Augusta, il sindaco di “Destra” aiuta il Pd a fare le primarie ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto sabato, 25 Febbraio, 2023 17:41 AUGUSTA – Niente gazebo in piazza Fontana, né urne al bar del centro, o cabine elettorali alla Camera del lavoro. Nella “Città di Augusta” è proprio quell’amministrazione che il Pd bolla come “inequivocabilmente di Destra“, a togliere le castagne dal fuoco ai Democratici. Permettendo che le primarie per eleggere la loro segreteria nazionale, si tengano nella cornice istituzionale di San Biagio. La sede del consiglio comunale ospita infatti il vitale confronto del 26 febbraio, fra Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Un ballottaggio stavolta aperto a tutti, dopo il primo turno del 19 febbraio riservato solo ai tesserati. Che in città si sono espressi a valanga per l’ex eurodeputata, votata da quasi l’87 per cento degli iscritti. Mentre il governatore dell’Emilia si è fermato all’8 per cento, pur prevalendo in provincia e in Sicilia, oltre che nel resto d’Italia. Un risultato straordinario e inatteso nel circolo cittadino, per la candidata outsider. Che ha spinto il suo comitato provinciale a inserire il consigliere Giancarlo Triberio, nella lista bloccata per i delegati eletti dal collegio unico di Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. Potrebbe quindi esserci un augustano al congresso del Partito democratico, se nelle urne aperte dalle 8 alle 20 dovesse ripetersi l’exploit della ex leader di #occupyPd. Col paradosso che ad aiutare il decollo politico del capogruppo d’opposizione, sarebbe proprio quella sindacatura Giuseppe Di Mare vicina a Fratelli d’italia. PER APPROFONDIRE: Elly sbanca Augusta: primarie choc con Triberio e nuovi ingressi Pd Sede del consiglio data per l’elezione interna al partito d’opposizione, Stella: democrazia prevale. copertina, manifestazione Pd a palazzo San Biagio. “Un Comune deve sempre favorire la partecipazione democratica, a prescindere dall’orientamento”, commenta Marco Stella. Il presidente del consiglio comunale aggiunge che “può solo far piacere” l’uso di una sede istituzionale deputata al dibattito politico, come appunto quella dell’aula dove si tengono le “sue” adunanze consiliari. Un edificio pubblico concesso fra l’altro direttamente dal sindaco, accorciando drasticamente i tempi burocratici. Il segretario del circolo, Luca Vita, ha infatti formalizzato la richiesta solo pochi giorni prima le primarie di ballottaggio. Tanto che lo stesso Pd, tramite il suo rappresentante in consiglio, si è dovuto fare carico delle chiavi per aprire e chiudere l’auditorium. Poiché gli uffici non avevano più tempo sufficiente per programmare gli straordinari del personale addetto alla custodia. “Purtroppo ad Augusta paghiamo l’assenza di spazi adeguati per le iniziative di partito”, aggiunge Stella, rinunciando alle ovvie considerazioni sulle capacità organizzative degli avversari. PER APPROFONDIRE: Augusta, Di Mare bidona tutti e fa eleggere Auteri: rimpasto in vista Spada rompe il silenzio stampa chiesto da Nicita per spingere un Bonaccini sotto le previsioni. Tiziano Spada con Stefano Bonaccini. La presenza di Triberio mette pepe a un confronto che in città sembrava avviato verso una semplice conta interna. L’ingresso di Articolouno nel Pd, e lo schieramento della vecchia dirigenza cittadina legata a quella provinciale, avevano reso scontato il primato di Schlein nella fase uno. A non essere prevista era la dimensione della vittoria, 53 voti contro i 5 a Bonaccini nel comune più importante della provincia. Con percentuali inattese pure nello stesso capoluogo. Il tono basso che il commissario Antonio Nicita aveva imposto alla federazione, per tenere tutti allineati sull’obiettivo comune “ricostruzione del centrosinistra“, così è andato a farsi benedire. A rompere le righe è stato il giovane deputato regionale Tiziano Spada, con un comunicato dove ha vantato un “grande risultato” per il governatore emiliano. Definendolo “frutto del lavoro di un gruppo dirigente nuovo che, insieme con il senatore Nicita, sta dimostrando di essere compatto e di agire con grande impegno e senso di responsabilità”. Una stoccata agli anziani Bruno Marziano e Marika Cirone Di Marco, suoi predecessori all’Ars e capifila della campagna avversaria. La risposta non si è fatta attendere. “Piena soddisfazione per il risultato ottenuto nella nostra provincia, frutto di una comunità che si ricompatta su temi e scelte di sinistra non più differibili”, ha replicato un comunicato di Giusy Genovesi. Secondo la portavoce della mozione per l’ex eurodeputata, “ha permesso un importante e netto aumento in termini percentuali del dato siciliano”. Definendolo “il chiaro segnale del rinnovato entusiasmo che ha caratterizzato un intenso lavoro di squadra”. PER APPROFONDIRE: “Pd Augusta, non c’è Vita”: Nicita trova Triberio e il caso segretario Triberio terzo nella lista Schlein per il congresso, sarà delegato se le percentuali si confermano. Bruno Marziano, Luca Vita, Antonio Nicita, Giancarlo Triberio. Le due anime siracusane del Pd ora si conteranno indirettamente pure nel ballottaggio, dove il candidato alla successione di Enrico Letta si tira dietro pure i delegati che dovranno sostenerlo. Sono 7 quelli espressi dal collegio inter-provinciale. La mozione Bonaccini di Siracusa ha puntato sul sicuro, piazzando capolista la solarinese Paola Gozzo. La quale andrà matematicamente al congresso nazionale, ma in cambio ha rinunciato in partenza a possibili altri eletti dal Siracusano. Scelta diametralmente opposta per la mozione Schlein. Che considera sicura l’elezione della siracusana Genovesi, anche se piazzata come vicecapolista, ma ha pure puntato sull’augustano Triberio per il probabile terzo seggio. L’ultima posizione occupata dal pachinese Vitaliano Di Lorenzo è invece di mero sostegno. La segreteria del circolo cittadino puntualizza che “possono partecipare alle primarie tutti i cittadini italiani dai 16 anni in su, anche non iscritti al partito, che dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito democratico, di sostenerlo alle elezioni e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico degli elettori”. Tuttavia, il voto non è gratis. “Ai non iscritti viene inoltre chiesto di versare un contributo di 2 euro, a copertura delle spese organizzative“. Un costo modesto, per chi vuole dire la sua nella politica italiana. Due caffè in meno, invece, per quelli spediti a “intorbidare” le acque. 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