I dem di Augusta vanno in controtendenza, e per la segreteria nazionale votano a valanga la candidata collocata più a sinistra. Le primarie dei tesserati Pd in provincia di Siracusa, fatte slittare a causa dell’uragano e recuperate nel week end di Carnevale, hanno registrato il grande ritorno dei vecchi “compagni”. Ma se il dato della federazione provinciale mostra un margine ridotto fra il governatore dell’Emilia e la sua ex vice, 51,8 per cento contro il 45,3, nel comune più importante dopo il capoluogo il divario fra i due è immenso. Ed è tutto a favore dell’ex eurodeputata, appoggiata dai vecchi dirigenti, ma coi rientrati di Articoluno a fare notevolmente la differenza. Aprendo un caso nella politica locale: il circolo si avvia a diventare l’ultima roccaforte dei comunisti 2.0? Il capogruppo consiliare Giancarlo Triberio smentisce subito un ritorno al modello Novecento, pur rivendicandone “l’eredità valoriale”. E sostanzialmente riconduce tutto a una conta interna. Dove ex scissionisti e nuovi arrivi hanno messo la carte in tavola con la vecchia nomenklatura, che ha portato i Democratici a scomparire dalla scena augustana. “Un risultato più ampio di quello atteso, cui ha contribuito un gruppo entrato per ricostruire sia il partito che la sua classe dirigente”, commenta il consigliere comunale.

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Il consigliere di Art1: programmi sono importanti, ma anche le persone chiamate a realizzarli.

Rientrato da poche settimane nel Pd con la benedizione del senatore Antonio Nicita, commissario plenipotenziario della federazione siracusana, il capogruppo consiliare non si era particolarmente sbilanciato su Schlein. “Non ci interessa stare in un’area o in un’altra”, aveva detto nell’affollato auditorium di palazzo San Biagio, gremito di vecchi democristiani e loro epigoni. Ma qualcuno doveva votare, e far votare, al primo turno di primarie riservato ai tesserati. “Così la scelta è caduta sulla candidata che abbiamo percepito più vicina a nostri valori di provenienza”, dice Triberio. Spiegando che “i programmi sono importanti, ma altrettanto lo sono le persone chiamate a realizzarli”. L’ex vice di Bonaccini, a livello nazionale, è stata nettamente staccata dal governatore emiliano. E sulla carta non sembra avere grandi chance nel ballottaggio del 26 febbraio, quando nei gazebo potrà votare chiunque lo desideri, anche senza essersi iscritto al partito. Lo schiacciante risultato augustano al primo turno potrebbe essere ribaltato, e l’appiattimento sulla candidata outsider rivelarsi un boomerang. Ma il consigliere dem non concorda.

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“Dai tesserati indicazioni chiare per la nuova dirigenza, dal ballottaggio indirizzo politico”.

sopra, banchetto di Art1 alle primarie del centrosnistra per le regionali 2022.
copertina, Antonio Nicita e Giancarlo Triberio.

“Bisogna distinguere i due momenti”, spiega Triberio. “Chi ci ha messo la faccia e l’impegno per ricostruire il partito ad Augusta, tesserandosi, in questo primo turno ha dato un chiaro indirizzo per la scelta della segreteria che sarà chiamata a rappresentare il nuovo corso. Sarà poi compito di questa rinnovata classe dirigente, ascoltare le indicazioni che arriveranno dalle primarie di ballottaggio e tradurle in un programma politico, in grado di ricostruire il rapporto di fiducia con gli elettori“. Dopo aver praticamente amministrato da sempre la città nell’ultimo ventennio, alle ultime comunali 2020 il Pd non è stato nemmeno in grado di presentare il simbolo. E alle primarie del centrosinistra per le regionali 2022, solo Art1 e 5 Stelle hanno allestito banchetti elettorali. Secondo il consigliere comunale, in sostanza, l’unanime convergenza del partito augustano su Schlein è solo la fase 1. Nella fase 2 c’è “la elaborazione di una proposta di governo alternativa a questo destra-centro, che guardi a tutti e non solo ai pochi del cerchio magico“. In pratica, “le primarie aperte sono principalmente una scelta sul programma”. E quello di Bonaccini sembra meno identitario di quello proposto dalla sua ex vice governatrice, e maggiormente orientato verso il centro piuttosto che a sinistra.

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“Conquistare i moderati imbrogliati dalla destra, identità essenziale per far intravedere il futuro”.

Triberio ammette che “il nuovo Pd non può ignorare l’elettorato moderato, soprattutto quello affabulato dai piazzisti in giacca e cravatta del destra-centro”. E che “l’elettore non vuole massimalismi, bensì risposte in tema di posti di lavoro e sviluppo imprenditoriale”. Ma, puntualizza il capogruppo consiliare, “deve essere chiaro ed evidente che il centrosinistra è radicalmente diverso: l’identità è importante, poiché fa capire qual è la visione del mondo che ispira l’azione politica, e quale futuro può far intravedere il nostro passato”. Il commento del consigliere sembra alludere al 2025, quando il sindaco Giuseppe Di Mare si presenterà alle urne senza più l’aura della novità e del civismo onnicomprensivo. Il Partito democratico ha l’ambizione di proporsi come polo per aggregare l’alternativa, ma deve ancora fare i conti col suo, di futuro. Dopo le amministrative di maggio andrà ai congressi, e Anthony Barbagallo sa già che dovrà mollare la segreteria regionale per favorire i nuovi equilibri. Il test Europee 2024 dirà se ha preso la pista giusta per tagliare la strada a Fdi, o bisogna cercarla da un’altra parte. Anche ad Augusta.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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